*S. Agostino spiega così la parola «Misericordia»:* «miseris cor dare», dare il cuore ai miseri, un cuore che si dona ai miserabili, un cuore che si nutre delle miserie consumandole. Tante volte noi,…Altro
*S. Agostino spiega così la parola «Misericordia»:*

«miseris cor dare», dare il cuore ai miseri, un cuore che si dona ai miserabili, un cuore che si nutre delle miserie consumandole. Tante volte noi, vedendoci sempre indegni, sempre codardi che cadiamo ad ogni istante, siamo tentati di sfiducia. Ebbene in questi momenti di diffidenza riflettiamo che l’amore di Gesù è senza limiti, che la Sua Misericordia è senza confini, infinita. Riflettiamo che per il Cuore di Gesù il perdonare è un bisogno, è una Gloria, è una Gioia.

a) È un bisogno — perché la Sua Misericordia non può esercitarsi se non trova miserie da distruggere.
b) È una Gloria — perché i peccatori salvati dal Suo Amòre Misericordioso splenderanno come gemme e saranno la corona della Divina Misericordia.

c) E una Gioia — perché tutto il Paradiso si rallegra e fa festa con Lui alla loro conversione. Quindi ci vuole non diffidenza, non scoraggiamento, ma grande fiducia nella inesauribile bontà misericordiosa del buon Gesù; ci vuole molta umiltà per le nostre cadute; vero pentimento per avere offeso Dio e volontà seria di non farlo più con l’aiuto del Signore.
Non dimentichiamo che tra il Padre giustiziere e noi miserabili peccatori c’è un ponte di speranza: il Figlio Misericordioso! — «Guardate — Egli ci dice — la Mia mangiatoia, la Mia Croce, la Mia Eucaristia. Fiducia!

Voglio colmare l’abisso della vostra paura con l’abisso della Mia Misericordia. Quel che più Mi offende è la vostra diffidenza! ».
Voi che non siete mai soddisfatti delle vostre confessioni, che ritornate con frequenza sui peccati tante volte accusati, ascoltate: — Una persona scrupolosa, che aveva fatto una dozzina di confessioni generali, si preparava un giorno a confessarsi. Dopo un accurato esame scrive i suoi peccati, si esamina ancora e fa delle aggiunte alla lista già lunga. Poi va a inginocchiarsi al confessionale, spiega il suo foglio e, moltiplicando i particolari, fa la sua confessione. Dura lungamente la sua accusa che è ascoltata in silenzio. Finalmente si ferma. — Figlia mia, c’è altro?
— Sì, balbetta lei, c’è ancora questo e poi quest’altro… poi… — si ferma una seconda volta. — Figlia mia, c’è ancora un’altra cosa: c’è l’oltraggio che Mi reca la tua diffidenza!…
Turbata, smarrita solleva gli occhi. Il confessionile era vuoto: al posto del confessore le aveva risposto Gesù stesso. Non è male fare lunghe confessioni, ma vivere di paura è dubitare del Cuore di Gesù che è venuto a stabilire la legge della Grazia e della Misericordia. Mostrargli che temiamo è ferirlo al Cuore. Sapete qual’è stata la più grande sventura di Giuda? Il suo tradimento? Il suicidio? No! stato il non aver creduto all’Amore Misericordioso di Gesù; l’aver dubitato della Sua infinita Bontà.