*Dopo aver letto questi passaggi è certo, posso garantirlo, che un cambio di considerazione ci sarà. Entriamo nel merito perché ne va del Bene massimo, con calma e nella giusta tranquillità ne approfitti l'intelligenza...queste riflessioni le facciamo insieme ad un grande Santo il Curato D'ARS, S. Giovanni Maria Vianney*
Un estratto..
....Se ne volete conoscere il motivo, è molto facile indicarvelo …Altro
*Dopo aver letto questi passaggi è certo, posso garantirlo, che un cambio di considerazione ci sarà. Entriamo nel merito perché ne va del Bene massimo, con calma e nella giusta tranquillità ne approfitti l'intelligenza...queste riflessioni le facciamo insieme ad un grande Santo il Curato D'ARS, S. Giovanni Maria Vianney*

Un estratto..
....Se ne volete conoscere il motivo, è molto facile indicarvelo: il fatto è che, quanto più restiamo in questo stato spaventoso, che fa fremere il cielo e la terra, tanto più il demonio acquista potere sopra di noi, più la Grazia di Dio diminuisce, più il timore da parte nostra aumenta, più i nostri sacrilegi si moltiplicano, e più noi rimandiamo.
E, in tal modo, ci mettiamo nella quasi impossibilità di rientrare nella Grazia di Dio. O seguire con cuore contrito e sofferto di riparazione evitando le aree più esposte e dare un segnale attraverso il proprio dolore ( con la massima umiltà che possiamo) per evitare di sembrare noi di aver preso il famoso piccio! Per il Bene ultimo delle anime...

Oppure separarsi dalla scelta e non solo poiché è pensabile una conseguenza insfugibile..ciò che il demonio fa per ingannarci: quando commettiamo il peccato, egli ce lo rappresenta come qualcosa di poco conto.
Egli ci fa pensare che ci sono tanti altri che ne commettono molti più di noi; oppure, che, in ogni caso, ci confesseremo, perciò tanto vale accusarne quattro, piuttosto che due.
Ma, quando il peccato è stato commesso, egli fa tutto il contrario: ce lo rappresenta come una montagna, ce ne ispira un tale orrore, che non abbiamo più la forza di confessarlo (altro esempio dello straordinario acume psicologico e spirituale del santo curato; n.d.a.).

Quando abbiamo la disgrazia di tenere nascosto un peccato, è come se avessimo dentro di noi una tigre che ci divora (allude al rimorso; n.d.a.).

Ma, quando c’è mancanza di contrizione,( dolore) non succede nulla (allude al fatto che il difetto di contrizione può essere “asintomatico”; n.d.a.).
«Ma – mi direte voi – cosa bisogna fare per averla?».
Occorre, anzitutto, domandarla al buon Dio, qualche tempo prima di confessarsi, e, se volete conoscere se ce l’avete, cosa molto facile, *guardate se avete cambiato vita.*
Ma, fra tutti i peccati, quello che ci fa compiere più sacrilegi, *è quello contro la santa virtù della PUREZZA.*
Questo maledetto peccato, porta con sè una tale infamia, *che ci trascina in ogni sorta di disgrazie, e, nel giorno del Giudizio* , constateremo che il maggior numero di cattive confessioni, sono state rese cattive proprio da questo peccato.
Affinchè la nostra confessione non ci lasci inquieti, è necessario che, dopo aver confessato i nostri peccati, noi acquisiamo le virtù ad essi contrarie.
Bisogna che l’umiltà, il disprezzo di noi stessi, prendano il posto dell’orgoglio e di quella certa buona opinione che abbiamo di noi (non si riferisce alla mancanza di autostima ma di egocentrismo; n.d.a.); occorre che quella bella virtù della purezza, spodesti dal suo trono, sul quale si era piazzato, il vizio infame dell’impurità. Ah! ma che dico, fratelli miei, bisogna soprattutto che il fervore, l’amore per la preghiera e la vigilanza nel rigettare le tentazioni del demonio, rimpiazzino quella tiepidezza, quella negligenza e quella indifferenza verso tutto ciò che ha relazione con Dio e con la Salvezza della nostra anima, e che la dolcezza, la pazienza, siano piazzate nel medesimo posto in cui si erano piazzate la collera, la rabbia, e tutte quelle inprecazioni. Ahimè! fratelli miei, se non scorgiamo in noi questi cambiamenti, dopo tante confessioni e tante comunioni, dobbiamo tremare, o piuttosto, dobbiamo tornare sui nostri passi,per evitare che ne sentiamo la necessità, quando, ormai, è troppo tardi.prima di prendersela col curato, occorre prendersela con se stessi, *perchè si conosce poco il “vero” Vangelo, o con quei predicatori di misericordia abusiva, che pullulano, ai nostri giorni, come la gramigna* …; n.d.a.). Ma, ditemi, che cosa deve pensare una persona che si sente colpevole di questo peccato, allorchè riceve l’assoluzione?
*Cosa deve pensare, quando il sacerdote le dice: «Va’ in pace e cerca di perseverare?»* .
Ah! se potesse udire Gesù Cristo che, dall’alto del Cielo, grida al suo ministro:
*«Fermati! fermati!* *sciagurato! questo Sangue prezioso che stai facendo colare su quest’anima, grida vendetta!*
*Stai scrivendo, con esso, la sentenza di dannazione!* Fermati, ministro! Io respingo e maledico quest’anima! (Matteo 25,41!)».
Ah!
*disgraziato! stai vendendo il tuo Dio! Vai, vai, perfido Giuda traditore,* recati alla santa Tavola per completare l’opera del tuo furore! vai a metterlo a morte! (si riferisce a Dio, nuovamente crocifisso dal peccatore sacrilego; n.d.a.).

*non fermati continua quest'approfondimemto quante sorprese si troveranno* ....
veritatemincaritate.com

Le omelie del S. Curato d'Ars: i peccati nascosti nella Confessione - Veritatemincaritate

«E condussero da Gesù un uomo che era sordo e muto» (Marco 7,32) Quest’uomo sordo e muto, fratelli miei, che …
silvioabcd
Che sante omelie. Oggi siamo lontani anni luce da questo santo pastore. Ormai le confessioni non si fanno più. Si dice di assolvere anche se non c'è pentimento, di assolvere tutto anche se si vuole rimanere nel peccato. B-orgoglio ha cambiato la dottrina cattolica, imparasse qualcosa dal S. Curato d'Ars.