Usiamo carità per i nemici – Danilo Quinto – 17.03.2024

Quando Giuda si manifesta nel Getsemani, Nostro Signore contempla addolorato il tradimento dell’apostolo, che Gli dice «Ti saluto, o Maestro» (Mt 26, 49) e poi Lo bacia, dando il segnale concordato alla gente armata di bastoni e di spade. Il bacio viene accettato da Gesù, che gli rivolge queste parole: «Amico, a che sei venuto?» (Mt 26, 50).
Gesù usa delicatezza, carità, amore: chiama amico il Suo nemico, colui che Lo consegna ai Suoi carnefici. È il Suo estremo tentativo per indurre Giuda a recedere dal suo peccato. «Dio», commenta san Tommaso Moro in Gesù al Getsemani, l’ultima sua opera, scritta mentre si trovava in carcere, in attesa dell'esecuzione capitale, prima che gli venisse tolta la possibilità di scrivere «diede anche a Giuda molte opportunità di pentirsi. Non gli negò la propria amicizia. Non lo bandì dal collegio degli apostoli. Continuò ad affidargli la cassa pur sapendolo ladro. Nell’ultima Cena lo ammise nella cerchia dei più amati discepoli. Si degnò di chinarsi ai suoi piedi e di lavarli con le proprie mani sacre e purissime, detergendone la sporcizia, simbolo di quella che insudiciava la sua anima (…). E fino all’ultimo, quando egli venne con i soldati per arrestarlo, e gli diede il bacio che siglava il tradimento, lo accolse con pacata dolcezza».
Il Signore non vuole che Giuda si perda, come non vuole che nessuna anima si perda. L’Uomo-Dio si è sacrificato per questa ragione e usa misericordia per coloro che si pentono e giustizia per coloro che perseguono nel peccato.
Se Dio si dimostra instancabile nella Sua misericordia anche nei confronti di Giuda, che s’era mutato da apostolo a traditore; se lo richiama tante volte al perdono; se fa di tutto perché non si perda – e si perde solo perché si abbandona alla disperazione – è certo che di nessun uomo al mondo, per quanto simile a Giuda nei suoi comportamenti, si deve mai disperare, pur nella ferma convinzione che se quell’uomo non si pentirà, pagherà le conseguenze terribili del suo agire.
Se Cristo in Persona ama in questo modo il Suo apostolo traditore, chi siamo noi per giudicare un altro uomo, seppure se questi fosse il Papa? Che diritto abbiamo noi a definire Bergoglio come il falso Papa, l’Antipapa, l’Anticristo, l’usurpatore? Gesù ci ha insegnato a distinguere tra l’errore e l’errante. Chi siamo noi per indicare che Bergoglio sia l’Anticristo?
Non sembri una questione marginale. È una questione centrale dell’essere cattolici: per ricevere misericordia da Dio, dobbiamo usare misericordia nei confronti dei nostri fratelli. Di tutti i nostri fratelli, anche dei più lontani da noi, di coloro che sbagliano e di cui sottolineiamo fermamente gli errori, di coloro che con dolore – come nel caso di Bergoglio – vediamo comportarsi come se la Parola di Dio non esistesse. Più ci allontaniamo da quest’insegnamento di Gesù, più ci allontaniamo da Lui e ci schieriamo dalla parte del Suo nemico.
È quello che sta avvenendo attraverso tesi arbitrarie, costruite a tavolino, che non contengono alcun indizio e tanto meno lo straccio di una prova. Questi autori di tesi fantasiose, che confondono e inquinano le menti di moltissime anime semplici, invece di demonizzare Bergoglio dovrebbero considerare che Dio lo attende per il suo pentimento fino all’ultimo istante della sua vita. Se fossero autenticamente cattolici e volessero davvero il bene della Chiesa, non si scatenerebbero contro coloro che partecipano a Sante Messe dove viene citato nel Canone il nome di Papa Francesco. Altro che salvare la Chiesa. Questo è il vero intento delle teorie della sede impedita e del piccolo resto: da un lato, non dire una sola parola sulle responsabilità ancora più gravi rispetto alla vita dei cattolici dei Papi che hanno preceduto Bergoglio, esaltandoli e sul Concilio Vaticano II, che ha prodotto una situazione anticristica e, dall’altro, massacrare gli una cum, che vogliono rimanere fedeli e dentro la Chiesa di Nostro Signore, senza rinunciare a denunciarne gli errori.
Della situazione in cui si trova la Chiesa – tradita da Bergoglio e dai suoi predecessori in nome del Modernismo - Nostro Signore ha certamente compassione, come ebbe compassione della condizione disperata della vedova di Naim, che aveva perso il suo unico figlio. Gesù toccò la bara. «I portatori si fermarono ed egli esclamò: “Giovinetto, io ti dico, lèvati su!”. E il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. Ed egli lo rese a sua madre» (Lu 7, 14-15).
Sant’Ambrogio vedeva nella figura di quella madre disperata la Santa Madre Chiesa, che viene soccorsa dal Suo fondatore. Non ci possono essere né ragionamenti né azioni umane che possano risollevare la Chiesa dalla condizione in cui si trova. Solo Dio sa perché sta sottoponendo i Suoi figli a questa prova terribile, che si può trasformare in Grazia se la viviamo abbandonandoci alla Sua volontà e solo Dio può intervenire per porre fine a questa prova.

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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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Monica Lucchesi
Chi tace davanti agli eretici, tollerando e giustificando, per "non giudicare" fa parte del loro marciume e riceverà la loro condanna.
Anche questo è scritto.
Il mantra del "non giudicare" fa parte della falsa chiesa, e di coloro che hanno fatto coriandoli della verità e sostituito la Giustizia di Dio con del becero misericordismo, che è un'altra eresia.
Quando ci sono dei papi fasulli, pagani, …Altro
Chi tace davanti agli eretici, tollerando e giustificando, per "non giudicare" fa parte del loro marciume e riceverà la loro condanna.
Anche questo è scritto.
Il mantra del "non giudicare" fa parte della falsa chiesa, e di coloro che hanno fatto coriandoli della verità e sostituito la Giustizia di Dio con del becero misericordismo, che è un'altra eresia.
Quando ci sono dei papi fasulli, pagani, idolatri ed eretici, occorre dirlo, prima di tutto per salvare gli sprovveduti che li seguono e poi anche per salvare noi stessi dalla loro tristissima sorte.
Chi resta con loro, si carica delle loro colpe e riceverà la loro condanna.
San Giovanni è stato chiarissimo.
Danilo Quinto
Lei è in errore. In profondo errore. Spero che si ravveda.
Monica Lucchesi
Ho citato le Scritture, se lei pensa che Dio si sia sbagliato....
E comunque sta contravvenendo alle sue stesse parole, sta giudicando me e non dovrebbe.
"A forza di tacere il mondo è marcito." diceva una grandissima Santa.
E un'altra Santa ha rimproverato aspramente il Papa dell'epoca, che non era nemmeno un idolatra come i vostri ultimi sei....
Ma lei è meglio dei Santi e anche di Dio.
Danilo Quinto
Bisogna giudicare l'errore non l'uomo che sbaglia.
Laus Tibi Christe
Se un "papa" compie riti pagani e idolatrici è un pagano e un idolatra. Scomunicato ipso facto.
Lo dice la Chiesa Cattolica, non noi.
Questo non è un giudizio, ma un dato di fatto.
Lo hanno stabilito una moltitudine di Santi, si vede che lei crede di essere migliore di loro.
Dire la verità non è giudicare, semmai è constatare.
Lei è in errore, in profondo errore, spero che si ravveda.
Altrimenti …Altro
Se un "papa" compie riti pagani e idolatrici è un pagano e un idolatra. Scomunicato ipso facto.
Lo dice la Chiesa Cattolica, non noi.
Questo non è un giudizio, ma un dato di fatto.
Lo hanno stabilito una moltitudine di Santi, si vede che lei crede di essere migliore di loro.
Dire la verità non è giudicare, semmai è constatare.
Lei è in errore, in profondo errore, spero che si ravveda.
Altrimenti finirà con i falsi papi eretici e idolatri, come ha detto il Signore.
silvioabcd
Veramente, stando a Maria Valtorta, l'estremo tentativo di Gesù è stato quello di chiedere a Giuda: "Dammi la tua volontà" in modo da togliere a lui la responsabilità del tradimento, dovuto al demonio che si era incarnato in lui. Gesù per una settimana è stato in una grotta a pregare il Padre che se qualcuno dovesse tradirlo almeno non fosse tra gli apostoli. Sempre concludendo: "Sia fatta la …Altro
Veramente, stando a Maria Valtorta, l'estremo tentativo di Gesù è stato quello di chiedere a Giuda: "Dammi la tua volontà" in modo da togliere a lui la responsabilità del tradimento, dovuto al demonio che si era incarnato in lui. Gesù per una settimana è stato in una grotta a pregare il Padre che se qualcuno dovesse tradirlo almeno non fosse tra gli apostoli. Sempre concludendo: "Sia fatta la tua volontà". Se fosse stato uno estraneo al gruppo apostolico avrebbe attenuato il dolore di Gesù, ma ha bevuto il calice amaro fino in fondo. Perchè Giuda si è impiccato? Il primo motivo è che ha visto fallito il suo tentativo di avere un seggio (al quale da sempre aspirava) tra i sommi sacerdoti, anzi ha saputo che lo avrebbero ucciso per non essere costretti a dargli il seggio come avevano pattuito (altro che trenta denari che gli diedero solo perchè così dicevano i profeti). Il secondo motivo è che non è riuscito ad usare Gesù come stampella di appoggio per arrivare al seggio, ha fallito insomma. E tutta la sua permanenza nel gruppo degli apostoli dove era entrato non per la chiamata di Gesù a seguirlo, bensì di sua iniziativa avendo visto in Gesù il Messia del regno terreno che certamente avrebbe dato a lui un posto nel governare gli ebrei. Mai Giuda si è comportato per tutto il tempo che è stato tra gli apostoli di Gesù come un uomo giusto, anzi di intralcio continuo a tutti. Tanto che molte persone anche esterne al gruppo erano scandalizzate dal suo comportamento, e manifestavano questo anche a Gesù. Detto questo, scusate la dovuta lungaggine in un tema così complesso, sottolineo che il "non giudicare" deve unirsi a quello che ha fatto Gesù che ci ha insegnato a giudicare quando prende la frusta e caccia via i mercanti dal tempio e rovescia i banchi dei cambiavalute, libera gli uccelli votati al sacrificio e riporta la sua casa al compito prefissato: "Casa di preghiera". E dove sta la casa di preghiera nella chiesa di oggi dopo tutti gli abomini e le aberrazioni? Altro che star zitti bisogna gridarlo dai tetti.
Danilo Quinto
Le opere di Maria Valtorta sono sconsigliate dalla Chiesa, sia pre-conciliare sia post-conciliare.
silvioabcd
Ancora una volta vi sbagliate ( a parte il fatto che il mio commento non era solo in base a Valtorta, ma alle sacre scritture) in quanto il papa in persona diede la facoltà di leggere le sue opere (mentre la censura era calata da parte della commissione senza neppure aver letto tutto il "poema dell'Uomo-Dio"), e Padre Pio ad una figlia spirituale, la quale aveva chiesto un consiglio sulla lettura …Altro
Ancora una volta vi sbagliate ( a parte il fatto che il mio commento non era solo in base a Valtorta, ma alle sacre scritture) in quanto il papa in persona diede la facoltà di leggere le sue opere (mentre la censura era calata da parte della commissione senza neppure aver letto tutto il "poema dell'Uomo-Dio"), e Padre Pio ad una figlia spirituale, la quale aveva chiesto un consiglio sulla lettura o meno dell'opera di Maria Voltarta, risposte: "Non ti consiglio, ma lo devi leggere". Ho una grande stima per Danilo, e leggo tutto quello che scrive traendone insegnamenti, ma bisogna approfondire certe tematiche. Basta pensare che alcuni studiosi basandosi sull'opera di Maria Valtorta hanno fatto sorprendenti scoperte archeologiche.