Tina 13
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Missiva che Suor Elena gli fece pervenire alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Tale lettera fu pubblicata il 19 marzo 1956 dal «Giornale d'Italia». «Cosenza, 23 Aprile 1940. Al Capo del Governo …Altro
Missiva che Suor Elena gli fece pervenire alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Tale lettera fu pubblicata il 19 marzo 1956 dal «Giornale d'Italia».

«Cosenza, 23 Aprile 1940. Al Capo del Governo Benito Mussolini Duce,
vengo a Voi in nome di Dio per dirvi ciò che il Signore mi ha rivelato e che vuole da voi. Io non volevo scrivere, ma ieri, 22, il Signore mi è apparso di nuovo imponendomi di farvi sapere quanto segue:
"Il mondo è in rovina per i molti peccati e particolarmente per i peccati d'impurità che sono arrivati al colmo dinanzi alla Giustizia del mio Padre Celeste. Perciò tu dovrai soffrire ed essere vittima espiatrice per il mondo e particolarmente per l'Italia, dove è la sede del mio Vicario. Il mio Regno è regno di pace, il mondo invece è tutto in guerra.
I Governatori dei popoli sono agitati per acquistare nuovi territori. Poveri ciechi!... Non sanno che dove non c'è Dio non vi può essere alcuna vera conquista! Nel loro cuore non vi è che malvagità e non fanno che oltraggiarmi, deridermi, disprezzarmi! Sono demoni di discordia, sovvertitori dei popoli e cercano di travolgere nel terribile flagello anche l'Italia, dove sta Dio in mezzo a tante anime e la sede del mio Vicario, Pastor Angelicus.
La Francia, tanto cara al mio cuore, per i suoi molti peccati, presto cadrà in rovina e sarà travolta e devastata come Gerusalemme ingrata.
All'Italia, perché sede del mio Vicario, ho mandato Benito Mussolini, per salvarla dall'abisso verso il quale si era avviata, altrimenti sarebbe arrivata in condizioni peggiori della Russia. In tanti pericoli l'ho sempre salvato; adesso deve mantenere l'Italia fuori della guerra, perché l'Italia è civile ed è la sede del mio Vicario in terra.
Se farà questo avrà favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto. Egli invece ha deciso di dichiarare la guerra, ma sappia che se non la impedirà, sarà punito dalla mia Giustizia!".
Tutto questo mi ha detto il Signore. Non crediate, o Duce, che io mi occupi di politica. Io sono una povera Suora dedicata all'educazione di Piccole abbandonate e prego tanto per la vostra salvezza e per la salvezza della nostra Patria.
Con sincera stima dev.ma Suor Elena Aiello».