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I Vescovi si impegnano sulle "Aree interne" 12PORTE - 22 luglio 2024: “Ci impegnamo a restare”: questa la parola d’ordine che sintetizza la riflessione avviata da un gruppo di vescovi italiani che si …Altro
I Vescovi si impegnano sulle "Aree interne"
12PORTE - 22 luglio 2024: “Ci impegnamo a restare”: questa la parola d’ordine che sintetizza la riflessione avviata da un gruppo di vescovi italiani che si sono riuniti il 16 e il 17 luglio a Benevento sulle aree interne del nostro Paese: un tema che riguarda anche la diocesi petroniana, con i suoi vasti territori appenninici e le zone della bassa bolognese e ferrarese. I Vescovi hanno ripreso le parole indirizzate dal Papa nel gennaio scorso all’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali: “I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette Aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza”. Zone estese e fragili, presenti da nord a sud in tutta Italia, che però custodiscono potenzialità straordinarie: mentre le città soffrono un indebolimento dei rapporti umani, la rarefazione degli spazi verdi, queste zone sono invece dotate di paesaggio e di un ricco patrimonio storico-artistico ed enogastronomico, dove le relazioni umane sono vissute in modo autentico. Obbiettivi che i vescovi hanno condiviso con l’associazione Nazionale dei Comuni Italiani, auspicando politiche serie e stabili a sostegno della natalità e della famiglia”, con la convinzione anche che “un’idea seria di accoglienza può dare futuro alle Aree interne e anche al nostro Paese”. Sul versante più strettamente ecclesiale, i vescovi hanno riflettuto sulle forme di ministerialità laicale da promuovere nella consapevolezza che non possiamo continuare a ripetere stereotipi ormai da tempo superati. È necessario superare l’ottica ristretta del campanile, per aprirci a forme nuove, capaci di valorizzare al meglio le risorse a nostra disposizione. Dai vescovi la viva e sincera gratitudine ai sacerdoti e agli operatori pastorali che con generosità lavorano nei territori interni affrontando non poche difficoltà: anche la formazione nei seminari dovrà tener conto di queste problematiche. “Ci impegniamo a restare!”, dicono i vescovi, e in tal senso si impegnano ad aiutare i giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove”.