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Vegliare nell'attesa dello Sposo divino… del Sac. Dolindo Ruotolo ( Matteo 25,1-13)

Gesù Cristo volle, con una parabola bellissima, ribadire il concetto della necessità di vigilare e di prepararsi al Giudizio finale, e presentò ai suoi uditori una scena di nozze, perché immagine viva dell'epilogo della vita della Chiesa e delle anime nell'eternità. Presso gli Ebrei la cerimonia principale del matrimonio era il corteo e la cena nuziale che lo seguiva. Si andava a prendere la sposa per condurla in casa dello sposo; il corteo era formato da amici dello sposo e da amiche della sposa che, con lampade accese, li seguivano fino alla sala del banchetto, al quale prendevano parte. È su questa gentile usanza che Gesù formò la sua parabola, una delle più belle e delicate (110).

L'applicazione del racconto è molteplice e riguarda la Chiesa e le anime consacrate a Dio. La Chiesa accompagna lo Sposo divino Gesù Cristo alla vera casa nuziale che è il Cielo e al vero banchetto nuziale che è l'eterna fruizione di Dio.

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