Francesco I
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Senatore Iwobi della Lega risponde agli insulti razzisti tramite Sputnik

Il primo Senatore di colore nella storia della Repubblica, il parlamentare di origini nigeriane Toni Iwobi (63 anni) prende insulti dagli avversari politici ogni giorno, solo perché è un leghista.

Sono gli insulti razzisti legati al suo colore di pelle: “nero di Django”, “negro da cortile', “negro-verde asservito”, “manichin” e molti altri.

È un atteggiamento che il senatore della Lega non è più disposto a tollerare senza rispondere: “Il razzismo non ha colore politico: giudicatemi per le mie idee politiche (magari dopo aver ascoltato quello che ho da dire…), ma non per il colore della mia pelle”, - lo ha dichiarato attraverso il proprio profilo Facebook il Senatore che milita nella Lega da oltre 25 anni e vive in Italia da 42 anni.
Sputnik Italia ha raggiunto il Senatore Toni Iwobi, responsabile immigrazione del Carroccio e vicepresidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama.

– Senatore, perché Lei ha deciso di sfogarsi e di raccontare l'ondata quotidiana di insulti razzisti che gli tocca leggere quotidianamente sui social solo adesso?

– Questi insulti vanno avanti da quando mi sono esposto politicamente e sono entrato nella Lega, i valori della quale io pienamente condivido. Ho sempre cercato di ignorarli, ma adesso sono diventati veramente pesanti e ho dovuto reagire. Vorrei sottolineare: io ricevo tutti questi insulti solo perché appartengo ad una certa area politica.

– Nel Suo post su Facebook Lei ha voluto porre l'accento sul fatto che, spesso, gli epiteti insultanti arrivano da persone che si dichiarano antirazziste. Come mai tutti queste parole scioccanti, gravissime e fuori luogo sono pronunciate da chi parla tutti giorni d’accoglienza e di solidarietà, cioè dalla sinistra?

– Questo è proprio la cosa che mi ha dato tanto fastidio. Sono convinto che per un Paese democratico come l’Italia, dove tutti hanno il diritto di esprimersi politicamente, sia un atteggiamento inaccettabile ed anche ingiusto. Se uno è straniero ed è iscritto al partito di sinistra, non сi sono problemi. Ma se uno, essendo straniero, è iscritto ad altra aria politica, allora c’è qualcosa che non va per la sinistra che però si dichiara antirazzista.
A mio avviso, l’accoglienza e l’immigrazione dovrebbe essere il sinonimo di umanità. È un atto naturale che non ha nulla a che vedere né con colore religioso, né con colore politico della persona. Non si può parlare di accoglienza e poi subito dopo andare ad insultare le persone solo perché appartengono alla realtà politica opposta.

– Ho visto sui social che gli utenti continuano a postare attestati di stima e di supporto nei Suoi confronti. C’è qualche altra forza politica, tranne la Lega, che solidarizza con Lei?

– La maggior parte dei messaggi arrivano dalla Lega e dai partititi di centrodestra come Fratelli d’Italia, ma devo dire che ho ricevuto in privato alcuni messaggi e telefonate di solidarietà anche da due politici di sinistra che mi conoscono bene. Ed è proprio per questo io ritengo che non sia giusto lanciare gli insulti infondati solo perché uno ha visione politica diversa da quella tua.

– Come pensa di reagire per prevenire questo tipo di episodi allucinanti nel futuro?

– In realtà, io veramente non posso fare nulla, perché è una questione politica e puramente sociale che è legata ad una certa mentalità. Esistono già le leggi che puniscono le persone per la distribuzione gli insulti. Il problema è che l’applicazione di queste leggi dipende dalla volontà politica. Sicuramente io continuerò a svolgere la mia attività in modo degno, come ho sempre fatto, e risponderò ai miei avversari politici pacatamente (basta vedere i miei interventi in aula), però gli chiederò di usare buon senso. Sono fiducioso che prima o poi questo problema svanirà. È una questione di tempo.

– Ultimamente il veleno del razzismo scorre più spesso nelle vene del gioco più amato del mondo. Come commenterebbe i numerosi episodi che emergono nel calcio italiano?

© REUTERS / Ruben Sprich

– Qui bisogna prestare la massima attenzione alla parola “razzismo” e cercare di non strumentalizzare l’uso delle parole forti contro i giocatori di colore. Sono fenomeni che esistono da sempre e sono vecchi quanto il gioco del calcio. Per esempio, nell’epoca, quando non vi erano ancora giocatori di colore, sotto l’attacco dei tifosi erano anche i giocatori italiani e gli arbitri. Certo, quando oggigiorno gioca un’atleta di colore oppure uno straniero, gli insulti nei loro confronti diventano un caso nazionale.
Io naturalmente non giustifico questo tipo di atteggiamento. Gli insulti vanno sempre condannati e puniti, bisogna solamente trovare un modo giusto per applicare le leggi.

– In un anno grazie all’ex Ministro degli Interni Salvini gli sbarchi sono notevolmente diminuiti. E adesso sono di nuovo in aumento. Cosa ne pensa? Come l’Italia dovrebbe, a Suo avviso, tutelare la sua identità e la sua sicurezza?

– Se il male di questo Paese o di Europa sia Matteo Salvini, questo vuol dire che c’è qualcosa che non va. La Lega guidata da Salvini in questo momento è l’unico partito che ha dimostrato che l’immigrazione clandestina si può arginare. E Salvini è l’unico politico in Italia che sta cercando di tutelare il proprio popolo. A mio avviso, il modo più efficace contrastare l’immigrazione clandestina sarebbe quello di andare al voto al più presto possibile e mandare a casa questi incompetenti politici che stanno governando in questo momento in Italia.

– Secondo le Sue stime, che effetto potrebbe avere l’aumento dei flussi sui cittadini italiani come Lei e sugli immigrati che vivono in Italia legalmente?
© REUTERS / MOAS/Jason Florio
– Secondo i dati ufficiali dell’UNCHR, nel Mediterraneo negli ultimi quattro anni sono morte più di 19,000 persone, una cifra tragica derivante dal traffico di esseri umani che io definisco “schiavismo moderno”. È necessario immediatamente chiudere questo tunnel della morte perché l’immigrazione non deve produrre morti e non deve costare milioni e milioni di euro al Paese accogliente. In realtà tutto questo non ha nulla a che vedere con l’immigrazione, si tratta di un business migratorio. Dall’altro lato, vengono sistematicamente dimenticati gli immigrati che hanno dato il loro prezioso contributo all’Italia.

L’immigrazione non è quello che sta portando avanti questo governo. Per far sviluppare il Paese, bisogna aumentare l’immigrazione legale, come avviene in molti Paesi, e contrastare quella illegale. Questo dovrebbe essere il vero compito dell’esecutivo. L’esempio di Matteo Salvini ha dimostrato che sia una cosa fattibile.

Niva Mirakyan. Sputnik Italia

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