Fu Matilde di Canossa a fondare il primo ordine di monaci guerrieri?

Secondo una nuova ricerca, la bella e potente Matilde di Canossa, dopo aver messo in ginocchio Enrico IV, istituì l'Ordine di San Jacopo, che poi ispirò quello dei Templari.

Matilde di Canossa in un ritratto di Paolo Farinati (1590-1600 circa). Wikimedia Commons
Molti ricordano Matilde di Canossa (1046-1115) come la contessa religiosissima e fedele alla Chiesa che fece da mediatrice nella disputa fra papa Gregorio VII e il cugino imperatore tedesco Enrico IV fino a spingerlo ad andare a Canossa penitente. Ma questa è solo una parte della storia: Matilde non esitò a sfidare il cugino sul piano militare, vincendo le battaglie di Sorbara (Modena) e di Monteveglia (Bologna). E secondo uno nuovo studio fu proprio la contessa a fondare il primo ordine di monaci guerrieri, a cui poi s'ispirò l'Ordine dei Templari.
SIGNORA DI FERRO. Gli studiosi concordano nel ritenere Matilde un personaggio carismatico e di grande potere nell'Europa medievale: regnò col titolo di grancontessa e poi con quello di regina d'Italia, i suoi possedimenti, che andavano dal lago di Garda fino ai confini con il Lazio, affacciati sia sul Tirreno sia sull'Adriatico, avrebbero potuto costituire un primo nucleo del regno d'Italia, se avesse avuto successori maschi.

DEVOTA? FIN TROPPO. Imparentata con più di un papa e, da parte di madre, con la famiglia imperiale, partecipò ai sinodi preparatori delle Crociate di Guastalla e di Piacenza. Nella Prima Crociata, con il nipote Goffredo di Buglione al comando, venne scartata la sua presenza sul campo in Terra Santa, solo perché la contessa aveva ormai cinquant'anni.
Ma non è tutto: secondo gli studi di Celestino Vescera, pubblicati nel saggio La Contessa Matilde di Canossa e Ugo de Payens, il cavaliere del Tau che fondó l'ordine Templare (Amazon Media EU), Matilde ebbe un ruolo di primo piano nella fondazione del primo ordine di monaci guerrieri, l'Ordine di San Jacopo di Altopascio, o del Tau, nato accanto allo Spedale di Altopascio (Lucca), nel territorio dei Canossa. Lo Spedale di Altopascio era una struttura di assistenza ai pellegrini che percorrevano la via Francigena in direzione Roma, per poi proseguire verso Gerusalemme. I cavalieri del Tau erano una sorta di polizia religiosa che li proteggeva da rapine e assalti di ogni genere.
SCOPERTA RIVOLUZIONARIA. L'ordine di San Jacopo, fondato da Matilde, ispirò in seguito il famoso ordine dei cavalieri Templari nato in Terra Santa. Secondo questa ricostruzione, dunque, quello dei Templari, fondato dal gran maestro Ugo de Payens, non è stato il primo ordine monastico cavalleresco della Storia, a riconferma di un'ipotesi già accreditata da Ephraim Emerton della Oxford University.

RISCONTRI E FONTI. Una delle prime testimonianze sullo Spedale di Altopascio, o del Tau, è quella di Nikulas di Munkthvera, un abate islandese che nel 1154 compì un pellegrinaggio a Roma e lasciò un diario di viaggio in cui Altopascio è citato come Ospitale di Matilde (Mathildarspitali).

A questo bisogna aggiungere che nel 1621 Marco Antonio Guarini, storico appartenente a una illustre famiglia di Ferrara, scriveva riguardo alla Chiesa di San Jacopo (o Giacomo) di Ferrara: "Vogliono che fossero seppelliti in questa Chiesa alcuni soggetti di memoria degni, ed in particolare quel Ugo Pagani, il quale per quanto riferisce Guglielmo arcivescovo di Tiro, diede principio con altri all'Ordine de' cavalieri Templari."
LA PISTA DEI COGNOMI. Sia Guglielmo arcivescovo di Tiro che il fondatore dell'ordine Cistercense, l'abate francese Bernardo di Chiaravalle(autore della regola Templare che diede ai monaci la licenza di uccidere) chiamano il primo gran maestro dei Templari "Hugo de Paganis" e non "Ugo de Payens" alla francese. La corrispondenza fra i due cognomi risulta confermata dal fatto che la data di morte di questo Ugo Pagani (traduzione dal latino di Hugo de Paganis) corrisponde esattamente a quella di Ugo de Payens: anno Domini 1136.
Si tratterebbe quindi della stessa persona, con un problema però: la chiesa di San Jacopo di Ferrara nel 1136 non poteva ancora essere dedicata all'ordine dei cavalieri Templari in quanto l'ordine era ancora agli inizi. Al contrario, il precedente ordine del Tau aveva vari possedimenti, compresa questa chiesa, quindi Ugo Pagani sarebbe stato seppellito qui in quanto cavaliere del Tau.

LA PROVA DELLA CROCE. Vescera ha quindi approfondito il legame fra l'ordine del Tau e quello dei Templari. Scoprendo che da quando, nel 1147, la croce Patente (rossa e con bracci uguali allargati alle estremità) fu autorizzata da papa Eugenio III per i Templari, quella del Tau (nera, a forma di T) rimase caratteristica dei loro scudieri. E che in tante chiese templari la croce del Tau accompagnava quella Patente. La croce del Tau fu probabilmente simbolo di tutti i Templari prima di ricevere la croce patente dal papa, questo perché i cavalieri Templari furono, in questa visione, una nuova versione allargata di quelli del Tau in epoca di guerre sante.
ANTICO LEGAME. Il ricercatore, fra i sostenitori dell'origine italiana del primo gran maestro dei Templari (la storiografia ufficiale lo ritiene invece francese) indica il legame di Ugo de Payens (come Ugo de Pagano) con la contessa Matilde Il Pagano era un personaggio ricco e potente, molto vicino alla corte delle duchesse toscane, Beatrice (la madre) e Matilde.
Va aggiunto che nel territorio di Corsena (Bagni di Lucca) s'insediò suo nonno, Pagano da Corsena dei Porcaresi, uno dei feudatari dei Canossa.

Porcaresi deriva dal castello di Porcari (situato fra Altopascio e Lucca) dove il nonno di Ugo II de Pagano (poi francesizzato in "de Payens") entrò al seguito dei Canossa nel 1064. Ma già prima alcuni personaggi della famiglia appaiono legati ai marchesi di Canossa. Insomma, così si chiude il cerchio: secondo questa teoria Matilde di Canossa, fondatrice dello Spedale di Altopascio e dell'ordine monastico cavalleresco del Tau, ispirò la fondazione dell'ordine dei Templari attraverso Ugo II de Pagano.

Fu Matilde di Canossa a fondare il primo ordine di monaci guerrieri? - Focus.it