L'APOSTASIA LAURETANA REITERATA CON LA VISITA DI PAPA BERGOGLIO del 25 marzo 2019
Lunedì 25 marzo 2019, solennità dell’Annunciazione, papa Francesco visiterà la Santa Casa di Loreto. Alla vigilia del viaggio abbiamo intervistato il prof. Giorgio Nicolini, uno dei massimi esperti mondiali della Santa Casa.
Che cos’è la Santa Casa di Loreto?
La Pontificia Basilica di Loreto contiene la Santa Casa che a Nazareth sorgeva dinanzi ad una grotta e faceva un corpo solo con essa, ed era la Camera di Maria ove ella venne concepita immacolata nel grembo di Sant’Anna, vi nacque e vi ricevette l’annuncio angelico, come la tradizione ha sempre riconosciuto ed attestato. La Chiesa ha riconosciuto che la Santa Casa venne miracolosamente traslata dagli Angeli. Oggi invece si parla di “sante pietre” o “sante pareti”, portate umanamente e ricostruite in loco, dissacrando così storia, archeologia e scienza, e le dichiarazioni pontificie secolari e solenni.
Chi sono gli artefici della manipolazione della reliquia nazaretana?
Il suo iniziatore e diffusore principale è stato il padre Giuseppe Santarelli, direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, autore di gravi “falsificazioni storiche” attraverso il suo libro “La Santa Casa di Loreto”, del quale più volte ho fatto alle autorità ecclesiastiche la denuncia canonica per il “delitto di falso” (can. 1391; cfr. www.lavocecattolica.it/denunciacanonica.pdf).
In tale libro, nelle sue varie edizioni, dopo una vasta e sistematica trattazione e manipolazione falsificatrice di testi storici, archeologici e persino pontifici, a supporto della falsa tesi del “trasporto umano”, l’autore alla fine del testo rivela il suo intento reale, ove scrive: «Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva».
Quindi, per il Santarelli ed i moderni razionalisti che lo hanno seguito, non si può dire che a Loreto vi sia la “Santa Casa” se – secondo loro – sono solo delle “sante pietre” prelevate dalla Casa Nazaretana e ricostruite in loco, né all’opposto si può dire allora che vi siano solo delle “sante pietre” se al contrario si afferma anche che a Loreto vi sia la Santa Casa: come vi è! propria la Santa Casa “integra”, nel cui spazio fisico è avvenuta l’Incarnazione.
I moderni razionalisti giocano perciò ipocritamente sull’equivoco, contraddittorio in sé, per nascondere il loro intento reale: negare il miracolo delle traslazioni e negare di conseguenza anche la presenza della “vera ed integra reliquia” della Santa Casa e quindi negare che tra “quello spazio fisico della Casa di Loreto” vi sia davvero avvenuta l’Incarnazione, in quanto non è lo stesso spazio fisico di Nazareth, ma solo una ricostruzione di uno “spazio ricreato in loco” di alcune “sante pietre” portate umanamente.
Cosa hanno detto i Sommi Pontefici a riguardo della Santa Casa?
Occorrerebbero innumerevoli interi libri per pubblicare tutto ciò che i Sommi Pontefici in sette secoli hanno scritto e dichiarato, confermando l’autenticità della reliquia della Santa Casa e dei “voli miracolosi” della stessa avvenuti per “il ministero angelico”. Basti pensare che sono stati ben 75 i Papi succedutisi dal 1291 al 2013 – da Niccolò IV a Benedetto XVI – che in modo diretto od indiretto hanno sempre confermato nel loro magistero ordinario o solenne – dopo severi studi e procedimenti canonici ufficiali di verifica – l’autenticità della reliquia delle tre “Sante Pareti” nella loro “integralità” (e quindi mai smontate e rimontate umanamente) come anche l’autenticità dei “voli miracolosi” della Santa Casa operati per “il ministero angelico” in almeno cinque luoghi diversi (tra il 1291 e il 1296) (cfr. in Internet www.lavocecattolica.it/santacasa.htm.
Basti pensare, in proposito, al Decreto di Benedetto XV del 24 marzo 1920, vigilia dell’Annunciazione, con il quale il papa confermò in maniera solenne e definitiva la verità storica dei “voli miracolosi” della “vera” Santa Casa di Nazareth sino a Loreto, dichiarando – per tali motivi- la Beata Vergine di Loreto “Patrona degli aviatori e di tutti i viaggiatori in aereo”.
Non ci può essere una dichiarazione più solenne di questa per suggellare per sempre una sconfinata serie di precedenti pronunciamenti pontifici di approvazioni similari– espliciti od impliciti – e che hanno attraversato concordemente ed unanimemente ben sette secoli (da Niccolò IV nel 1291 sino a Benedetto XVI nel 2013), reperibili anche in articoli e servizi televisivi da me pubblicati in Internet ai Siti sopra indicati ed anche inviati alla “Congregazione per la Dottrina della Fede”, dietro richiesta della stessa Congregazione (cfr. www.lavocecattolica.it/muller.pdf).
Per ricordarne solo alcuni dei 75 Pontefici Romani tutti unanimi nei sette secoli nel confermare direttamente od indirettamente, con atti magisteriali solenni od ordinari, la “tradizione lauretana”, e dei quali non pochi di essi pellegrinarono anche a Loreto, cito: Clemente V (1310), Gregorio XI (1375), Paolo II (1464), Leone X (1509), Pio V (1571), Sisto V (1586), Clemente VIII (1595) Urbano VIII (1625), Clemente IX (1669), Innocenzo XI (1676), Benedetto XIV (1740), Pio VII (1800), Gregorio XVI (1831), Pio IX (1852), Leone XIII (1894), Pio X (1903), Benedetto XV (1920), Pio XI (1922), Pio XII (1956), Giovanni XXIII (1962), Paolo VI (1965), Giovanni Paolo II (1987), Benedetto XVI (2005).
Nessun Papa dei 75 che hanno guidato la Chiesa nei sette secoli di presenza della Santa Casa a Loreto ha mai scritto o detto una sola parola che possa essere interpretata contro la sette volte secolare e mai interrotta tradizione lauretana, e in tutti i documenti Pontifici ad essa relativi questo “primo e più grande Santuario Mariano del mondo” (Pio IX, 1852) è lodato e magnificato in ogni modo perché è per i Papi davvero la Santa Casa, cioè le tre Pareti autentiche di Nazareth all’interno del cui spazio fisico realmente il Verbo si è fatto carne, come hanno voluto che fosse messo, a caratteri d’oro, sul marmo dell’Altare: “HIC VERBUM CARO FACTUM EST”; e arricchendo perciò sempre di favori, indulgenze e privilegi il Santuario stesso, definito anche come la “pupilla dei Sommi Pontefici”. Non vi è altro Santuario, fuori di Roma, che registri tanti documenti di presenza e di interessamento dei Sommi Pontefici come quello di Loreto.
Sono stati i Sommi Pontefici che hanno preso sotto la loro speciale protezione il Santuario della Santa casa, riconoscendo come autentiche le Traslazioni Miracolose della Santa Casa, al punto anche di istituirne una liturgia apposita al 10 di dicembre: ed è l’unica celebrazione di un miracolo presente nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica.
Lei pensa che papa Francesco potrà in qualche modo accettare l’ interpretazione razionalista?
Non credo che il Papa possa contraddire i 75 papi vissuti negli scorsi sette secoli, fino all’ancor vivente Benedetto XVI, oltre alle “rivelazioni” di diversi Santi e Sante e alla “conferma” anche dei miracoli “senza numero” avvenuti nella Santa Casa durante i secoli.
Se, Dio non voglia!, ciò malauguratamente avvenisse nulla cambierebbe della “realtà storica” circa l’autenticità della reliquia della Santa Casa di Nazareth e delle Miracolose Traslazioni con cui Dio l’ha preservata dalla distruzione in Palestina, facendola condurre “per il ministero angelico” sino alla collina di Loreto, dopo “vari luoghi” in cui “ha sostato” come storicamente ben documentato per “almeno” cinque “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo)e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
Giova qui rammentare ai cattolici le solenni parole di Leone XIII: “Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose” (Lettera Enc. “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
L'APOSTASIA LAURETANA CONTINUA...
DOPO LA VISITA DI PAPA BERGOGLIO A LORETO IL 25 MARZO 2019
RISPOSTA DEL PROF. GIORGIO NICOLINI
AD UN SACERDOTE SULLA “QUESTIONE LAURETANA”
CHIARIFICATRICE DI UNA MANIPOLAZIONE
DELLE PAROLE DI BENEDETTO XVI
OPERATA DAL PADRE SANTARELLI NEL 2007
Carissimo don Francesco,
La ringrazio per l’attenzione con cui mi segue, e concordo sulla positività di molti aspetti della visita di papa Francesco alla Santa Casa, come la solenne riproposizione del valore della famiglia e del matrimonio (tra uomo e donna), la valorizzazione della Confessione, ove ha fatto una strigliata per richiamare il “ritorno” (di 1, 2, 3…) dei confessori in Basilica (ora relegati sotto il porticato, ove nessuno va più, per la difficoltà di usufruirne), l’ottima richiesta di tenere la Basilica aperta anche nelle ore serali fino alla prima notte inoltrata, la valorizzazione della “chiamata” dei giovani alla sequela di Gesù, con l’auspicio della istituzione rinnovata del Centro Internazionale di accoglienza di Montorso per i giovani, ecc.
Tutto molto, ma molto bene!...
Ma la cruciale “questione lauretana” del riconoscimento dell’evento soprannaturale delle Traslazioni Miracolose che fa da supporto e giustificazione a tutto quanto sopra richiamato?...
In ciò purtroppo Bergoglio è caduto nella “trappola” mistificatrice dell’intelligente ed astuto “falsificatore” Padre Santarelli, al quale – invece di procedere alla verifica dell’atto canonico del “delitto di falso” (cfr. www.lavocecattolica.it/denunciacanonica.pdf) - continuano a dare credito i responsabili lauretani, “in primis” dal nuovo Vescovo Mons. Dal Cin, il quale ha continuato ufficialmente e pubblicamente (nel discorso in Piazza) a definire la Santa Casa come le sante “pietre”, come le chiama il Santarelli. Infatti, ha detto al Pontefice (testualmente): “In questo angolo di Terra Santa la sua presenza conferma l’universalità di questo Santuario, custode di quelle PIETRE che ancora vibrano del Sì che ha rinnovato il mondo”.
Come Lei sa, i discorsi sono preparati e fatti conoscere in anticipo e la risposta di Bergoglio era stata preparata in rapporto anche alle parole suddette, conosciute anticipatamente, e dando perciò una risposta che – non competente Bergoglio in materia - appare evidentemente però come “adesione” a dei “consigli” ricevuti al riguardo sicuramente dagli stessi responsabili della Basilica Lauretana (in definitiva da supporre certamente dal Santarelli stesso, “storico” – falso! – ufficiale della Basilica), riguardo ad una risposta da dare “in sintonia” con le “false interpretazioni” attuali dei responsabili lauretani, non credute forse come “false interpretazioni” per l’incompetenza personale di Bergoglio, dando egli fiducia a chi non la meritava…
Così ha dato una risposta apparentemente innocua ed in linea con “la tradizione” (senza spiegare però “quale”) e da nessuno colta nell’inganno che racchiude, essendo interpretabile in modo ambiguo. Papa Bergoglio ha risposto (sulla questione lauretana): “Le parole dell’angelo Gabriele a Maria: “Rallegrati, piena di grazia” (Lc.1,28), risuonano in modo singolare in questo Santuario, luogo privilegiato per contemplare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. QUI, infatti, SONO CUSTODITE LE MURA, che secondo la tradizione, PROVENGONO da Nazareth, dove la Vergine Santa pronunciò il suo “sì”, diventando la madre di Gesù”.
Perciò, dalle parole suddette, sulla questione dell’autenticità delle tre Pareti come autentiche della Casa di Nazareth e sui miracoli delle Traslazioni angeliche, si continua a “giocare” e ad “ingannare” sull’equivoco continuo delle “sante pietre” (come le definisce sempre il vescovo Dal Cin) con ora l’avallo subliminale di papa Francesco che corregge e contraddice - senza forse saperlo - una espressione di Benedetto XVI detta a Loreto nel 2007, cambiandogli una parola che sembra del tutto simile ed innocua, ma che invece cambia tutto: ciò avviene quando Bergoglio usa il termine “MURA che PRO-VENGONO” (= parola che sottintende “portate umanamente”), invece di “MURA che VENGONO” (= parola che sottintende che sono “VENUTE DA SOLE”), come disse Benedetto XVI nel 2007. Il “VENGONO” e il “PRO-VENGONO” sono lessicalmente diverse, mentre appaiono all’ascoltatore superficiale del tutto simili, impercettibilmente. Il Santarelli, al riguardo (sospetto “suggeritore” diretto del Bergoglio attraverso probabilmente lo stesso Vescovo), falsificò di proposito le parole di Benedetto XVI nel 2007 per fargli dare il senso di un trasporto umano. Fu smascherato da me, anche attraverso un mio amico, l’Avv. Dal Pozzo (come si può leggere nei testi in allegato). Ma ora il Santarelli è riuscito a far mettere in bocca a Francesco quel “PRO-VENGONO”, che corregge il “VENGONO” di Benedetto XVI, in risposta alle sante “PIETRE” dette poco prima nel discorso dal DAL CIN, potendosi così continuare ancora dalla Basilica Lauretana nella negazione delle Traslazioni Miracolose e nella negazione della stessa autenticità della integralità delle tre PARETI, che sono – nell’interpretazione dissacratrice - solo delle “MURA” ricostruite in loco con le “sante pietre” portate umanamente con la nave (dai crociati o dai principi Angeli dell’Epiro).
Tale subliminale "interpretazione" che le "MURA" sopra nominate non sono proprio quelle "autentiche" di Nazareth appare riscontrabile nelle stesse successive parole di papa Bergoglio, quando afferma: "Da quando quella che è denominata la CASA DI MARIA è diventata presenza venerata e amata su questo colle...". Quindi non dice chiaramente che sia la CASA DI MARIA, ma che è "denominata" "Casa di Maria", quindi una "denominazione" datagli dai credenti, mentre non è detto che lo sia, e infatti non dice che lo sia, mentre invece proprio lo è!...
L’apostasia Lauretana perciò continua... in modo inavvertito... facendo sempre più un silenzio assoluto sulla verità storica delle Miracolose Traslazioni, neppure ora come “ipotesi leggendaria”: semplicemente viene oscurata sempre più totalmente, perché abbia a scomparire dalla memoria collettiva. Bergoglio si è fatto “suggerire” ed è caduto nella “trappola” forse inconsapevolmente, ma forse anche “d’accordo”… Dio solo sa…
Di fatto, da Loreto continueranno a parlare di “sante pietre”, di “trasporto umano” di esse, poi ricostruite “in loco” come “mura”, ma che non sono quelle di Nazareth, ma quelle “ricostruite” lì, e quindi non sono le MURA autentiche di Nazareth, ove avvenne l’Annunciazione… Come avevo spiegato nell’intervista a “Corrispondenza Romana”, che feci proprio per prevenire quanto temevo ed è realmente accaduto (Clicca QUI) (Cfr. www.corrispondenzaromana.it/la-verita-sulla….
Per capire meglio ed in profondità tutto quanto sopra richiamato, allego la problematica di quella falsificazione delle parole di Benedetto XVI operata dal Santarelli nel 2007.