31 Luglio. SAN IGNAZIO DI LOYOLA. Ignazio nacque nel castello di Loyola, da una nobile famiglia di Spagna, l'anno 1491. Dopo aver dimorato per qualche tempo alla corte di Re Cattolici, passò nella …Altro
31 Luglio.
SAN IGNAZIO
DI LOYOLA.

Ignazio nacque nel castello di Loyola, da una nobile famiglia di Spagna, l'anno 1491.
Dopo aver dimorato per qualche tempo alla corte di Re Cattolici, passò nella Milizia, ove si distinse per il suo valore.
Prescelto alla difesa di Pamplona, da prode sostenne l'assedio con un pugno di uomini, ma nel furore della mischia ebbe una gamba spezzata.
Mentre era costretto a letto, chiese qualcuno di quei romanzi cavallereschi, che allora erano in voga, ma non avendone a portata di mano gli furono dati la ”Vita di Gesù Cristo” e un libro che narrava la “Vita dei Santi”.
Portato più dalla necessità che dalla devozione, Ignazio incominciò a leggerli.
Quei digiuni, quelle veglie, quelle mortificazioni di quei uomini grandi, davanti a Dio e davanti al prossimo, lo colpirono fino nell'intimo dell'anima.
Era la Grazia Divina che era entrata nel suo cuore e cominciava a operare.
Tremenda fu la battaglia della natura con la Grazia, ma finalmente questa prevalse e la sua vita mutò.
Non appena ebbe forze sufficienti per reggersi in piedi, illuminato dalla Luce Divina, cominciò ad attuare i disegni che aveva progettato durante la malattia.
Si recò, così, al Santuario di Monserrat; qui, ai Piedi della Vergine Santissima Maria, depose spada e corazza e, donato il ricco vestito cavalleresco a un povero, si ritirò nella grotta di Manresa.
Il rigore e l'austerità della vita che trascorreva furono grandi.
Duramente provato resistette; fedele a Dio nella mortificazione, nella preghiera e nel raccoglimento, Dio lo premiò, riversando su di lui un torrente di Benedizioni, di dolcezze, di Grazie e di gioie, di rivelazioni, di illustrazioni straordinarie e meravigliose.
In questa Grotta compose l'aureo libro degli “Esercizi Spirituali”, che fu ed è una perenne scuola di perfezione cristiana.
Ignazio, fermo nel proposito di voler unicamente servire Dio, visitò la Terra Santa.
Di ritorno si stabilì a Barcellona e intraprese lo studio del Latino.
Passò quindi a Parigi dove incontrò Saverio, Rodriguez e altri amici, con i quali stabilì di fondare una “Milizia di Cristo”, che chiamò «Compagnia di Gesù»; quindi, nella Cappella di Montmartre, emetteva con i compagni i voti religiosi.
A Roma, esposta ogni cosa al Santo Padre, tutto gli venne approvato.
Così nasceva la “Compagnia di Gesù” che, nel corso dei secoli, contrassegnata dalla caratteristica della persecuzione e del Martirio, fiorì ovunque, apportando bene immenso a tutta l'Umanità.
Con la nuova “Compagnia”, Ignazio mandava missionari fra gl'infedeli, difendeva la Verità Cattolica contro l'eresia protestante e promuoveva il rinnovamento della pietà tra i fedeli.
Fondò anche il “Collegio Germanico” e tante altre Pie Istituzioni, che ancora oggi ci attestano il suo grande zelo.
Più volte lo si sentì esclamare che, se gli fosse stato dato di scegliere, avrebbe preferito vivere incerto della beatitudine e intanto lavorare per il Signore e la salvezza del prossimo, piuttosto che morire subito con la sicurezza della Gloria Eterna.
Esausto di forze, consumato dalla carità e pieno di meriti, il 31 Luglio del 1556 passava nella Patria Beata a ricevere il Premio dei Giusti.
La lettura della Vita di Gesù fu per Ignazio il principio della sua conversione: facciamo anche noi un buono e quotidiano uso della Sacra Scrittura, leggendola e meditandola.