Papa Stronsay, la Tebaide del Nord

Testo di Henri Adam de Villiers. Traduzione dall’inglese a cura di Massimo Tonon
La festa di S. Alfonso Maria de Liguori […] fornisce l’opportunità di presentare un recente viaggio sull’isola dei Redentoristi di Papa Stronsay. I Transalpine Redentorists, conosciuti anche come Figli del Santissimo Redentore (F.SS.R) sono una comunità autonoma, sia contemplativa che di vita attiva, che utilizza la liturgia tradizionale e mantiene le antiche tradizioni e devozioni dei redentoristi stabilite dal loro fondatore S. Alfonso Maria de Liguori nel diciottesimo secolo.

Questa nuova comunità fu fondata nel 1988 da P. Michael Mary e P. Anthony Mary. La loro prima acquisizione fu nel Kent, ma questo luogo divenne presto troppo piccolo per poter ospitare tutti i frati e così – dopo una breve parentesi in Francia – nel 1999 i Redentoristi acquistarono un’isola di 74 ettari situata nelle Orkney Islands, nel nord della Scozia, e lì fondarono il Monastero del Golgota.

Per raggiungere Papa Stronsay, si deve prima andare sull’isola di Mainland (un’ora e mezza di traghetto da Thurso nel nord della Scozia) e da lì prendere un secondo traghetto per un’altra ora e mezza fino all’isola di Papa Stronsay.
All’entrata del monastero di Papa Stronsey, sulla banchina, l’icona di “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso “accoglie i visitatori. A dir la verità, quest’icona miracolosa è presente un po’ dovunque sull’isola perché era tenuta in grandissima venerazione da Sant’Alfonso Maria de Liguori, il fondatore dei Redentoristi: il sandalo che pende dal piede di Gesù Bambino simbolizza la “redenzione” dell’umanità (secondo la tradizione ebraica), ed era stata perduta da parte di Nostro Signore Gesù Cristo durante la Sua Passione. Il Bambin Gesù presente nell’icona guarda verso i due arcangeli che Gli porgono gli strumenti della Sua Passione e non verso Sua madre, come in altre icone, mentre la Vergine guarda verso di noi: è nostra Madre e noi siamo i Suoi figli.

Nostra Signora del perpetuo soccorso

L’icona di “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso”, portata dalla Grecia a Roma dove era venerata almeno dal 1499, era scomparsa durante il saccheggio della Città Eterna da parte delle truppe Napoleoniche. Fu ritrovata nel 1868 e fu affidata da papa Pio IX alle cure dei Redentoristi a Roma.

I Redentoristi poi hanno contribuito alla sua diffusione in tutto la cattolicità.
Sopra l’entrata del Monastero del Golgota c’è la Croce di Papa Stroney
Questa croce fu scoperta sull’isola e proviene dal primo monastero fondato qui, risalente probabilmente al sesto secolo e attribuibile ai monaci Celti che erano al seguito di S. Colombano. Questo Monastero era ancora attivo nell’undicesimo secolo dopo la conquista delle isole Orkney da parte dei vichinghi.
Inoltre il nome di “Papa” significa che l’isola era tenuta dai “Papari”, un termine che in Antico irlandese indicava i monaci che avevano lì il loro monastero. Questa croce è una bellissima testimonianza che questa santa isola è tornata alla sua originaria vocazione sette secoli dopo gli ultimi monaci.
La Croce di Papa Stronsay si trova anche nello stemma del Monastero del Golgota, assieme alla stella che simbolizza Maria “Stella Maris”.

I Redentoristi all’inizio hanno usato l’edificio della fattoria abbandonata che era sull’isola al momento dell’acquisto. Ma in seguito, a causa dell’aumento di numero della loro comunità, la hanno ampliata aggiungendovi una nuova parte.

Il monastero ha tre cappelle.
Durante l’ufficio e la preghiera comune ho scoperto qualcuna delle molte caratteristiche dei Redentoristi. Specialmente al mattino e alla sera, sono recitate le preghiere poste da Sant’Alfonso de Liguori in aggiunta all’ufficio; esse riguardano: l’abbandono alla Provvidenza, il grande amore per Nostra Signora, l’amore per l’infanzia di Gesù (I Redentoristi celebrano la memoria del Natale il 25 di ogni mese) e l’importanza della preghiera per le intenzioni specifiche.

La tradizione dei Redentoristi è piena di interessanti devozioni,eseguite secondo gli antichi libri dei Redentoristi. Un’aspetto originale di papa Stronsay è l’interesse di questa comunità – che utilizza il rito Romano tradizionale – per il rito Bizantino-Slavo.
[…] Nell’isola vicina a Papa Stronsay (più grande, con una popolazione di circa 700 abitanti in larga maggioranza protestanti) i frati stanno costruendo una chiesa cattolica. L’interno è appena stato finito, mentre l’esterno è in fase di completamento. Ogni domenica alle 9 di mattina l’intera comunità viene a cantare la Santa Messa a cui partecipano i fedeli cattolici dell’isola. Grazie alla Provvidenza, in uno dei giorni in cui ero qui, ricorreva una grande festa dei Redentoristi, la festa del Santissimo Redentore, che ricorre la terza domenica di luglio.

La festa liturgica del Santissimo Redentore è propria di alcune diocesi e alcuni ordini religiosi. L’8 marzo 1749 il papa la ha concessa ai rendentoristi come una festa di prima classe con ottava, ma questa festa è più vecchia: è stata stabilita per la prima volta a Venezia in ringraziamento per il buon esito di un voto che il senato della città aveva fatto per la rapida fine della peste del 1576 (e a cui si deve anche la costruzione della basilica palladiana del Santissimo Redentore sull’isola della Giudecca).

17:45

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I Redentoristi transalpini di Papa Stronsay, Scozia

[…] La vita a Stronsay è dura. A causa del forte vento gli alberi non possono crescere. Ciò nonostante, i frati hanno costruito una serra in cui coltivano molte specie di piante (inclusa l’uva) e anche i fiori che sono utilizzati per adornare i vari altari del monastero.
Su un lato della costa dell’isola sorge anche un piccolo eremo bizantino.
L’isola più isolata e fredda sembra esser diventata la più calda e accogliente grazie alla presenza dei Redentoristi. Voglia Dio benedire questa comunità con abbondanza e voglia la Provvidenza provvedere generosamente ai suoi bisogni!
Fonte: newliturgicalmovement.org/…nsay-new-northern-thebaid.html


Comunità Monastica di Papa Stronsay
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Solo tornando alla Tradizione la Chiesa può continuare a sopravvivere!
ILDEGARDA .
Non mi pare che bergoglio pianga la mancanza di vocazioni....
Francesco I
Le piange eccome. Apra questo link:
lacrime di coccodrillo
Francesco I
Solo le comunità fedeli alla Tradizione Cattolica sono in grado di attrarre nuove vocazioni: È inutile che Bergoglio pianga le sue lacrime di coccodrillo per i seminari vuoti, quando è lui stesso a perseguitare i Francescani dell'Immacolata congregazione che aveva un numero considerevole di novizi!