Ci segnalano che nel video di oggi (MONS. LEFEBVRE: DI CHI È VERAMENTE?) il Minutella è esploso nella solita serie di insulti e strafalcioni su Radio Spada che si commenta da sola.
La cosa veramente “grave” però è un’altra, ovvero il tentativo di tirare dalla sua parte - con un goffo e penoso adattamento condito di attacchi e parole fuorvianti rispetto a noi e ad altri - la figura di Mons. Marcel Lefebvre, lasciando intendere una risposta comoda alla domanda che dà il titolo alla puntata.
Quel libro - che come recita il comunicato della stessa FSSPX “si pone al seguito del grande Arcivescovo” - non conferma affatto le sgangherate teorie del Minutella, ma le rade millimetricamente al suolo. Questi i fatti.
Un appunto finale: eviti di tentare improbabili appropriazioni di Mons. Lefebvre, figura realmente cattolica che non si occupava di suorine danzanti e apparizioni a soubrette, che non si perdeva in programmi con riferimenti ad alieni e non allagava il web con logorroiche e inconcludenti dirette social, che non elogiava neomodernisti e non si faceva benedire da “vescovi” di pseudochiese scismatiche. Soprattutto l’Arcivescovo non faceva la vocina ai santi, non giocava alla melina lasciando intendere di poter essere un Grande Prelato. E sì, signor Minutella, a differenza tua quel presule parlava chiaro e senza creare confusione. A Ratzinger, il 14 luglio 1987, disse: “Noi non potremmo collaborare, è impossibile; perché noi lavoriamo in direzioni diametralmente opposte: voi lavorate alla decristianizzazione della società, della persona umana, della Chiesa, noi lavoriamo alla cristianizzazione. Non ci si può intendere”.