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IL MARTIRIO DELLA VERITÀ

DITTATURA DEL PENSIERO UNICO

È più difficile capire o parlare? Parlare è oggi diventato pericoloso? Un aspetto sgradevole che trattiene dal parlare quelli che hanno incominciato a "capire" è la quasi certezza di non essere creduti e di essere ridicolizzati di Francesco Lamendola

È più difficile capire o parlare?

di

Francesco Lamendola

Domenica scorsa, 5 maggio 2019, il papa, in Bulgaria, invece di assolvere alla sua missione spirituale ha iniziato il suo tour pre-elettorale in vista delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ha lanciato, da Sofia, l'ennesima crociata a favore dei migranti, dotati di uno speciale permesso divino per essere accolti incondizionatamente nei Paesi europei, e ha presentato se stesso come l'uomo del dialogo e della pace e come araldo di un nuovo modo d'interpretare e di vivere il Vangelo. Peccato che non un solo prelato ortodosso si sia presentato all'appuntamento: cosa che, ovviamente, i nostri mass media si son guardati bene dall'evidenziare, o anche solo dal riferire. C'erano solo un rappresentante del protestantesimo, uno dell'islam, uno del giudaismo, più un vescovo armeno. Insomma, è stato peggio di un flop: è stato un segnale. Le Chiese ortodosse non hanno raccolto il suo invito; nel cuore di un Paese ortodosso, nessuno ha voluto accoglierlo, se non il presidente della Repubblica, che è dubbio di quale credito goda in casa sua; peraltro, il Patriarca cattolico bizantino ha da tempo scomunicato il sedicente papa Francesco, e anche la Chiesa cattolica ceca lo ha dichiarato eretico, annunciando che la sede di San Pietro è attualmente vacante.

Il papa, in Bulgaria, invece di assolvere alla sua missione spirituale ha iniziato il suo tour pre-elettorale in vista delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ha lanciato, da Sofia, l'ennesima crociata a favore dei migranti!

Questa è la situazione nell'altra metà dell'Europa, nel mondo ortodosso e fra i cattolici di rito orientale: le fanfaronate del signore argentino, i suoi gesti enfatici, le sue reiterate esortazioni al dialogo fra i popoli e le religioni, con tanto di bacio delle scarpe ai capi di Stato, non incantano proprio nessuno: solo nell'Europa occidentale il trucco funziona, perché qui i mass media, anche quelli laici e laicisti, sono tutti massicciamente schierati della sua parte e sono più che mai impegnati a nascondere gli abusi, gli scandali, le eresie che contraddistinguono questo pontificato. In particolare, il suo continuo abuso della propria funzione spirituale per veicolare un’incessante, ossessiva propaganda mondialista e immigrazionista, così come i suoi silenzi assordanti e le sue omissioni per quanto riguarda i grandi temi etici e la persecuzione che i cristiani, specie i cattolici, soffrono nel mondo, nell'Europa orientale semplicemente non vengono più accettate; così come non vengono accettate le nuove indicazioni in ambito pastorale, come il via libera alla Comunione per i divorziati risposati a partire dalla pubblicazione di Amoris laetitia.

Nelle democrazie occidentali vige un controllo silenzioso ma ferreo sull'informazione, la cultura, la scuola e l'università: non c'è un vero contraddittorio, non c'è un'offerta diversificata, ma tutto è riconducibile a un'unica regia il cui scopo è appiattire le coscienze, spegnere il senso critico e veicolare una versione strumentale delle cose, un quadro volutamente distorto della realtà.

Questa situazione ci conduce a delle curiose riflessioni. Noi europei occidentali siamo fieri della nostra democrazia e ci vantiamo di avere un sistema sociale basato sul pluralismo, il rispetto e la tolleranza della diversità: eppure tutto sta a mostrare che l'informazione è sostanzialmente taroccata e che anche gran pare del sistema culturale e scolastico non versa in condizioni migliori. Si può passare da un giornale all'altro, da un canale televisivo all'altro, ma non si riesce mai ad avere una informazione realmente spassionata e completa: è come se vigesse una censura molto efficiente, anche se non dichiarata, che s'incarica di eliminare o addomesticare tutte le notizie che potrebbero gettare una luce diversa sulla realtà, e quindi aprire spiragli di consapevolezza e di autentico senso nei cittadini. Tornando a Bergoglio, il pubblico che seguiva la Messa pasquale dalla televisione non ha potuto vedere la sua omissione liturgica, il rifiuto d'inginocchiarsi al momento dell'elevazione, perché le telecamere si sono spostate sui cardinali che si inginocchiavano, il che ha dato a credere che anche il papa stesse facendo lo stesso. Questo è solo un esempio; e non vale solo per ciò che riguarda il tristo personaggio che si fa chiamare papa e che parla sempre di dialogo e ascolto, ma non dialoga mai con alcuno, perché troppo occupato a farsi incensare e idolatrare, e che si rifiuta di ascoltare le richieste dei cattolici, al punto da rispondere col più totale silenzio alla richiesta di chiarimenti su questioni di fede che gli vengono da cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli. Se dall'ambito religioso si passa a quello delle cose profane, il quadro non cambia. Nelle democrazie occidentali vige un controllo silenzioso ma ferreo sull'informazione, la cultura, la scuola e l'università: non c'è un vero contraddittorio, non c'è un'offerta diversificata, ma tutto è riconducibile a un'unica regia il cui scopo è appiattire le coscienze, spegnere il senso critico e veicolare una versione strumentale delle cose, un quadro volutamente distorto della realtà. E così l'invasione dell'Europa e la sostituzione della sua popolazione con africani e asiatici si chiama accoglienza ai profughi; la dittatura omosessualista e la sfacciata propaganda della ideologia gender diventa rispetto delle altrui scelte di vita; le spietate misure finanziarie ordinate dalla BCE e le infami speculazioni della grande finanza da parte di soggetti come George Soros, diventano politiche "virtuose" per ripianare il debito, e rispetto della libertà del mercato.

Europa libera e democratica? In Germania ci sono 4.000 persone al fresco per aver contestato la religione mondiale dei Sei Milioni!

Tutto è travisato, tutto è mistificato: l'immagine della realtà che emerge dalle narrazioni "ufficiali" è fortemente deformata rispetto al vero, quasi irriconoscibile. Ma quanti se ne accorgono? Le intelligenze sono state "lavorate" da anni e decenni di intontimento progressivo, di abbrutimento delle facoltà critiche, secondo metodologie di condizionamento scientificamente studiate e collaudate, per esempio la cosiddetta “finestra di Overton”. Nel giro di qualche anno, si è trovato il modo di far sì che la stragrande maggioranza della popolazione finisse per accettare e considerare normali delle cose, delle situazioni, dei principi, che, prima, considerava aberranti, mostruosi, infami: ed è un processo che non conosce soste, anzi, sta subendo un’impressionante accelerazione. I paletti della morale, e perfino del buon senso, sono caduti uno dopo l’altro: oggi si accettano tranquillamente i “matrimoni” fra persone dello stesso sesso; domani sarà la volta della pederastia, trasformata in pedofilia, e poi trasformata, a sua volta, in amore efebico, o amore precoce, ma comunque sempre amore, e siccome l’amore, si sa, è sempre una cosa bella, per non dire meravigliosa, che problema ci sarà se un adulto e un minorenne hanno una relazione sessuale? Nessuno, è chiaro: finalmente saremo una società civile, che non ha stupidi pregiudizi, che non discrimina, che non è bigotto. Il signore e la signora Macron insegnano: la loro relazione sessuale non è forse nata quando lui era un imberbe studente di liceo, e lei la sua professoressa quarantenne, peraltro sposata e con tre figli? Ma, come si dice, vive l’amour!; l’amore non ha età; e bisogna andare là dove ci porta il cuore. Il politicamente corretto avanza a grandi falcate, e rende giusto e buono quel che ieri era cattivo e riprovevole: bisogna aggiornarsi, bisogna saper stare al passo con i tempi. Chi si ferma è perduto. Anche la dottrina religiosa si deve aggiornare, lo ripetono sempre i preti modernisti dopo il Concilio Vaticano II: oggi le condizioni sociali e culturali non sono più quelle della Palestina di duemila anni fa; bisogna prenderne atto. Anche Gesù, se venisse ora, non direbbe e non farebbe le stesse cose di allora: terrebbe conto, anche Lui, dell’evoluzione storica. Questo è quel che si dice contestualizzare, storicizzare, calare in un ambiente preciso le parole del Vangelo, indirizzarle a un pubblico preciso. Che non è più, oggi, quello dei pastori o dei pescatori della Giudea, ai tempi di Erode Antipa e Ponzio Piato; e non è neppure quello delle città greche dell’Asia Minore al tempo di San Paolo; meno ancora, quello del buio e superstiziosa Medio Evo, dove, come tutti sanno e comeUmberto Eco insegna, ogni abbazia celava dei delitti, ogni tonaca di frate nascondeva un fanatico o un mascalzone, e ogni pensiero, ogni sentimento e ogni azione erano ispirati da un cupo disprezzo per la vita, da un pessimismo radicale sulla natura umana e da una scarsissima fiducia nella ragione. Come dimostrano sant’Agostino e Alberto Magno, papa Silvestro e Tommaso d’Aquino, San Francesco e Dante Alighieri, Caterina da Siena e San Bernardino: una sfilza di personaggi ignoranti e zoticoni, che non capivano nulla né di filosofia, né di spiritualità, né di poesia, né di scienza o arte.

Per la "Dittatura del pensiero unico", l'invasione dell'Europa e la sostituzione della sua popolazione con africani e asiatici si chiama: "Accoglienza ai profughi"; la dittatura omosessualista e la sfacciata propaganda della ideologia gender diventa: "Rispetto delle altrui scelte di vita"; le spietate misure finanziarie ordinate dalla BCE e le infami speculazioni della grande finanza da parte di soggetti come George Soros, diventano politiche "virtuose" per ripianare il debito, e rispetto della libertà del mercato!

I nostri maestri, infatti, sono gente del calibro di Eco, di Moravia, di Pasolini, di Piero Angela e di Piergiorgio Odifreddi: grazie ad essi le nostre menti pigre e ottuse sono rischiarate dalla luce del Vero. In teologia, poi, abbiamo portenti come Vito Mancuso ed Enzo Bianchi: che si vuole di più? Viviamo in un’epoca davvero fortunata. Non c’è neanche bisogno, se si vuol fare una ricerca, un approfondimento, di prendersi il disturbo d’andare in biblioteca, di consultare dei libri, come facevano i nostri nonni obsoleti e un po’ buffi: basta navigare qualche minuto in rete, o meglio ancora guardare qualche programma televisivo come Che tempo che fa o come Le Iene. Premendo a caso i tasti del telecomando, si può passare una gradevole serata ascoltando Fazio, Saviano, don Mattia Ferrari(quello che sta sulla nave di Luca Casarini, Mediterrena, e che dice che il Vangelo è lì) e un profugo africano a far da spalla a quest’ultimo: in quattro a dir la stessa cosa (e anche pagati bene per farlo, almeno i primi due): sì alla migrazioni/invasione; oppure, sul secondo, si può ammirare una giornalista che tenta di estorcere un’intervista a un professore veneziano, accusato di essere “nazista”, e prima sbeffeggiarlo perché scappa e con ciò farebbe far brutta figura a Goebbels, poi, lasciando cadere la maschera del voler sentire le sue ragioni, buttandogli dietro le spalle una predica sul fatto che un insegnante di scuola non dovrebbe insegnare brutte cose ai suoi studenti, che non è etico e non è pagato per quello. Non sappiano nulla di quel professore, non ne ricordiamo neppure il nome, ma una cosa è certa: basterebbe la vergognosa caccia all’uomo di cui è stato vittima per le calli di Venezia, per farci solidarizzare con lui.

Don Mattia Ferrari: quello che sta sulla nave di Luca Casarini, Mediterrena, e che dice che il Vangelo è lì!

Ormai si è compiuto il salto di qualità: non solo sono bandite tutte le manifestazioni del pensiero divergenti dalla Narrazione del Pensiero Unico, quello deciso e ordinato da Rothschild e Rockfeller, e benedetto ufficialmente dai vari Berogolio, don Ciotti, De Luca e Saviano; ma sono incoraggiate tutte le forme di persecuzione contro chi si ostina a dissentire. In Germania ci sono 4.000 persone al fresco per aver contestato la religione mondiale dei Sei Milioni; e leggi liberticide di quel genere, mascherate da difesa contro l’antisemitismo, esistono o sono in arrivo anche negli altri Paesi europei, Francia in primis. Non parliamo poi dell’orribile piaga dell’omofobia, la quale, come è noto, infierisce ovunque e rende impossibile l’esistenza a migliaia di poveri gay, molestati, discriminati, perseguitati: ma quando ci decideremo a diventare una società civile? Di nuovo, il buon esempio viene dalla chiesa di Bergoglio: in provincia di Verona c’è il caso di un prete che solo a stento si è deciso a lasciare la parrocchia e l’abito, dopo che era andato a sposarsi alle Canarie con un uomo. Ma avrebbe voluto continuare a fare il sacerdote e ad amministrare i Sacramenti, in perfetta coscienza e onestà: infatti, come ha dichiarato alla stampa, lui ama sia Dio che suo “marito”; per finire con queste toccanti parole: Auguro a tutti d’incontrare un amore grande come quello che provo io per mio marito. E allora, chi siamo noi per giudicare? Perché no; perché un prete non potrebbe sposarsi; e, una volta ammesso questo sacrosanto principio di libertà, perché non potrebbe sposarsi con un uomo, se così gli piace, anziché, banalmente, con una donna? L’amore è tutto e il Vangelo è amore: se non si è capito questo, non si è capito nulla.. Eh, già. Infatti. In provincia dio Gorizia, un parroco ha dovuto fare le valigie, scaricato dal suo vescovo, perché aveva osato invitare un capo scout, che si era sposato in municipio con un uomo, a lasciare il suo incarico quale animatore dei giovani. Logico: anche il viceparroco dissentiva, infatti lui era anche andato al matrimonio, a testimoniare che la chiesa di Bergoglio, la chiesa aperta e misericordiosa del terzo millennio non chiude la porta a nessuno, non esclude nessuno, non giudica nessuno. Tranne forse i cattolici, ma quelli veri: come il parroco che ha dovuto andarsene, sconfitto. O come i francescani e le francescane dell’Immacolata, perseguitati da sei anni dal misericordioso signore biancovestito, quello che inneggia sempre al dialogo, all’inclusione, alla carità, ma che non si è mai degnato di spiegare, né a loro, né a nessun altro, di quale orrendo delitto si sarebbero resi colpevoli, così da meritare il commissariamento, la persecuzione, la chiusura del loro seminario, la proibizione d’incardinarsi nelle diocesi.

Il flop del viaggio papale in Bulgaria "non raccontato" dai nostri media taroccati: le Chiese ortodosse lo hanno ignorato. Il Patriarca cattolico bizantino ha da tempo "scomunicato" il sedicente papa Francesco, e anche la Chiesa cattolica ceca lo ha dichiarato eretico, annunciando che la sede di San Pietro è attualmente vacante!

Questo ci riporta al nostro tema principale: se è difficile capire come stanno le cose, oggi, a causa della dittatura del politicamente corretto e del totale appiattimento dell’informazione e della scuola, è forse più facile parlare, dopo che si è iniziato a capire? Mille e una ragione lo sconsigliano: non se ne ricaveranno che querele, processi, o licenziamenti, o emarginazione, o calunnie, o, nel caso dei cattolici, scomuniche. Questo è quel che si rischia. Ma c’è un altro aspetto, ancora più sgradevole, che trattiene dal parlare quelli che hanno incominciato a capire come stanno in realtà le cose: la quasi certezza di non essere creduti; di essere ridicolizzati; di passare per complottisti, per paraonici, per visionari, per affetti da manie di persecuzione. E questa prospettiva, per un animo forte, che non teme il licenziamento o il tribunale, apre però uno scenario se possibile ancor più deprimente. Parlare, esporsi, rischiare: ma a che scopo, se gli altri, invece di dir ‘grazie’, ricambiano con la derisione, con la maldicenza, o con dei sorrisetti di compatimento, come si fa quando si è alle prese con dei pazzi, e sia pure con dei pazzi affetti da una lucida follia, come don Chisciotte della Mancia? Vale davvero la pena di esporsi a questo tipo di gogna, a questa suprema incomprensione? Lo stesso Gesù Cristo aveva ammonito che, quando le possibilità di farsi capire sono negate, non è il caso di regalare le perle ai porci. In pratica, però, Lui ha dato l’esempio di cosa sia il vero amore del prossimo: sacrificarsi per la Verità, senza star lì a fare calcoli se ne valga la pena, oppure no…

Del 07 Maggio 2019
Marziale
Ottimo