Francesco in Kazakistan: grandi parole, poca sostanza
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Ovviamente, Francesco è "sempre pronto a visitare la Cina". Nei primi discorsi, ha implorato "pace", "dialogo", "unità" e "armonia", affermando che le religioni "sono chiamate" [da chi?] a contribuire al "incontro".
Ha preteso l'abolizione della pena di morte e lodato la "libertà di parola", che nel Vaticano di Francesco non esiste.
Durante la visita di Francesco al presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, quest'ultimo ha annunciato che il nome della capitale sarà cambiato da Nur-Sultan (dal 2019 in onore del predecessore) e tornerà Astana. La diocesi Cattolica non aveva mai cambiato il nome.
Francesco parteciperà al 7° «Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali» che si terrà ad Astana, "in qualità di messaggero di pace".
LaNuovaBq.it (13 settembre) commenta che "il pretesto è lavorare per la pace mondiale, ma così la Chiesa partecipa alla nuova morale sincretistica civile" che LaNuovaBq.it definiscce un progetto ateo.
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