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Tossica? Presunto miracolo apre la strada alla "santità" di Giovanni Paolo I

Francesco ha riconosciuto il 13 ottobre un "miracolo" per una beatificazione, attribuito all'intercessione di Giovanni Paolo I (+1978), che è morto 33 giorni dopo essere stato eletto ed era stato soprannominato dall'oligarchia mediatica "il papa sorridente".

Il "miracolo" coinvolge Candela Giarda, una bimba di dieci anni del Paraná, Argentina, che nel luglio del 2011 aveva sviluppato una forma acuta di encefalite, con crisi cerebrali incontrollabili e potenzialmente letali (anni dopo diagnosticata come sindrome epilettica febbrile da infezione) e alla fine è entrata in shock settico in un ospedale di Buenos Aires.

I medici avevano detto alla madre Roxana che la morte era "imminente" e don José Dabusti (che in seguito ha scritto a Francesco esponendogli il caso) di una parrocchia vicina alla clinica le aveva detto di pregare invocando Giovanni Paolo I. Qualche ora dopo, la ragazza ha cominciato a migliorare, recuperando nel corso dei sei mesi successivi.

Il vice postulatore della causa di Giovanni Paolo I è Stefania Falasca, giornalista come il marito, Gianni Valente, entrambi già amici personali del cardinale Bergoglio. Candela ora sta studiando "Sanità e salvezza degli animali" e gestisce un'azienda che vende miele; dice di non ricordare nulla di quel periodo della sua vita.

Dopo questa beatificazione, OGNI papa del famigerato periodo del Vaticano II, quando un crollo senza precedenti della Chiesa è cominciato, è diventato "santo", un chiaro segno che la "santità" del concilio pastorale è tossica.

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