Fatima.
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IL PRETE E LA MORTE DI UNA DISTINTA PERSONA

Un giovane prete, che amava le anime dei suoi parrocchiani, fece un annuncio una domenica mattina dopo la messa. Disse:
- “Una persona distinta della parrocchia è morta. Il funerale si terrà mercoledì alle nove”.
Poiché il padre non menzionò mai il nome della persona distinta, l’intera parrocchia era in fermento su chi potesse essere la persona. I parrocchiani iniziarono ad indagare cercando di capire chi fosse, ma non ci riuscirono, così la curiosità riempì la chiesa il mercoledì mattina. Infatti, la chiesa era così piena che la gente doveva stare in piedi in fondo.
Quando la bara fu aperta, la gente si fece avanti per vedere i resti mortali della persona distinta. Molte persone sussultarono di sorpresa quando guardarono nella bara.
Dopo la messa, il giovane prete disse alla gente:
- “Guardando nella bara, avete visto che la persona morta eravate voi. Ho preso in prestito questa bara e vi ho messo uno specchio perché poteste vedere voi stessi. Voi, figli miei, siete spiritualmente morti, così ho pensato di seppellirvi.
Settimana dopo settimana mi siedo da solo nel confessionale, pregando che veniate a liberarvi dei vostri peccati, e settimana dopo settimana vi vedo ricevere nostro Signore nell’Eucaristia anche se non vi confessate mai! Così questa Messa è stata celebrata per tutti voi”.
Da queI giorni il giovane sacerdote non fu mai più solo nel confessionale.
MORALE: Il peccato dovrebbe riempirci tutti di orrore, invece lo ignoriamo. Siamo diventati un popolo che dà giudizi morali più per convenienza che per una coscienza ben formata.
Viviamo in cattivi matrimoni, eppure riceviamo la Comunione. Usiamo contraccettivi artificiali, eppure riceviamo la Comunione. Facciamo uso di pornografia, eppure riceviamo la Comunione. Trattiamo il sesso come un’attività ricreativa e lo facciamo fuori dai vincoli del matrimonio, eppure riceviamo la Comunione. Votiamo per candidati che promuovono l’aborto e la contraccezione, eppure riceviamo la Comunione. Saltiamo la Messa della domenica e dei giorni festivi, eppure quando andiamo a Messa riceviamo la Comunione. Commettiamo un peccato grave e, senza confessarci, riceviamo la Comunione. Manchiamo di rispetto ai nostri genitori, agli anziani, al nostro prossimo, eppure riceviamo la Comunione.
Desideriamo il male o desideriamo vendetta contro gli altri, eppure riceviamo la Comunione.
Ogniqualvolta che riceviamo la Comunione in uno stato di peccato mortale commettiamo sacrilegio, eppure continuiamo a ricevere la Comunione come se niente fosse.
La Chiesa Cattolica ci richiede per legge canonica di andare a confessarci almeno una volta all’anno, durante il periodo pasquale, ma questo è solo un minimo per il bene delle nostre anime immortali e non per il cuore della Chiesa. Il cuore della Chiesa ci raccomanda fortemente di andare a confessarci almeno una volta al mese, ed è molto contenta se ci avvaliamo dei benefici che cambiano la vita che provengono dal frequentare il confessionale una volta alla settimana.
Quando vai a confessarti dallo stesso prete con frequenza e regolarità, quel prete comincia a conoscere la tua anima come si conosce una persona che diventa tuo buon amico. Man mano che conosce la tua anima, è in grado di aiutarti a crescere, migliorare e imparare come persona, e a diventare santo agli occhi di Dio. Usare la misericordia di Dio nel confessionale richiede solo alcuni momenti della tua giornata.
Orbene, avviciniamoci con più frequenza al sacramento della Riconciliazione! ( CONFESSIONE)
(Don Lucio)
N.S.dellaGuardia
La pace che scende nell'anima dopo la Confessione è uno dei doni spirituali più grandi.