Esame di coscienza straordinario

[Per ogni sorta di persone, massime in occasione di confessione generale o straordinaria].

Dei precetti del decalogo

I° adorare un Dio solo

Se volontariamente avete dubitato delle cose di fede o le avete impugnate o poste in burla o trascurato di impararle; se letti libri proibiti senza licenza; se avete peccato sulla fiducia del perdono o disperato della divina misericordia o presunto di salvarvi senza pentirvi; se avete criticato la divina Provvidenza o vi siete di essa rammaricati per travagli della vita; si avete dato fede a sogni, a sortilegi, o avete osservato qualche superstizione con invocazione, o tacita od espressa del demonio o adoperate cose sacre a questo effetto; se trascurato il bene per rispetto umano; se avete mancato di adorare Dio in tutti giorni e attribuirGli ogni vostro bene, spirituale e temporale; si avete profanate le chiese, la cose sante, oltraggiato le persone consacrate a Dio; si avete abusato delle parole della Sacra Scrittura o delle cerimonie della Chiesa in cose ridicole o in ischerzi profani; se avete tralasciato di fare gli atti di fede, ecc., nei templi nelle circostanze in cui ne correva l’obbligazione.

2°: Non usare il nome di Dio invano.

Se avete giurato in nome di Dio o dei Santi colla bugie o senza bisogno<, giurato di fare qualche male cosa indifferente o santa con l’intenzione di mancare alla parola; si avete bestemmiato Dio o la Vergine o i Santi, se avete nominato il Nome del Signore con irriverenza; se avete detto delle imprecazioni contro voi stessi o contro il prossimo desiderandone la morte, dannazione o altro male; se avete indotto a giurare il falso o dato occasione di bestemmiare; se non avete osservato i voti o siete è stato negligente dell’adempirli.

3°: Santificare le feste.

Se avete tralasciato di ascoltare la Santa Messa nel giorno di festa o se l’avete ascoltata discorrendo, o volontariamente distratto; se avete lavorato o fatto lavorare per tempo notabile senza necessità e licenza; se vi siete portato con irriverenza in chiesa ridendo facendo altre cose illecite; se avete consumato il tempo in giuochi o in viziose intemperanti ricreazioni; se avete profanato i giorni di festa col far dei contratti o trascurato di santificarli con esercizi di Pietà; se avete lasciato di far osservare questo precetto ai vostri subalterni o impedito ad altre persone in modo che non potessero osservarlo.

4° Onora il padre e la madre.

Se avete portato odio ai vostri genitori, ai parenti e superiori, con il rattristarvi del loro bene o compiacervi del loro male; si avete giudicato di loro temerariamente e mancato di rispetto con parole ingiuriose, con minacce con gesti o fatti; se avete ad essi disubbidito, se avete disprezzato nel loro correzione, rubato robe di casa o se non li avete soccorsi nel loro bisogni; se essendo voi padri o madri di famiglie avete odiato qualcuno dei vostri figli o scagliato contro di loro delle imprecazioni, se avete trascurato di istruire o di far istruire quelli che erano sotto la vostra direzione, se li avete amati con ingiusta parzialità, corretti con troppo violenza o per rabbia; o non dato loro il necessario mantenimento, se avete trascurato di applicarvi a qualche vile esercizio o di far loro frequentare i SS. Sacramenti, o si avete dato loro mal esempio con parole o con patenti omissioni dei vostri doveri; se, essendo padrone, avete mancato in qualcuna delle cose suddette verso i vostri servi o lavoranti.

5°: Non fare omicidio.

Se avete battuto o ferito alcuno, se avete eccitato risse o protetto gente perversa; si vi siede esposto a qualche pericolo di morte senza necessità, per soddisfare le passioni di vendetta, di incontinenza, di intemperanza; se avete portato odio, invidia o mostrato disprezzo al prossimo, procurandogli, desiderandogli del male o compiacendovi di esso o rattristandovi del bene avvenutogli; se avete ricusato di perdonare e di riconciliarvi con chi vi ha fatto qualche torto; se avete litigato con animosità lasciandovi trasportare dalla collera con segni esterni mandando anche imprecazioni e maledizione con desiderio che si avverassero o anche senza questo desiderio; si avete procurato o fomentato dissezioni; se avete indotto qualcuno al peccato con cattivi esempi, malvagi consigli o in altro modo qualunque; se avete mancato di riprendere con carità il vostro prossimo quando ve ne correva la obbligazione, o se l’avete adulato nelle sue passioni, o burlato nelle sue opere buone.

6° Non fornicare.

Se vi siete volontariamente trattenuto con pensieri disonesti, con compiacenza amorosa o con desiderio di compierne l’opera; se avete amoreggiato o discorso di cose impudiche; letti o dati a leggere libri osceni, tenute pitture o immagini scandalose e qui riflettete che si può peccare disonestamente con tutti il sensi del corpo, con sguardi, con baci, parole dette od ascoltate, scritti, cenni, ambasciate ecc. Se avete indossato vestiti immodesti, se frequentate le chiese con fini disonesti. Si deve spiegare la qualità della persona che fa e di quella cosa con cui si fa o si desidera di fare tali brutture; se siete persona coniugata pensate se avete fatto qualche cosa contro i doveri del vostro stato.

7° Non rubare.

Se avete danneggiato il prossimo nella roba con frode o violenza, rubando, vendendo o comprando imprestando, litigando per ripicca o vendetta, o non congnizione manifesta del torto, o cooperando all’altrui danno, ecc.; se avete praticate usura o altre ingiustizie, si avete desiderato l’altrui danno e l’altrui roba con pregiudizio del prossimo; se avete negato, ritardato o diminuito ingiustamente il salario agli operai; se potendo non avete restituito o pagato giusto il dovere i creditori, i legati, le decime, ecc.; se avete mandato a male la roba altrui affidata alla vostra cura; se avete trascurato di fare l’elemosina secondo il vostro stato e il bisogno dei poveri; se avete ingannato nel giuoco o fatti giochi proibiti; se siete stato avaro, rammaricandovi delle spese necessarie a voi e alla vostra famiglia, o trascurandole totalmente; se avete differito senza giusto motivo il pagamento dei debiti o trascurato i mezzi opportuni per abilitarvi a compiere questo dovere.

8° Non fare testimonio falso.

Si avete giurato il falso in giudizio o indotto altri allo spergiura, o prodotto scritture false; si avete dette bugie, e se da esse derivò danno al prossimo; si avete calunniato, mormorato, specialmente di persone distinte, o giudicato temerariamente, se avete sospettato male senza motivo o ingiuriato o deriso il prossimo; si avete ascoltato volentieri chi mormorava, oppure potendo o dovendo non l’avete impedito; se avete violato il segreto, si avete composto, venduto o dato a leggere libri proibiti, fogli infamatorii; se avete mancato di riparare il danno fatto all’onore, alla vita, alla roba del prossimo con le calunnie e con le mormorazioni.

9° Non desiderare la donna d’altri

10º Non desiderare la roba di altri degli altri.


I peccati contro questi due precetti si sono già annotati nel sesto e settimo precetto ove si parla non solo delle parole e delle opere, ma ancora dei pensieri che si oppongono alla castità e alla modestia compresi nel “non fornicare”, oppure alla giustizia e alla carità comprese nel “non rubare”.

Avvertenza

Inoltre esaminatevi se avete mangiato senza licenza cibi proibiti o trascurando i digiuni comandati o ecceduto nel mangiare e nel bere, se avete trascurato il precetto pasquale, se si avete taciuto qualche peccato mortale delle confessioni passate o cercato confessori da voi giudicati troppo indulgenti o fatte confessioni sacrileghe per mancanza di esame, di dolore o di proposito, oppure tacendo qualche peccato mortale: se ricevuti indegnamente la SS. Comunione o altri Sacramenti; se avete trascurato le penitenze imposte delle confessioni o se avete tralasciato di mettere in pratica gli avvisi del confessore. In più deve ciascuno esaminarsi sopra gli obblighi del proprio stato. – Ricordatevi finalmente che dei peccati mortali si deve cercare per quanto è possibile, anche il numero alfin di evitare l’inconveniente di coloro che credono di aver fatto tutto, quanto hanno detto: “alle volte certe”, “in certe occasioni”, “quando sono in compagnia”, “quando sono in collera”, ecc. ed altre simili formule, le quali non bastano per dare al confessore una giusta idea dello Stato del penitente.