"TERRIBILIS EST LOCUS ISTE! HAEC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI." Genesi 28,17 "TERRIBILIS EST LOCUS ISTE! HAEC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI." Genesi 28,17 * "L'UOMO, PER SOPRAVVIVERE ALLE NUOVE ED …Altro
"TERRIBILIS EST LOCUS ISTE! HAEC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI." Genesi 28,17

"TERRIBILIS EST LOCUS ISTE! HAEC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI." Genesi 28,17

*

"L'UOMO, PER SOPRAVVIVERE ALLE NUOVE ED INFAUSTE SFIDE,

MESSE IN ATTO DALLO SPIRITO CHE GOVERNA IL MONDO,

DOVREBBE PREMURARSI DI CERCARE SOLTANTO LA VOLONTÀ DI DIO,

UNICO VERO BENE E SALVATAGGIO INFALLIBILE,

COME SE FOSSE UN ASSETATO NEL DESERTO

ALLA RICERCA D'UNA SORGENTE D'ACQUA VIVA."

LUCIANO MIRIGLIANO
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*XVI VOL. 9 SETTEMBRE 1923*

LA DIVINA VOLONTÀ È INFERNO
PER IL DEMONIO,
E LUI LA CONOSCE SOLO
PER ODIARLA.


Mi sentivo un certo timore ancora: chissà non fosse il mio adorabile Gesù che si benignava di parlarmi, col manifestarmi tante sublimi verità, specie sulla Volontà Divina, ma il nemico per trarmi in inganno; che mentre mi getta in alto, con tante verità, pare poi mi precipiti nell'abisso.

E dicevo tra me: “Mio Gesù, liberatemi dalle mani del nemico; io non voglio saper nulla. Quello che mi sta a cuore è salvarmi l’anima”.

Onde il benedetto Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

Figlia mia, perché temi? Non sai tu che il meno che sappia di Me il serpente infernale è della mia Volontà? Perché non volle farla, e non facendola né la conobbe né la amò, molto meno penetrò nei segreti del mio imperscrutabile Volere per conoscerne gli effetti, il valore della mia Volontà. E se non li conosce come può parlarne?

Anzi! La cosa che più aborre che l’anima faccia è la mia Volontà. Lui non si cura se l’anima prega, si confessa, fa la comunione, fa penitenza, o se faccia miracoli; ma la cosa che più gli nuoce è che l’anima faccia la mia Volontà.

Perché come si ribellò alla mia Volontà, così fu creato in lui l’inferno, il suo stato infelice, la rabbia che lo rode.

Sicché la mia Volontà è inferno per lui, e ogniqualvolta vede l’anima soggetta al mio Volere, conoscerne i pregi, il valore, la santità, si sente raddoppiare l’inferno, perché vede nell’anima creare il paradiso, la felicità, la pace da lui perduta; e quanto più il mio Volere è conosciuto, tanto più resta tormentato e furibondo.


Quindi, come mai può parlarti del mio Volere se forma il suo inferno? E se ti parlasse, le sue parole formerebbero in te l’inferno, perché lui conosce la mia Volontà solo per odiarla, non per amarla. E ciò che si odia non porta mai la felicità, la pace!

E poi, la sua parola è vuota di grazia, quindi non può conferire la grazia di far fare la mia Volontà
”.

LUISA PICCARRETA 150°
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