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PRESIDENTE VIROLOGI: MASCHERlNE E DlSTANZlAMENTO NON NECESSARI, SARA' COME UN'lNFLUENZA. Ma il Commissario Domenico Arcuri non ha capito o fa finta di non capire. Il Coordinamento Regionale Lombardia Diritti e Salute, CHIEDE la ripresa immediata (o, in caso ciò non sia possibile, dal nuovo anno scolastico 2020-2021) delle lezioni scolastiche IN PRESENZA, ovvero IN AULA, per tutti gli allievi, di ogni ordine e grado, e per tutti i bambini nella fascia 0-6 anni, nel rispetto delle loro aspettative e dei loro diritti, e SENZA l’uso di alcun dispositivo di sicurezza (quali mascherine, guanti, braccialetti) e barriere di distanziamento,

La proposta del Ministro dell’Istruzione “metà in classe metà a distanza” è improponibile: non considera la frustrazione dei bambini che da casa vedono i compagni in classe e con i quali non possono interagire; non considera le difficoltà di gestione da parte dei genitori nei giorni in cui il figlio (o più d’uno) è a casa. Inoltre, riteniamo inapplicabile oltreché inaccettabile che gli studenti in aula possano stare seduti lontano gli uni dagli altri, divisi magari da uno schermo o un qualunque divisorio in plexiglass o di cartone, con la mascherina sul viso e i guanti per la maggior parte della giornata, o - come è in corso di sperimentazione in una scuola dell’infanzia di Varese - con al polso un braccialetto che suona o vibra in caso di “avvicinamento illecito”. Proprio in merito alle mascherina, è nota la potenziale pericolosità di questo dispositivo. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso un documento ufficiale pubblicato il 6 aprile 2020 (www.who.int/…/advice-on-the-u…(2019-ncov)-outbreak) dichiara che “al momento non ci sono prove che indossare una maschera (sia medica o altri tipi) da parte di persone sane in un contesto di comunità più ampio, compreso l’utilizzo diffuso nella comunità, possa impedire loro di contrarre virus respiratori, incluso il Covid-19. Le mascherine chirurgiche devono essere riservate agli operatori sanitari. L’uso di mascherine chirurgiche nella comunità può creare un falso senso di sicurezza, con l’abbandono di altre misure essenziali, come le pratiche di igiene delle mani e il distanziamento sociale”. Secondo il Dott. Antonio Lazzarino della University College London, illustre epidemiologo, consulente del Governo inglese, l’obbligo promosso da alcune istituzioni sull’uso delle mascherine trascurerebbe alcuni effetti collaterali dannosi riguardo la diffusione del Covid-19, tra i quali: 1) esse possono dare un falso senso di sicurezza e indurre le persone a ridurre il distanziamento sociale e il lavaggio delle mani; 2) compromettono considerevolmente la qualità e il volume della conversazione tra due persone che inconsciamente tenderanno ad avvicinarsi; 3) facendo entrare negli occhi l’aria calda e umida che si espira, può generare cefalea o fastidio agli occhi che spinge le persone a toccarseli col rischio di infettarsi; 4) le maschere facciali rendono la respirazione più difficile (tanto che sono intollerabili da usare per chi soffre di problemi polmonari come le persone con BPCO - broncopneumopatia cronica ostruttiva). Inoltre, una frazione di anidride carbonica espirata in precedenza è inalata ad ogni ciclo respiratorio facendone aumentare in modo eccessivo la quantità nel sangue (ipercapnia). Questi due fenomeni aumentano la frequenza e la profondità della respirazione, agevolando il virus ad andare più in profondità nei polmoni del soggetto stesso e peggiorando anche le condizioni cliniche delle persone infette se la respirazione potenziata spinge la carica virale in profondità nei polmoni; 5) sebbene impedire la trasmissione da persona a persona sia la chiave per limitare l’epidemia, finora è stata data poca importanza agli eventi che si verificano dopo che una trasmissione si è verificata, quando l’immunità innata svolge un ruolo cruciale. Lo scopo principale della risposta immunitaria innata è prevenire immediatamente la diffusione e il movimento di agenti patogeni estranei in tutto il corpo. L’efficacia dell’immunità innata è fortemente dipendente dalla carica virale. Se le maschere facciali determinano un ambiente umido in cui il SARS-CoV-2 può rimanere attivo a causa del vapore acqueo continuamente fornito dalla respirazione e catturato dal tessuto della maschera, determinano un aumento della carica virale e quindi possono causare una sconfitta dell’immunità innata e aumento di infezioni. Questo fenomeno può anche interagire con i punti precedenti e potenziarli. In conclusione, in base al principio di precauzione, l’uso della mascherina alla collettività indistintamente (e persino all’aperto) non può essere consigliato né tantomeno reso obbligatorio. Per la fascia d’età 0-6 anni, poi, è impensabile che i bambini possano mantenere una qualsiasi distanza interpersonale dai propri amichetti o dalle maestre. Il rapporto maestra-bambino si crea soprattutto attraverso piccoli gesti quali un abbraccio, una carezza, il tenersi per mano, e tra i bimbi è inevitabile e necessario per il loro sviluppo psicofisico ed emotivo il contatto fisico. Basterebbe semplicemente affidarsi al buonsenso delle persone (personale scolastico, insegnanti, genitori), disponendo frequenti lavaggi delle mani con acqua e sapone, areazione frequente degli ambienti scolastici (5-10 min. ogni ora), permanenza domiciliare fiduciaria dello studente in caso di comparsa di sintomi. Una buona campagna di sensibilizzazione potrebbe indirizzare i genitori ad un comportamento responsabile.

7) Uso dei dispositivi di sicurezza e delle mascherine per soggetti disabili e autistici I bambini/ragazzi con disabilità, in particolare gli autistici, affetti da disabilità psichica o intellettiva (ovvero di un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici), avranno notevoli difficoltà a potersi reinserire in un contesto scolastico se in esso saranno presenti barriere di distanziamento personale, persone che indossano dispositivi di protezione e se essi stessi saranno obbligati ad indossarli. Per loro infatti è oggettivamente difficile, se non impossibile, indossare le mascherine e per tale motivo il DPCM 26.4.2020 li ha esonerati unitamente alle persone che interagiscono con essi, in quanto la vista di soggetti col viso coperto ed indisposte all’avvicinamento potrebbe generare loro uno shock, che determinerebbe probabilmente la perdita dei risultati conseguiti in mesi e mesi di terapie, con danni permanenti.

8) Riapertura delle attività sportive Unitamente alla scuola, i nostri figli sono stati privati dall’oggi al domani della libertà di movimento, di gioco, di svolgere ogni attività ludica anche all’aperto e persino di poter fare una camminata nel parco. Tutte le attività sportive ed i campionati di tutte le discipline sportive sono stati sospesi. Oggi si parla di far ripartire il campionato di calcio di serie A come se fosse una priorità per gli italiani. I nostri bambini non hanno bisogno di questo, ma di ritornare a svolgere attività fisica, individuale e di gruppo, per riappropriarsi di quella socialità persa improvvisamente e per la propria salute psico-fisica.

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Tutto ciò premesso, CReLDiS - Coordinamento Regionale Lombardia Diritti e Salute,

CHIEDE

la ripresa immediata (o, in caso ciò non sia possibile, dal nuovo anno scolastico 2020-2021) delle lezioni scolastiche IN PRESENZA, ovvero IN AULA, per tutti gli allievi, di ogni ordine e grado, e per tutti i bambini nella fascia 0-6 anni, nel rispetto delle loro aspettative e dei loro diritti, e SENZA l’uso di alcun dispositivo di sicurezza (quali mascherine, guanti, braccialetti) e barriere di distanziamento,

e a tal fine
PROPONE le seguenti misure, da adottarsi fino alla fine della situazione di emergenza sanitaria identificabile con il raggiungimento del valore “R0 (R con zero) inferiore a 0,50” :

- lo svolgimento di parte delle lezioni giornaliere all’aperto sfruttando la stagione primavera-estate e l’anticipazione dell’inizio del prossimo anno scolastico sin dagli ultimi giorni di Agosto o dal 1° di Settembre, tenendo parte delle lezioni all’aperto nella prossima stagione estiva-autunnale; - la predisposizione di percorsi di entrata ed uscita distinti, eventualmente progettati con l’assistenza di soggetti competenti quali i Vigili del fuoco; - l’entrata e l’uscita da scuola di ogni classe ad intervalli di 5 minuti per evitare assembramenti all’interno ed all’esterno degli edifici; - per le classi già esistenti, la suddivisione della stessa in piccoli gruppi, che potranno svolgere contemporaneamente attività diverse in aree differenti dell’istituto, appositamente realizzate se non già disponibili, con insegnante dedicata; in mancanza di aule o altre aree idonee interne alla scuola, realizzazione di accordi con adeguate strutture limitrofe all’istituto scolastico ove far svolgere agli alunni alcune specifiche attività didattiche anche differenti da quelle classiche (teatri, cinema, musei, fattorie didattiche, stadi, campi sportivi, etc.); - per le nuove classi prime, la formazione delle stesse con un numero già ridotto di bambini/ragazzi; - assunzione di nuovo personale docente; - la messa a disposizione di detergenti per l’igiene personale, prevedendo frequenti lavaggi delle mani da parte di tutti i soggetti che operano all’interno della scuola e degli alunni; - lezioni senza l’uso di dispositivi di sicurezza (quali mascherine, guanti, braccialetti, etc.) da parte degli alunni (e preferibilmente anche da parte degli insegnanti), e barriere di distanziamento; - la quotidiana pulizia e sanificazione degli ambienti, nonché degli strumenti didattici utilizzati dagli alunni e dagli insegnanti, da parte degli operatori scolastici e/o addetti alle pulizie appositamente istruiti.

Le barriere che lo Stato sta ponendo creano un drammatico distanziamento sociale, con una gravità crescente in misura proporzionale al decrescere dell’età dei nostri figli e, così facendo sta distruggendo anni e anni di duro lavoro per l’inclusione, l’apprendimento e l’istruzione realizzato grazie ai programmi di personaggi storici e di fama internazionale quale Maria Montessori (che afferma da sempre l’importanza del docente che prepara l'ambiente, indirizza il bambino e osserva la sua vita culturale e psichica, e la relazione improntata sullo scambio e la conoscenza, tutti aspetti palesemente non strutturabili attraverso il mondo virtuale), Waldorf Steiner (secondo il quale bambini differentemente dotati nella sfera intellettuale, sociale, emotiva e motoria vengono istruiti nella stessa classe ed ha un approccio alla persona quale anima, corpo e spirito che gli automi non possono realizzare), e tanti altri grandi pedagogisti che hanno fondato il loro pensiero educativo sull'essere umano come essere in relazione con l'altro da sé (educazione) oltre che se stesso (formazione). Non esiste la didattica del futuro, esiste il futuro dei nostri ragazzi e della nostra società da salvaguardare con interesse, amore e dedizione oggi, subito. La scuola “in presenza” non ha sostituzione alcuna in un mondo di esseri umani.

CReLDiS Coordinamento Regionale Lombardia Diritti e Salute

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