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La Santa Tradizione della Chiesa Cattolica ha da sempre dedicato il Mese di Maggio alla Devozione alla Madonna con la preghiera del Santo Rosario. A tal proposito,ogni giorno pubblicheremo una meditazione …Altro
La Santa Tradizione della Chiesa Cattolica ha da sempre dedicato il Mese di Maggio alla Devozione alla Madonna con la preghiera del Santo Rosario.
A tal proposito,ogni giorno pubblicheremo una meditazione tratta dall'Opera del Beato Alano della Rupe.
Uniamoci tutti insieme nella Preghiera Prodigiosa del S.Rosario,esortati dalle Parole del B.Alano con le quali Auguriamo a tutti un Buon Mese di Maria SS.ma!

- Beato Alano della Rupe:
"Maria SS rivela al (Novello) Sposo la Confraternita (del Rosario): la sua comparsa, gli Statuti, i benefici e il suo ordinamento."


"I. Apparendo, una volta, la Beatissima
Maria al suo Novello Sposo, così diceva. “O
Dolce Sposo, osserva attentamente le cose
incantevoli che ti sto per rivelare: ti
illumineranno e ti saranno di grande aiuto le
cose che sto per farti vedere, le quali, un
tempo, il giorno dell’Annunciazione del
Signore, rivelai, tra grandi prodigi, al
Beatissimo Padre tuo, il mio Sposo
Domenico.

II. Io, la Madre della Verità, ti manifesterò
la Rivelazione che feci al mio diletto Sposo
Domenico, affinché tu diffonda e manifesti
in tutto il mondo la Confraternita, che porta
il Mio Titolo del Rosario, ove, i Confratelli
della Confraternita sono stati sempre
chiamati, Fratelli di Gesù Cristo e della
Vergine Maria, dal momento che essi sono
gli Angeli del Rosario”.

STATUTI DELLA CONFRATERNITA DEL
ROSARIO.

III
. Subito dopo, la Regina del Rosario
e Patrona della Confraternita, la definì con
sicuri termini normativi, ed Ella volle che
essi fossero stabili e perenni.
Così li dettò a San Domenico,
rivelandoli proprio in questa forma:
I. “Questa mia Confraternita del
Rosario, deve essere fondata nel nome di
Gesù Cristo e di Maria Vergine.
Inoltre, i Fratelli e le Sorelle possono
essere tutti, da ogni stato della Chiesa, ed
osserveranno i riti indicati, ossia gli Statuti:
dichiarino, per prima cosa, che
persevereranno in questa Fraternità, e, nello
stesso momento, diano il (loro) nome, da
iscriversi nel Registro.
E questi nomi, come anche quelli dei
defunti, saranno letti pubblicamente una
volta l’anno”.
II. “Il principio di questa Confraternita
è, che tutti i pii meriti personali e
comunitari, siano in comune ad ogni
(membro) e a tutti (gli iscritti alla
Confraternita)”.
III. “Queste norme decretate, se poco
osservate, non comporteranno affatto
alcuna colpa, ma si sarà soltanto privati (dei
meriti).
Chi omette (la recita del Rosario), non
può partecipare alla comunione dei meriti,
se non contraccambia con le (proprie)
preghiere; invece, la partecipazione di tutti
gli altri meriti della Confraternita rimane
intatta”.
IV. “Per l’accoglienza e l’ingresso in
questa Confraternita, nessuna somma mai
si pagherà direttamente o indirettamente:
se non di libera volontà, per gli ornamenti
della Chiesa, per le lampade e per le altre
cose necessarie al culto divino, secondo la
devozione di ognuno”.
V. “Ciascun Sacerdote, ogni anno,
celebrerà tre Messe: una per la Santa
Croce, la seconda per (Maria SS.) Regina, la
terza per i defunti della Fraternità; chi non è
Sacerdote, una volta a settimana, reciterà
un Rosario: invece, in un giorno di festa
solenne, oltre al (Rosario) settimanale per
il (Mio) Figlio, anche a Me offriranno un
intero Rosario.
I fanciulli, poi, e i malati, e chi è
impossibilitato in altro modo, potranno
offrire ogni giorno un Pater ed un’Ave.
Sono grandi i benefici per i defunti,
che erano iscritti: essi saranno partecipi
ugualmente (dei meriti), mediante il
suffragio”.
VI. “Per ciò che riguarda l’ingresso,
ciascuno, per prima cosa, si confessi
debitamente, e riceva la SS. Eucaristia il
medesimo giorno, o successivamente, in un
altro momento opportuno.
E per offrire se stessi, reciteranno al
(Mio) Figlio e a Me, per sette volte, il Pater e
l’Ave, contro i sette peccati capitali, e a
vantaggio dei Fratelli e delle Sorelle”.
VII. “Oltre alla Confessione Pasquale,
si confesseranno (almeno) tre volte all’Anno,
ovvero nelle feste di Pentecoste, di San
Domenico e di Natale”.
VIII. “Per un defunto o una defunta, in
Confraternita, ciascuno reciterà un Pater e
un’Ave.
E saranno presenti alle sue esequie, se
potranno (parteciparvi) senza difficoltà: e
così si onoreranno a vicenda, perché si sono
salvati”.

IX. “Questo Regolamento di
Confraternita, sia affisso pubblicamente su
una tavola, così che possa essere noto a
tutti”.

X. “Infine, le cose fin qui dette, e le
altre cose (aggiunte), Io non le ordino, ma le
consiglio.

1. Chi, ogni giorno, vorrà offrire (a Me),
almeno il Salterio-Rosario di Maria, con
centocinquanta Ave e quindici Pater, farà
bene.
2. Farà meglio, chi aggiungerà (alla
Messa e al Rosario), il Salterio Maggiore di
Cristo, con centocinquanta Pater e quindici
Pater ed Ave.
3. Farà ottimamente: chi reciterà il
Salterio Maggiore di Cristo e di Maria, con
centocinquanta Credo, Pater e Ave.
4. Di gran lunga, ottimo è offrire, oltre
alla preghiera (del Rosario), altrettante lievi
trafitture e colpi di disciplina.
5. Infine, oltrepasserà ogni misura,
colui che, oltre alle cose già dette,
predisporrà la sua anima e la sua persona
alla meditazione della Vita, della Morte e
della Gloria di Cristo”.

“Null’altro mi è più gradito di queste
cose, dopo il Sacrificio tre volte Santissimo
della Messa.
I Rosarianti, poi, riceveranno
certamente l’aiuto del Figlio (Mio) e la Mia
Protezione.
Io per essi sarò Madre, Maestra e
Amica; ed il Mio Figlio sarà, per essi, Padre,
Maestro, e Amico specialissimo.
E gradisco che essi credano, sperino e
confidino in Me e in Lui”.

(Beato Alano della Rupe:
IL SANTISSIMO ROSARIO: IL SALTERIO DI GESU’ E DI MARIA - LIBRO II: STORIA, RIVELAZIONI E VISIONI DEL SS. ROSARIO: Cap.XVII)


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