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CON LA MADRE DI DIO NEL TEMPO E NELLA STORIA

La presenza materna di Maria, che segna l’inizio del nuovo anno, sembra quasi volerci rilanciare nel tempo, nel “nostro” tempo e nel tempo della storia umana: quel «tempo» che ha raggiunto la sua «pienezza» quando «Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (II Lettura). Da allora ogni istante è gravido di eternità. Ci è dato di guardare a Maria come alla Madre che ha generato il Figlio dell’Eterno. Da lei impariamo ad abitare la storia e a scrutare il senso nascosto delle cose, da lei che «custodiva tutte queste cose – parole ed eventi – meditandole nel suo cuore» (Vangelo). È la via del silenzio che genera la Parola, è l’ascolto umile della realtà che la feconda “dal di dentro”. Maria ha continuato a custodire il Figlio di Dio là dove prima lo aveva accolto, “nel grembo del suo cuore”. E, come Madre, lo genera anche “nei nostri cuori”, perché risuoni la voce del suo Spirito che grida: «Abbà! Padre!». È il canto dei figli di Dio amati, custoditi, da cui traspare lo splendore luminoso del suo volto, promessa di pace e benedizione (I Lettura) per tutta l’umanità.

Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)

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