Tremate, sono tornate le streghe! (e sono 1,5 milioni)
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Basti pensare che nel 1990, negli Stati Uniti, le streghe Wicca, quelle cioè che si identificavano nella galassia del neopaganesimo, erano – a detta di uno studio del Trinity College – circa 8.000. Non pochissime, si potrebbe osservare. Peccato però che nel 2008 risultassero 340.000 e, nel 2018, siano addirittura quadruplicate. Con il risultato, secondo la Catholic News Agency, che oggi questo culto interessa da 1 a 1,5 milioni di persone. Numeri impressionanti se si pensa, tanto per fare un esempio, in totale i presbiteriani praticanti ammontano a 1,4 milioni.
Non solo. Va precisato come negli Stati Uniti esistano persone avvicinatesi al mondo della stregoneria le quali, però, rigettano l’etichetta neopagana, perché la considerano limitante o perché, semplicemente, si riconoscono in una spiritualità individualista. Questo significa che, per quanto i dati del Pew Research Centerstimino in appena lo 0,4 percento la popolazione Usa aderente alla fede Wicca, è possibile che le streghe e simpatizzanti possano essere anche più di 1,5 milioni. E l’Italia? Pure nel nostro Paese questa tendenza religiosa ha attecchito, anche se le stime più affidabili, come quella del Centro studi sulle nuove religioni, risultano caute e parlano di appena, si fa per dire, 3.000 wiccan, soprattutto donne e nel nord Italia.
D’accordo, ma come si spiega questo macabro dilagare di culti legati alla stregoneria? Date le dimensioni e la crescita del fenomeno, la curiosità appare più che lecita. Secondo il pensiero di diversi osservatori - al quale, come si è visto, si accoda l’insospettabile Newsweek - il successo dell’occulto e dei suoi giovani adepti, se a lato pratico è favorito soprattutto dalla Rete e dai social network, in una prospettiva più generale è inquadrabile come diretta conseguenza dell’allontanamento, in particolare quello giovanile, dalla fede cristiana. Dunque l’equazione d’apertura ha una sua plausibilità, se non altro perché il bisogno religioso di chi si allontana da un determinato credo – essendo esso qualcosa di connaturato all’essere umano – solo da un nuovo credo può essere soddisfatto.
In questo senso, sarebbe il caso che nel mondo cattolico la si smettesse d’immaginare la vita delle persone divisa in caricaturali dicotomie, come se per esempio si dovesse scegliere tra l’«andare in Chiesa» o il «vivere da atei», e s’iniziasse a ragionare sulla pericolosità di questi nuovi culti. Perché, nell’ambito di un mercato religioso ben più vivace di qualche tempo addietro - per usare una categoria cara al sociologo della religione Rodney Stark -, accade che, nella misura in cui una determinata religione trascura di fare proselitismo, accade un fatto molto semplice: si fanno avanti altri culti. Come la Wicca. Il bisogno religioso, infatti, non sopporta vuoti. Una verità elementare, ma che purtroppo oggi pare sfuggire anche a tanti pastori.
Fonte:
www.lanuovabq.it/it/tremate-le-stre…
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APPROFONDIMENTO
Maghi e astrologi non conoscono crisi: affari per otto miliardi
Ogni anno tredici milioni di italiani chiedono a maghi e affini di svelare loro i segreti sul futuro: secondo il Codacons, il mercato dell'occulto non conosce crisi. Anzi, proprio per l'incertezza legata alla situazione professionale ed economica sembra che si cerchino maggiormente conferme nel panorama dell'occulto: oggi almeno una volta all'anno una truppa di 3 milioni di connazionali in più rispetto al 2001 si rivolge a maghi, astrologi, cartomanti e veggenti. All'inizio del Millennio, questo esercito era fermo a 10 milioni di italiani che ricorrevano almeno una volta l'anno agli operatori dell'occulto.
Secondo l'associazione dei consumatori, non è solo folklore: il business generato dall'occulto in Italia ha raggiunto nel 2016 quota 8 miliardi di euro, un dato che il Codacons indica come arrotondato per difetto, dal momento che quasi tutte le prestazioni avvengono in nero. Trentamila sono i consulti giornalieri per un costo a prestazione che va dai 50 ai 1000 euro. L'evasione totale del settore tocca quota 95%. Di pari passo è aumentato anche il numero di santoni, guaritori e pseudo-sette, con un incremento del +500% nel periodo della crisi economica. Tra maghi, cartomanti, astrologi e veggenti si contano in Italia oltre 155.000 operatori dell'occulto.
L'associazione ritiene che il fattore che ha determinato la crescita del ricorso alla magia, alle sette e ai guru, sia senza dubbio la crisi economica. "In particolare la grande incertezza che regna sul futuro, le difficoltà nel trovare lavoro, i problemi economici e la speranza di risolvere la propria situazione negativa, hanno spinto un numero crescente di italiani a cercare risposte nella cartomanzia, negli oroscopi a pagamento, nella magia, finendo a volte nelle mani di personaggi senza scrupoli che approfittano delle difficoltà e delle fragilità delle persone per ottenere, oltre al denaro, anche prestazioni sessuali", la denuncia.
Qualche anno fa del tema si erano occupati su lavoce.info Rosamaria Alibrandi e Mario Centorrino. Pur riconoscendo l'aleatoreità dei dati sul settore, i due studiosi sottolineavano che "l'emergere del lavoro come argomento sul quale ottenere conferma o smentita di aspettative è ribadito da un'altra ricerca sul tema, quella condotta dal Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap). Al cartomante o mago si chiedono previsioni sul lavoro, cercando di esorcizzare così l'incubo di perderlo o di non trovarlo per sé ma anche per i figli. Poi, a seguire, le domande cercano rassicurazioni su affari in corso, salute, amore perso o trovato. Si intensificano i contatti tra i maghi e gli indovini e i professionisti della finanza, i top manager e gli imprenditori, finalizzati a conoscere sviluppi e tempi della crisi".
Fonte:
www.repubblica.it/…/maghi_e_astrolo…