Oremus pro
1977
E’ bene allora riportare quanto dice don Leonardo Maria Pompei, sacerdote retto e di sana dottrina cattolica, in proposito: L’impurità è un genere di peccato che racchiude al suo interno varie specie …Altro
E’ bene allora riportare quanto dice don Leonardo Maria Pompei, sacerdote retto e di sana dottrina cattolica, in proposito:

L’impurità è un genere di peccato che racchiude al suo interno varie specie in cui si articola.

È molto importante conoscerle bene anche ai fini della confessione perché, come è noto, i peccati mortali vanno confessati per
specie (non basta farlo in modo generico),
numero
e circostanze.

I peccati impuri si possono anzitutto suddividere in due grandi tipologie: alcuni peccati infatti offendono la santità del genere umano nel maschile e femminile ed il disegno di Dio su di essi, altri invece offendono direttamente la santità del matrimonio e la castità coniugale.

Appartengono al primo gruppo i seguenti peccati:
Masturbazione, in quanto ricerca il piacere sessuale fine a se stesso e per il puro godimento fisico.

Petting, offende la santità del genere umano in quanto è finalizzato al conseguimento del piacere sessuale dentro la relazione uomo–donna ma non per la trasmissione della vita ma per il principio egoistico del piacere che ne è alla base.

Il bacio profondo durante il fidanzamento. Papa Alessandro VII, come riportato dal Denzinger (DS 2060) condannò una proposizione dei lassisti che affermavano che un bacio “profondo” tra due fidanzati fosse soltanto peccato veniale. Questo il testo della proposizione condannata: “Probabile è l’opinione che dice che soltanto veniale è un bacio per piacere carnale e sensibile che viene da esso, fin quando non c’è pericolo di ulteriore consenso né di polluzione”.
Sant’Alfonso M. De Liguori, commentando questa sentenza (assai severa per i costumi contemporanei, ma non per le nostre nonne che lo sapevano benissimo), scriveva così nel libretto “Pratica del confessore” (pp. 333 ss.):
“Si commette peccato mortale (e non ci può essere materia lieve) se deliberatamente si fa uso o si cerca di godere degli attributi venerei senza l’autorità di Dio, Visto che le persone non sposate non hanno questa autorità, qualsiasi cosa facciano per soddisfare queste tendenza, anche parzialmente, sarà peccato mortale: sia che si commetta da solo o con altri, con azioni, pensieri o letture o certi divertimenti”.

Fornicazione. È la vera e propria congiunzione carnale compiuta al di fuori del matrimonio. Offende la santità della sessualità maschile e femminile in quanto pone in essere anzitutto un linguaggio non adatto alla precarietà del fidanzamento; inoltre mina e contraddice l’esclusività e l’unicità della coppia; e infine non può essere accogliente della vita, per il fatto che lede il diritto dell’eventuale nascituro ad avere una famiglia stabile in cui nascere e crescere, per cui normalmente, alla sua peccaminosità intrinseca, si aggiunge l’uso dei contraccettivi o, peggio, il ricorso all’aborto.

Rapporti contro natura. Sono tutte le forme di esercizio della sessualità diverse dall’atto naturale : dai rapporti contro natura di memoria biblica (si pensi a Sodoma e Gomorra, i cui peccati hanno dato il nome ad alcune orribili perversioni) a tutte le altre forme di sfrenato libertinaggio sessuale.
Anche nel matrimonio vanno assolutamente evitate;

e se un coniuge – Dio non voglia – fosse richiesto di qualche “prestazione sessuale” particolare, ha l’obbligo morale gravissimo di rifiutarsi, esigendo il rispetto della santità della sua persona e degli atti coniugali.

Offese al pudore e alla decenza. Si commettono non osservando la giusta misura nel vestire.
Il corpo non è merce da mettere in mostra onde suscitare e provocare gli istinti bassi dell’uomo. Per questo peccato, la Madonna a Fatima ha affermato che molte donne vanno all’Inferno.

Rapporti di tipo omosessuale. Ferma restando la complessità della problematica omosessuale e la sua genesi, per cui la persona omosessuale va accolta, compresa e aiutata (ma non incoraggiata o ingannata.), gli atti omosessuali sono in sé delle vere e proprie depravazioni, in quanto contraddicono radicalmente la complementarietà e reciprocità del rapporto uomo–donna in quanto mistero d’amore e fonte della trasmissione della vita.

Pornografia. Offende gravissimamente la santità della sessualità umana, in quanto rende pubblico quanto c’è di più intimo, presentandone un’immagine coincidente semplicemente con la libidine più sfrenata, in cui ogni mezzo è lecito per raggiungere il massimo piacere possibile.

Prostituzione. Offende gravemente la santità della sessualità umana riducendola a squallida prestazione dietro corrispettivo.

Appartengono al secondo gruppo i seguenti peccati:

Adulterio. È il compimento dell’atto sessuale con persona diversa dal coniuge. È un peccato gravissimo di cui, fino al VI secolo, qualcuno dubitava addirittura di poterne essere assolti in questa vita.

Concubinato. È la libera convivenza al di fuori del matrimonio. Contraddice gravemente la vocazione all’amore come dono totale e incondizionato di sé, che non tollera la sottoposizione a “prove” e che porta in sé il rischio insito in ogni gesto di amore autentico.

Divorzio. Contraddice gravemente l’indissolubilità del matrimonio sacramento. Un coniuge cristiano non può (e non deve) mai chiederlo, neanche se si sia separato per giusta causa. Può solo “subirlo”, stante l’attuale legislazione vigente nell’ordinamento italiano (che lo rende “automatico” su istanza anche di una sola parte dopo tre anni dalla sentenza di separazione).

Chiusura alla vita e fecondazione assistita. Tutti i mezzi contraccettivi (pillola, preservativo, spirale, interruzione del rapporto) contraddicono oggettivamente l’unione inscindibile tra aspetto unitivo e procreativo dell’atto sessuale, così come l’inseminazione e la fecondazione artificiale, che trasformano in diritto (avere un figlio) ciò che è puro dono di Dio.

Uso della sessualità diverso dall’atto coniugale. Anche dentro il matrimonio, non tutto è lecito. L'atto sessuale è solo e sempre atto coniugale finalizzato alla vita. Tutto il resto, anche dentro il matrimonio, macchia gravemente la santità del talamo coniugale.

Desiderare o guardare con desiderio una persona diversa dal coniuge.
In base alle parole di Gesù su chi guarda per desiderare (è adultero come chi commette realmente adulterio), si deve dire che i desideri e gli sguardi impuri, anche se non terminano nell’atto, costituiscono di per se stessi un peccato mortale.