Inno all'Assunta di Don Minutella!
NUOVO POST DI DON MINUTELLA (per la Solennità dell'Assunta)
15 AGOSTO 2017
Come guerriero pronto al cenno della Sovrana
"Ai piedi del santo trono Vostro, o Sovrana Celeste,
o Maria,
prostrato qual umile e ardente guerriero,
vi contemplo, Regale e Umile, tenere in mano
lo scettro del vostro Divin Figlio.
E attendo, col fuoco in cuore,
in tal silenzio solitario,
un vostro cenno,
perché io V’amo, o Maria, e sono tutto Vostro.
E non m'importa se per voi, mia Regina,
dovrò ancora sostenere battaglie e lotte,
calunnie e demoni a flotte,
è questo il mio sacerdotale inno,
e forse ancora martirio e morte,
con grande odio e persecuzione ad ogni mossa,
perché ho questo di grande in sorte:
che V'amo più di tutto, e sono vostro servo,
a Voi legato con atto di sanguineo patto.
Voi, al cui comando gli Angeli corrono in aiuto,
e gli Arcangeli si muovono fedeli,
Gabriele, con danze ignee,
e Michele, sontuoso Principe.
Voi, o Maria, santo giubilo dei cieli,
Voi, che siete lieto Paradiso del Padre,
e Custodia carnea del Figlio,
e Verginale Dimora, ignea e nivea,
dello Spirito Santo.
Rugiada divina che irrora il celeste campo,
mentre Siete tremendo spavento per l’inferno tutto.
E' per Voi, o Vergine e Madre,
che Dio pose in cielo la luna,
riflesso del sole, come Voi di Dio!
Per Voi fu creato azzurro il cielo,
e ammantato di bianche nuvole e candide stelle,
come Voi, Cielo beato dei santi e delle virtù più belle,
Stella che rifulge per umile grandezza,
al cui sguardo, Nell’esilio, fugge ogni amarezza.
E' per Voi che Dio creò fiori in quantità,
gelsomino che umile profuma,
e violetta, profezia di dolore,
giglio, incantevole purezza,
rosa, pur con spine,
eccelsa bellezza,
e poi ancora,
primula che è detta anche primavera,
con corolla gialla,
la camelia d’Oriente,
resistente al freddo del peccato,
e orchidea struggente,
e poi ancora, col Verbo in Voi immerso,
siete ginestra che profuma tutto intorno,
e narciso bianco, e oleandro,
ornamento sempre verde.
O Maria, se per il peccato l’uomo s’è abbrutito,
è per Voi che rimane ancora la speranza.
Non indugio oltre,
e rompo ogni silenzio imposto,
per cantare a Voi,
mentre questa barca della Chiesa,
capovolta, affonda,
e con Voi, Assunta in cielo,
e Gesù nel Sacramento,
l’impostura Vi cancella e toglie traccia.
E se al vostro cenno,
la battaglia è ingaggiata,
non temiamo affatto,
con corona e croce in mano,
il vostro esercito è schierato,
piccolo e minuto,
ma certo della vittoria e del trionfo.
Voi non siete proprio semplice creatura,
sorta di sorella, come insinua il canto falso,
e questa mondana chiesa falsa, che postina Vi ritiene,
con tali menzognere opposizioni,
la Maria dei vangeli – ci si dice! –
e non più questa che nel mondo parla e appare!
Voi alfine risplendete di luce divina,
accecante ogni melodia stonata,
ogni teologia distonica e bizzarra,
Voi che diceste:
quando tutto sembrerà perduto,
Io interverrò.
Ed ecco, dunque, o Madre e Signora,
al vostro cenno, prono,
mi consacro a Voi e al vostro Figlio.
Lasciate suoni l’ora e tromba in fiato,
per l’assalto conclusivo e liberante,
per l’Agnello Sposo amante,
e la vera Chiesa, sua fedele sposa.
Amen.
Sac. Alessandro Maria Minutella
15 AGOSTO 2017
Come guerriero pronto al cenno della Sovrana
"Ai piedi del santo trono Vostro, o Sovrana Celeste,
o Maria,
prostrato qual umile e ardente guerriero,
vi contemplo, Regale e Umile, tenere in mano
lo scettro del vostro Divin Figlio.
E attendo, col fuoco in cuore,
in tal silenzio solitario,
un vostro cenno,
perché io V’amo, o Maria, e sono tutto Vostro.
E non m'importa se per voi, mia Regina,
dovrò ancora sostenere battaglie e lotte,
calunnie e demoni a flotte,
è questo il mio sacerdotale inno,
e forse ancora martirio e morte,
con grande odio e persecuzione ad ogni mossa,
perché ho questo di grande in sorte:
che V'amo più di tutto, e sono vostro servo,
a Voi legato con atto di sanguineo patto.
Voi, al cui comando gli Angeli corrono in aiuto,
e gli Arcangeli si muovono fedeli,
Gabriele, con danze ignee,
e Michele, sontuoso Principe.
Voi, o Maria, santo giubilo dei cieli,
Voi, che siete lieto Paradiso del Padre,
e Custodia carnea del Figlio,
e Verginale Dimora, ignea e nivea,
dello Spirito Santo.
Rugiada divina che irrora il celeste campo,
mentre Siete tremendo spavento per l’inferno tutto.
E' per Voi, o Vergine e Madre,
che Dio pose in cielo la luna,
riflesso del sole, come Voi di Dio!
Per Voi fu creato azzurro il cielo,
e ammantato di bianche nuvole e candide stelle,
come Voi, Cielo beato dei santi e delle virtù più belle,
Stella che rifulge per umile grandezza,
al cui sguardo, Nell’esilio, fugge ogni amarezza.
E' per Voi che Dio creò fiori in quantità,
gelsomino che umile profuma,
e violetta, profezia di dolore,
giglio, incantevole purezza,
rosa, pur con spine,
eccelsa bellezza,
e poi ancora,
primula che è detta anche primavera,
con corolla gialla,
la camelia d’Oriente,
resistente al freddo del peccato,
e orchidea struggente,
e poi ancora, col Verbo in Voi immerso,
siete ginestra che profuma tutto intorno,
e narciso bianco, e oleandro,
ornamento sempre verde.
O Maria, se per il peccato l’uomo s’è abbrutito,
è per Voi che rimane ancora la speranza.
Non indugio oltre,
e rompo ogni silenzio imposto,
per cantare a Voi,
mentre questa barca della Chiesa,
capovolta, affonda,
e con Voi, Assunta in cielo,
e Gesù nel Sacramento,
l’impostura Vi cancella e toglie traccia.
E se al vostro cenno,
la battaglia è ingaggiata,
non temiamo affatto,
con corona e croce in mano,
il vostro esercito è schierato,
piccolo e minuto,
ma certo della vittoria e del trionfo.
Voi non siete proprio semplice creatura,
sorta di sorella, come insinua il canto falso,
e questa mondana chiesa falsa, che postina Vi ritiene,
con tali menzognere opposizioni,
la Maria dei vangeli – ci si dice! –
e non più questa che nel mondo parla e appare!
Voi alfine risplendete di luce divina,
accecante ogni melodia stonata,
ogni teologia distonica e bizzarra,
Voi che diceste:
quando tutto sembrerà perduto,
Io interverrò.
Ed ecco, dunque, o Madre e Signora,
al vostro cenno, prono,
mi consacro a Voi e al vostro Figlio.
Lasciate suoni l’ora e tromba in fiato,
per l’assalto conclusivo e liberante,
per l’Agnello Sposo amante,
e la vera Chiesa, sua fedele sposa.
Amen.
Sac. Alessandro Maria Minutella