...SU SCUOLA PARENTALE, EDUCAZIONE...

Il Cammino dei Tre Sentieri, consapevole della deriva verso cui sta andando la scuola (sempre più campo di dissoluzione morale) invita i genitori a prendere in considerazione per i propri figli le SCUOLE PARENTALI.

Che cosa viene trasmesso, oggi, in quasi tutte le scuole?


Relativismo

Liberalismo laicista

Indifferentismo religioso

Teoria del “gender”

Decadenza morale

Pornografia (sotto pretesto di “educazione sessuale”)

Droga


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SCUOLA PARENTALE SAN PANCRAZIO

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…Con l’occasione della Giornata appena svoltasi, riproponiamo il Manifesto per la Vera scuola cattolica che sta a fondamento del Coordinamento lanciato dall’Osservatorio e che si sta organizzando in rete. Invitiamo le scuole parentali cattoliche, le scuole paritarie ma anche singoli insegnanti e genitori impegnati in campo educativo ad aderirvi e ad entrare nel Coordinamento anche con una semplice mail indirizzata a: info.ossvanthuan@gmail.com

…La Chiesa cattolica in genere oggi considera il proprio compito educativo pubblico non come qualcosa di essenziale per sé, accettando la primaria titolarità dello Stato in questo campo e intendendo la propria azione o come una azione di supplenza, quando il presunto legittimo titolare dell’educazione sia nella impossibilità di esercitarla, oppure come una attività di animazione sociale indirizzata a generici valori umanistici di solidarietà e fraternità. Di fatto essa nega di avere un ruolo educativo pubblico “sopra-eminente” in quanto Chiesa ed accetta la laicità educativa che è destinata a diventare laicismo educativo. Questa posizione della Chiesa è evidente in tre ambiti: a) la presenza di insegnanti cattolici nella scuola di Stato è intesa come funzionale agli obiettivi educativi dello Stato, compreso l’Insegnamento della Religione Cattolica; b) la scuola paritaria cattolica è interna al sistema pubblico integrato e quindi dipende normativamente e finalisticamente dalle indicazioni dello Stato; c) la scuola parentale cattolica viene solitamente contrastata dalle istituzioni ecclesiastiche.

Le esigenze dell’Educazione cattolica e della Scuola cattolica RICHIEDONO DI USCIRE DALLO STATO E ANCHE DALLE REALTA’ ECCLESIASTICHE ISTITUZIONALI LADDOVE CONDIVIDANO E COLLABORINO AL SISTEMA DISEDUCATIVO STATALISTICO E GLOBALISTA. Ciò è possibile a tutti e tre i livelli della presenza di insegnanti cattolici nella scuola statale, della scuola cattolica paritaria e della scuola parentale cattolica a cui assimiliamo l’homeschooling. È altresì evidente che le limitazioni e le costrizioni sono maggiori nel primo caso e poi via via minori negli altri due. Questo dice che OGGI LA SCUOLA PARENTALE CATTOLICA, PUR CON LE SUE DIFFICOLTA’, E’ LA VIA PRINCIPALE DA BATTERE PER GARANTIRE ALL’EDUCAZIONE CATTOLICA LA COERENZA.

La scuola parentale cattolica deve però evitare due errori di impostazione. Il primo è di dimenticare la propria natura di educazione “pubblica”, ovvero tesa al conseguimento del vero bene comune, finendo per privatizzarsi in qualche modo. Il secondo è di compiacersi della propria “eroica esistenza autonoma” quando invece la scuola libera cattolica deve intendersi come via “dal basso” affinché la Chiesa si riappropri della consapevolezza del proprio dovere sopra-eminente di svolgere un ruolo educativo pubblico.

SIAMO CONSAPEVOLI CHE IN QUESTA FASE STORICA ED ECCLESIALE BISOGNA PARTIRE DAL BASSO
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...il disagio giovanile non è assenza di dialogo ma è assenza di risposte... di un pensiero forte…da parte di una generazione di educatori e genitori intrisa di pensiero debole, relativismo, dittatura del desiderio…rendono i giovani una generazione di insicuri senza più sostegni sicuri a cui aggrapparsi…

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…“Giovani, perseguite i vostri sogni”…In realtà, questa frase reca di per sé un messaggio peggiore della esasperante banalità. Diciamoci la verità fino in fondo, con totale onestà: questa frase tanto bella e “populista” (questo sì che è populismo, nessuno se ne accorge?), che di primo impatto piace a tutti, chi la direbbe, veramente, al proprio figlio? Almeno, se prima non abbia ben capito quali siano i sogni del proprio figlio.Chi di noi la consiglierebbe senza ovvero indagare prima e invitare al discernimento? Inseguire i sogni? La vita non è un sogno, la vita è drammaticamente reale: è combattimento, dolore, sforzo quotidiano, fallimento; è anche soddisfazione e gioia, ma la gioia – che è già rara, al di là delle chiacchiere di questa società corrotta e corrompente – raramente viene dai sogni, che sono poi quasi sempre irrealizzati, alla fine della fiera. E quelli realizzati, erano veramente degni di essere perseguiti? Non ci accorgiamo che una delle cause fondamentali del cosiddetto “disagio giovanile” odierno risiede proprio nella inevitabile presa di coscienza della impossibilità della realizzazione dei propri sogni?…

…Attenzione: non sto dicendo che non bisogna sognare. Io stesso sono ancora un sognatore, alla mia non più tenera età. Sto dicendo che si dovrebbe insegnare la Verità, non il sogno. O almeno un sogno che sia portatore di Verità. Si dovrebbe dare senso alla dura realtà della vita, non insegnare a cadere nel mito della propria realizzazione (perché è ovvio che ognuno questo sogna). Realizzare i propri sogni, infatti, significa realizzare se stessi. Ma realizzare se stessi è il mito di questa società, ormai cadaverica. E’ uno dei tanti miti dissolutori della Rivoluzione gnostica ed egualitaria…

…Nella società passata (in tutte, non solo in quella cristiana), ai giovani non venivano offerti sogni. Veniva offerta la ricerca del valore, dell’onore, del sacrificio...