Marziale
1599
La Buona Volontà. Padre Pio diceva:" La volontà è tutto!". Passi scelti dall'intero corpus valtortiano per la comprensione di questo concetto di importanza capitale per la salvezza di ognuno. Il …Altro
La Buona Volontà. Padre Pio diceva:" La volontà è tutto!". Passi scelti dall'intero corpus valtortiano per la comprensione di questo concetto di importanza capitale per la salvezza di ognuno.

Il concetto di Buona Volontà è di importanza capitale in tutta la Creazione. Lucifero non ebbe buona volontà e divenne Satana. Eva ed Adamo non ebbero buona volontà e, gettando nel fango l'intera Umanità, rovinarono il progetto divino ,costringendo il Verbo ad incarnarsi. La Buona Volontà è la chiave per comprendere tutta la Creazione. Tutta la Sacra Scrittura è piena di atti di buona volontà e di atti e storie di uomini con cattiva volontà. Quelli che seguono sono passi scelti dal corpus valtortiano per comprendere questo concetto fondamentale. Chi ne comprende il significato , comprende il Fiat divino dell'intera Creazione. Se qualcuno svilisce o cassa il concetto di " Buona Volontà" sia anàtema.

Dice Gesù:

<<“ Gli angeli, che vedono Dio e ne conoscono il pensiero, vi hanno annunciato questa grazia nella notte della Nascita del Figlio di Dio e di Maria: la grazia della pace agli uomini di buona volontà. Dio Sto arrivando! e vede. Dio è Padre ed Amore. Dio è Giustizia e Misericordia. Sa compatire e premiare. Ma vuole “ la buona volontà”. Non sempre essa permane buona e costante realtà. Ha flessioni, e cadute anche. Ma l’Occhio Divino che ci vede cadere o flettere, vede anche chi vi assale nella buona volontà interiore, e vede la vostra pena per essere per essere caduti o per esservi piegati nell’urto di un assalto improvviso, e perdona perché non vede in voi il consenso “ al male che odiate, ma l’aspirazione a compiere il bene “, anche se non sempre riuscite a compierlo, vede che non il vostro io intellettuale, ma le conseguenze, nella parte inferiore, della colpa di Adamo: i fomiti, operano in voi. E da questo contrasto fra le due forze che combattono in voi e le due volontà che si contrastano-una mossa dall’amore di Dio e verso Dio, l’altra dall’Odio che tiene desto il suo veleno, per odio a voi e a Dio- il Signore trae le ricchezze che vi daranno accesso al Regno dei Cieli. Sono esse la vostra veste di nozze, quella veste di cui Gesù parlo nella parabola del convito per le nozze regali. E guai a chi non fila e tesse la sua veste di nozze durante la sua giornata terrena, traendo materia per filare e strumento per tessere dall’assidua volontà interiore di fare ciò che la legge del peccato che è nelle membra , o tra la volontà buona e quanto di male vi circonda : il mondo, e vi tenta: il demonio. Guai a quelli che non si tessono quotidianamente la veste di nozze e non l’ornano con i gioielli conquistati, patendola “ grande tribolazione “ che li fa degni di stare intorno al trono dell’Agnello con le palme dei vittoriosi tra le mani ! Non avete mai riflettuto a quelle palme viste da Giovanni nelle mani degli eletti ?

Lo Spirito di Dio può, se vuole, tuonare e scuotere come folgore e terremoto anche lo spirito più ottuso. Lo può. Ma generalmente, poiché è Spirito di ordine come è ordine Dio in ogni sua Persona e modo di agire, Esso si effonde e parla non dico dove è merito sufficiente a ricevere la sua effusione — allora ben poche volte si effonderebbe, e tu pure non ne conosceresti le luci — ma là dove vede la “buona volontà” di meritare la sua effusione.
Come si esplica questa buona volontà? Con una vita fatta, per quanto vi è possibile, tutta di Dio. Nella fede, nell’ubbidienza, nella purezza, nella carità, nella generosità, nella preghiera. Non nelle pratiche, nella preghiera. Vi è differenza minore fra la notte e il giorno che non fra le pratiche e la preghiera. Questa è comunione di spirito con Dio, dalla quale uscite rinvigoriti e decisi a sempre più essere di Dio. L’altra è una abitudine qualunque, fatta per scopi diversi ma sempre egoisti, la quale vi lascia quelli che siete, anzi vi aggrava di una colpa di menzogna e di accidia.

Simeone aveva questa buona volontà. La vita non gli aveva risparmiato affanni e prove. Ma egli non aveva perduto la sua buona volontà. Gli anni e le vicende non avevano intaccato e scosso la sua fede nel Signore, nelle sue promesse, e non avevano stancato la sua buona volontà d’esser sempre più degno di Dio. E Dio, prima che gli occhi del servo fedele si chiudessero alla luce del sole, in attesa di riaprirsi al Sole di Dio rutilante dai Cieli aperti al mio salire dopo il Martirio, gli mandò il raggio dello Spirito che lo guidasse al Tempio, per vedere la Luce venuta al mondo.
“Mosso da Spirito Santo”, dice il Vangelo. Oh! se gli uomini sapessero quale Amico perfetto è lo Spirito Santo, quale Guida, quale Maestro! Se lo amassero e lo invocassero, questo Amore della Ss. Trinità, questa Luce della Luce, questo Fuoco del Fuoco, questa Intelligenza, questa Sapienza! Quanto più saprebbero di ciò che è necessario sapere!
Vedi, Maria; vedete, figli. Simeone ha atteso tutta una lunga vita di “vedere la Luce”, di sapere compiuta la promessa di Dio. Ma non ha mai dubitato. Non si è mai detto: “È inutile che io perseveri nello sperare e nel pregare”. Ha perseverato. E ha ottenuto di “vedere” ciò che non videro il sacerdote e i sinedristi pieni di superbia e di opacità: il Figlio di Dio, il Messia, il Salvatore in quelle carni infantili che gli davano tepore e sorrisi. Ha avuto il sorriso di Dio, primo premio della sua vita onesta e pia, attraverso le mie labbra di Bambino.

Ma Gesù lo consola pur correggendolo: «Dio è sempre Pace, fanciullo. È la Pace. Ma gli angeli gli davano gloria per l'avvenuta nascita del Salvatore, e davano agli uomini la prima regola per ottenere la pace che dalla mia nascita sarebbe venuta: "avere buona volontà". Quella che tu vuoi».
«Sì. Allora dammela. Mettimela qui dove quell'uomo dice che ho l'anima», e coi due indici picchia più volte sul piccolo petto.
«Sì, piccolo amico. Come ti chiami?».
«Micael!».

Nel principio della creazione fu detto: "Sia fatta la luce". E la luce fu nel caos. Nel principio della mia vita fu detto: "Sia pace agli uomini di buona volontà". La buona volontà è quella che fa la volontà di Dio e non la combatte. Ora, chi fa la volontà di Dio e non la combatte sente che non mi può combattere, perché sente che la mia dottrina viene da Dio e non da Me stesso. Cerco forse Io la mia gloria? Dico forse che Io sono l'autore della Legge di grazia e dell'èra di perdono? No. Io non prendo la gloria che non è mia, ma do gloria alla gloria di Dio, Autore di tutto ciò che è buono. Ora la mia gloria è fare ciò che il Padre vuole che Io faccia, perché questo dà gloria a Lui. Chi parla in suo favore per avere lode cerca la sua propria gloria. Ma chi potendo, anche senza cercarla, avere gloria dagli uomini per ciò che fa o dice, la respinge dicendo: "Non è mia, da Me creata, ma essa procede da quella del Padre così come Io da Lui procedo", è nella verità, e in Lui non c'è ingiustizia, dando ad ognuno il suo senza nulla tenersi di ciò che suo non è. Io sono perché Egli mi ha voluto».

Ma, passato il momento del giubilo, non deve cessare la vostra riconoscenza al Signore. Ed essa si manifesta nella buona volontà di amarlo.
Ogni dono di Dio è nullo, per quanto sia carico di forze attive, se manca nell’uomo la volontà di ricompensarlo con il dono del proprio spirito a Dio.
3Questo luogo ha sentito la predicazione di Giovanni. Molti di voi certo l’avete sentita. Tanti di Israele l’hanno sentita, ma non in tutti ha prodotto gli stessi risultati, nonostante che il Battista dicesse ad ognuno le stesse parole. Come dunque tanta differenza? Da che? Dalla volontà diversa degli uomini che hanno raccolto quelle parole. Ad alcuni esse furono reale preparazione a Me, e conseguentemente alla loro santità. Per altri furono invece preparazione contro Me, e conseguentemente alla loro ingiustizia. Come grido di una scolta, esse hanno risuonato, e l’esercito degli spiriti si è diviso, nonostante unico fosse il grido. Parte di essi si sono preparati per seguire il loro Duce.

Perché il Padre mio e di tutti gli uomini non calcolerà il tempo trascorso nella mia Legge e Fede, ma la volontà dell’uomo di vivere sino alla morte in quella Legge e Fede. Io prometto la vita eterna a chi crede in Me e opera secondo ciò che dico, amando il Salvatore, propagando questo amore, praticando nel tempo che gli è concesso i miei insegnamenti. Gli operai della mia vigna sono tutti quelli che vengono e dicono: “Signore, accoglimi fra i tuoi operai”, e in quella volontà restano finché il Padre mio non giudica terminata la loro giornata. In verità, in verità vi dico che vi saranno operai che avranno lavorato un’ora sola, la loro ultima ora, e che avranno premio più pronto di quelli che avranno lavorato sin dalla prima ora, ma sempre con tiepidezza, spinti al lavoro unicamente dall’idea di non meritare l’inferno, ossia dalla paura del castigo. Non è questo il modo di lavorare che il Padre mio premia con una gloria immediata.

Gesù ha un momento di arresto. Fissa lo sguardo su un giudeo che sta a capo chino a dice poi:
«Tu che stai così pensando, tu dalla veste color d’uliva matura, ti chiedi se ha fine buono anche Satana. Non essere stolto per essere a Me contrario e cercare l’errore nelle mie parole. Ti rispondo che Satana non è opera di Dio, ma della libera volontà dell’angelo ribelle. Dio lo aveva fatto suo ministro glorioso, e perciò lo aveva creato a fine buono. Ecco, ora tu, parlando col tuo io, dici: “Allora Dio è stolto, perché aveva donato la gloria ad un futuro ribelle e affidato i suoi voleri ad un disubbidiente”.
Ti rispondo: “Dio non è stolto ma perfetto nelle sue azioni e pensieri. È il Perfettissimo. Le creature sono imperfette, anche le più perfette. Sempre un punto di inferiorità è in esse rispetto a Dio. Ma Dio, che le ama, ha concesso alle creature la libertà di arbitrio, perché attraverso ad essa la creatura si completi nelle virtù e si faccia perciò più simile al Dio e Padre suo”. E ancora ti dico, o derisore e astuto cercatore del peccato nelle mie parole, che dal Male, che si è volontariamente formato, Dio trae ancora un fine buono: quello di servire a far possessori gli uomini di una gloria meritata. Le vittorie sul Male sono la corona degli eletti. Se il Male non potesse suscitare una conseguenza buona per i volonterosi di volontà buona, Dio lo avrebbe distrutto. Perché nulla di quanto è nel Creato deve essere totalmente privo di incentivo o di conseguenza buoni.

Come farete a edificare Tempio e città? Oh! non voi, ma Dio edificherà questi luoghi nuovi. Voi dovrete soltanto dargli la vostra buona volontà. Buona volontà è permanere in Me. Vivere la mia dottrina è buona volontà. Stare uniti è la buona volontà. Uniti a Me sino a fare un sol corpo che è nutrito, nelle sue singole parti e particelle, da un unico umore. Un unico edificio che è poggiato su un'unica base e tenuto unito da una mistica coesione. Ma siccome senza l'aiuto del Padre, che vi ho insegnato a pregare …>>

Nostro Signore Gesù Cristo a Maria Valtorta.
Tina 13
Schönes Bild.