Oremus pro
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L’uomo nella fossa, disegno di S. Alfonso M. De Liguori "E' FINITA L'ORA - E' TERMINATO L'OLIO. O TU CHE LEGGI VEDI QUALE HAI DA ESSERE UN GIORNO" In una cultura dominata dalla paura della morte il …Altro
L’uomo nella fossa, disegno di S. Alfonso M. De Liguori

"E' FINITA L'ORA - E' TERMINATO L'OLIO.
O TU CHE LEGGI VEDI QUALE HAI DA ESSERE UN GIORNO"


In una cultura dominata dalla paura della morte il titolo di uno dei più noti libri di sant’Alfonso Maria De Liguori può destare meraviglia e perplessità:

“Apparecchio alla morte”.

"L’umanità odierna soffre molto per aver rimosso la morte. Chi non accetta la verità della morte, si preclude anche l’accesso alla verità piena della vita”.

Sant’Alfonso dedica Apparecchio alla morte alla Madonna, pienamente realizzata perché totalmente guidata ed orientata alla volontà di Dio.

Le prime parole del libro sono: vita, benedizione, delizia, amore, speranza, misericordia, confidenza, aiuto, conforto, pace, allegria: valori chela Bibbia giudica necessari per contraddistinguere una vita che si sviluppa nello Spirito e che è destinata alla comunione con Dio.

L’autore presenta una visione ampia e dialogica della fede cristiana: parla della morte (IV) e della vita (III); del mondo (XIII) e della salute (XII); del peccato (XV, XVIII) e della grazia (XIX); della pazzia del peccatore (XX) e della felicità del giusto (XXI); del mal abito (XXII) e della perseveranza (XXXI); della tentazione (XXIII) e della preghiera e mezzi per salvarsi (XXX, X); dell’inferno (XXVI, XXVII) e del paradiso (XXIX); del giudizio e del patrocinio di Maria SS. ma, avvocata potente (XXXII).
Sommamente positiva e costruttiva la parte finale ove lo scrittore tratta del tempo (XI), dell’Amore di Dio (XXXIII), della Santa Comunione (XXXIV), della Dimora amorosa di Gesù nel SS.mo Sacramento (XXXV), dell’Uniformità alla volontà di Dio (XXXVI).

parla dell’importanza della salvezza :

“il negozio dell’eterna salute è certamente l’affare che ci importa più degli altri. Il Signore ci dà tutto il tempo necessario. La morte è la celebrazione definitiva ed ultima della propria salvezza. Chi muore amando Dio, non s’inquieta per i dolori che porta con sé la morte; con affetto e pace gli offre quelle ultime reliquie della sua vita… La morte è la porta della vita… Gesù morendo per noi fece che la nostra morte diventasse vita (VIII, § 1,3). Secondo l’esortazione del Santo “bisogna procurare di ritrovarci in ogni ora, quali desideriamo trovarci in morte…”

“l’amore fa il paradiso, l’odio fa l’inferno. Perché se i dannati nell’inferno potessero amarlo… l’inferno non sarebbe inferno. Questo farà l’inferno, il non poter amar Dio… il non essere amato da Dio”

“Si, mio Dio, io lascio tutto e a voi mi converto”

“chi pensa alla morte, non può amare la terra”

La conversione è un’assicurazione per la vita eterna, è precauzione e cautela dall’incertezza dell’ora della morte. Essa ci salvaguarda dall’improvvisazione e dall’indeterminatezza.

La conversione è un’opera difficile. Negli affetti e preghiere è costante l’invocazione alla conversione che è domandata a Dio come un consumarsi per Gesù Cristo e come uno spendere tutto il tempo per servire ed amare Dio.

“le conversioni che provengono dal timore poco contano. Chi si converte per via d’amore di Gesù Cristo Crocifisso, la conversione è più forte e durevole”

Per sant’Alfonso, ministro della riconciliazione e direttore delle anime, è facile delineare le caratteristiche della decisione personale.

La conversione non è possibile senza la decisione.

Questa deve essere
indivisa (II, §2),
perseverante (II, §3),
preferenziale (III, §2).

La decisione è opera del cuore (VI, §2),
richiede umiltà (XIII, § 1),
nasce dal pentimento (III, §1),
sprona ad essere generosi (XVII, §2).
Essa infine apre il cuore al fervore (IV, §3) e
alla speranza (VI, § 1),
e fa nascere l’innamoramento e la fedeltà (V, §3).

Il Santo “scrive per le anime che desiderano meglio stabilirsi ed avanzarsi nella vita spirituale”

e per chi gli chiedeva una “selvetta di materie predicabili nelle missioni e negli esercizi spirituali”.


I temi preferiti che lui propone sono: la salvezza, il tempo, la preghiera, l’amore di Dio, la perseveranza, l’uniformità alla volontà di Dio.

A riguardo ci lascia espressioni lapidarie ricche di sapienza:

“La salvezza è l’affare che importa più di tutti gli altri… (XII, § 1).

Il tempo è la cosa più preziosa e il dono più grande che può dare Dio ad un uomo… (XI, § 1).

La meditazione è quella fornace ove si accende il divino amore (XXXI, §3).

Chi fa la divina volontà diventerà uomo secondo il cuore di Dio… Un atto di perfetta rassegnazione alla volontà di Dio basta a fare un santo” (XXXVI, §1).

La conclusione piena di speranza di sant’Alfonso è:

Felici noi se viviamo e terminiamola vita dicendo così: Fiat voluntas tua“.

Ed altra nota tutta alfonsiana sono le ultime parole del libro:

Voglio morire dicendo: “Fiat voluntas tua”. Maria madre mia, così moriste Voi, impetratemi ch’io ancora muoia così“.