Francesco I
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I moniti di Santa Brigida per la classe politica del futuro

Nel volume, una critica a quella Ue che propaganda "un'apostasia silenziosa per far prevalere un'antropologia senza Cristo e senza Dio, in netto contrasto con i Vangeli"

Come può essere un libro di politica una biografia su Santa Brigida di Svezia? Semplice, perché questa grande mistica, nata nel 1303 e fondatrice dell'Ordine del Santissimo Salvatore, compatrona d'Europa insieme a santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce, ci ha lasciato una serie di lettere profetiche e di ammonimenti per i governati futuri, per i papi e per le generazioni a venire.

"Sono richiami", scrive l'autore, Vincenzo Speziale, collaboratore di Radio Maria, scrittore e grande esperto di santi e beati, "dove l'elenco delle cose negative risalta per chi governa la Chiesa e le nazioni", oltreché per i semplici fedeli. "Per i primi", dice l'autore, che passa al vaglio la storia, le profezie e le rivelazioni della mistica svedese, "le responsabilità sono enormi e Gesù chiede (attraverso Santa Brigida, NdR) a chi ha il potere temporale, ecclesiastico e civile tutta una serie di provvedimenti atti i primi alla salvezza dell'anima per il popolo di Dio, i secondi per una giustizia sociale per non imporre pesi gravosi al popolo". Un testo dunque di straordinaria attualità, profetico per l'appunto. Che andrebbe letto dalla nostra classe politica e dirigente.

C'è molta carne al fuoco in Santa Brigida di Svezia (edizioni Segno, 15 euro); ci sono ad esempio le orazioni, le visioni dell'angelo ma anche le rivelazioni che, moltissime, la mistica ebbe sia in patria che a Roma che infine in Terra Santa durante il suo ultimo pellegrinaggio voluto e chiesto da Gesù. Si parla ad esempio dell'Anticristo e della sua manifestazione tangibile e terrena e, per venire ai giorni nostri, incrociando le profezie della santa con quelle di altri mistici e veggenti, c'è un intero capitolo che riguarda l'Unione Europea, atea e massona, che in nome del politically correct impone leggi che distruggono le nostre radici religiose, propagandando, dice l'autore, "un'apostasia silenziosa, una cultura di morte, un tentativo di far prevalere un'antropologia senza Cristo e senza Dio, in netto contrasto con i Vangeli".


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