“smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato” (Gv.2,13-25)

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UNA CASA APERTA? Sì, apertissima, nessuno è escluso ma… A DETERMINATE CONDIZIONI imposte dal Cristo!! Gli amici di Gesù, quelli che scelgono di vivere secondo il Vangelo, formano la comunità dei cristiani, la Chiesa della quale ne diventano LE MEMBRA. Questa chiesa non è più solo una casa: è un popolo che ha le sue fondamenta in quella STIRPE REGALE RI-GENERATA descritta già in Genesi 3,15. E tutti sono invitati a farne parte! Per tutti c’è un posto, per i grandi e per i piccoli, per la gente di qualsiasi colore o provenienza, per i peccatori CHE PERO’ DEVONO DIVENTARE santi. Chi entra in questa Chiesa, infatti, non vi entra perché è nato “puro e santo”, ma perché LO VUOLE DIVENTARE! Si nasce TUTTI (tranne la Vergine Maria) impuri, peccatori, ciechi, indegni….. ma proprio nel riconoscersi tali, tutti sono i benvenuti. Nessuno è tenuto fuori. Non c’è nessuna barriera che separa se non L’ABBANDONARE IL PECCARE, LA CECITA’, L’IMPURITA’… CHI NON VUOLE ABBANDONARE LE PROPRIE MISERIE, MA VUOLE USUFRUIRE DEL TEMPIO PER GIUSTIFICARE IL PROPRIO PECCARE, DIVENTA UN MERCANTE... Questo popolo deve avere una sola preoccupazione: mettersi al servizio di Dio. Ha un solo compito: insegnare agli uomini cosa vuol dire condividere LA SALVEZZA, secondo l’esempio e l’insegnamento di Gesù Cristo che troviamo ben descritto e definitivo nel Catechismo e in tutta l’esegesi ufficiale bimillenaria della Chiesa; questo popolo, con i suoi Pastori, deve insegnare che la priorità non è un paradiso terrestre, ma IL REGNO DI CRISTO, un dio non generico senza volto e senza nome…

Concludiamo…. “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Il tempio di Gerusalemme era la dimora del gran Sovrano (Cf. Ps 47/48,3; 67/68,17; 75/76,3; 131/132,13; Ab 2,20, ecc.). Il nuovo tempio è Gesù (soprattutto nella Divina Eucaristia), in lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9). Gesù conosce che i Giudei hanno pensieri di morte nei suoi confronti: il timore che Gesù col progredire del suo consenso tra il popolo giungesse ad abolire gli abusi fatti all’ombra del tempio, era già ragione sufficiente per loro per metterlo a morte. I Giudei a lui ostili distruggeranno il tempio del suo corpo, ma lui dopo tre giorni lo larà risorgere. Il discorso non era poi tanto enigmatico per i capi del tempio. Capirono cosa voleva dire “questo tempio”, poiché Gesù certo con la mano non indicò il tempio di pietra, ma trasferirono tutto sul piano terreno come Nicodemo all’inizio dell’incontro con Gesù.

Capirono che Gesù conosceva i loro pensieri di morte, ma non accettarono di pensare che aveva il potere di fare risorgere se stesso. I discepoli non capirono perché erano lontano mille miglia dal pensiero che sarebbe stato messo a morte, ma i Giudei che lo rifiutavano sì. Così come oggi, molti cattolici anche tra il Clero, i Pastori, o fingono di non capire, oppure si adeguano per L’IGNAVIA – leggere qui, ed anche qui – “insegnando” al Cristo IL BUONISMO, IL MISERICORDISMO: sì, Gesù abbiamo capito, ma NON usare i frustino, non rovesciare i banchi del mercanteggiare, non impedirci di conciliarci con il peccato, i tempi sono cambiati...”

Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti”. Gesù fece durante la festa di Pasqua molti miracoli e molti aderirono a lui, ma con fede che guardava all’utile umano (GV.6,26; 8,31). Gesù non si fidava di loro perché da essi non sarebbe venuta nessuna testimonianza autentica per lui. La testimonianza su di lui uomo non era quella che desiderava, ma quella sulla sua identità di Figlio di Dio, DI DIO STESSO, IL VERO ED UNICO MESSIA, secondo la testimonianza di Giovanni Battista, e sua per mezzo dei segni che compiva. Giovanni chiama i miracoli “segni” perché indicativi dell’identità divina di Cristo. Eppure, anche per il povero Giovanni Battista, assistiamo ad una nuova interpretazione dei fatti: Giovanni AVEVA PAURA E DUBITO’ DEL CRISTO…. ne abbiamo parlato qui.

Buon Anno a tutti!!