Massimok
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Regalità di Cristo Re

Dove è finita la regalità sociale di Cristo ?

Ormai la regalità di Cristo la si intende solo dal punto di vista spirituale e non più sociale. Per regalità sociale si intende che la società deve pubblicamente e formalmente manifestare di riconoscere il primato di Dio. Per cui quello che dice Cristo nel Vangelo: “se non diverrete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli” lo si può applicare anche alla società e ai capi di governo che dovrebbero essere docili alla legge di Dio come un bambino.
La ragionevolezza e la logica della regalità sociale di Cristo Re è difficile farla capire oggi giorno e ciò è dovuto anche a quello che secondo Gnerre è uno dei castighi più grandi : La perdita di lucidità mentale.
IL principio che sta alla base della regalità sociale è la conseguenza pratica di alcune constatazioni inoppugnabili: Se Dio esiste, se ha creato tutto, e lo mantiene in essere, tutto allora deve essere sottomesso a lui. Del resto tutte le realtà create devono servire all'uomo per giungere a Dio e a Lui quindi devono essere indirizzate; In ciò la società non fa eccezione perché non è un'invenzione umana ma anch'essa è stata voluta e pensata da Dio quando ha creato l'uomo “essere naturalmente sociale” (Aristotele) ma oltre che autore Dio ne è anche il continuo reggitore perché “nulla esiste se Dio non lo mantiene in essere” (S.Tommaso D'Aquino); Alla luce di ciò detto si capisce quanto sia ridicola la lotta dei laicisti che non vogliono riconoscere il primato di Dio e calpestano i suoi diritti. Potremmo dire, facendo le dovute comparazioni che si trovano nella stessa situazione dei diavoli decaduti perché come fa notare Dante il diavolo mentre si illude di combattere Dio sa benissimo che mentre lo fa non solo diventa uno strumento della provvidenza divina ma sa anche benissimo che il suo continuare ad esistere dipende da Dio che lo mantiene nell'essere per cui diavoli e laicisti combattono contro chi li mantiene in essere sebbene ci sia molto meno consapevolezza da parte dei secondi di trovarsi in una situazione massimamente fallimentare e ridicola come appunto quella del diavolo. La regalità sociale non è un accessorio che i cattolici vogliono aggiungere alla società per fregiarsi del loro potere di influenza sulla Res-Pubblica ma è un obiettivo che occorre raggiungere per facilitare la realizzazione ed il bene spirituale di milioni di uomini perché non solo la comunità ecclesiale e familiare devono aiutare l'uomo a salvarsi l'anima ma anche la comunità sociale deve farlo, sappiamo infatti che “Dalla santità delle strutture politiche può dipendere anche la salvezza delle anime” (Pio XII) e purtroppo oggi non possiamo non constatare quante numerose siano le strutture di peccato che incancreniscono la società e non smettono mai di condizionare l'uomo al male. Se si fosse riconosciuta ed applicata la regalità sociale di Cristo Re certo non si sarebbero mai conosciuti i genocidi dell'epoca moderna (un tempo inimmaginabili); I prodromi teorici infatti che andranno a sostegno della legittimità del genocidio li ritroviamo nei tentativi del diritto e della filosofia moderna di valorizzare l'uomo prescindendo da Dio (Le carte dei diritti dell'uomo e le costituzioni repubblichine) e sarà proprio a partire dal XVIII secolo che inizierà a presentarsi nella mente di molti uomini una nozione che non era mai stata così chiara e diffusa: genocidio. Perché genocidio? Perché non c'è più valorizzazione della dignità dell'uomo, quando infatti l'uomo non viene più concepito e valorizzato come creatura di Dio non si capisce perché l'uomo deve venire prima dell'ideologia; Perché deve venire prima dello stato o perché deve venire prima della rivoluzione. Robespierre diceva prima dell'uomo viene la rivoluzione (genocidio vandeano) – Stalin diceva prima dell'uomo viene il partito (genocidi vari) – Pol Pot diceva prima dell'uomo viene la rivoluzione culturale (genocidio della Cambogia); Il mondo dei diritti dell'uomo tratta l'uomo come fosse una cosa !
Apriamo gli occhi, constatiamo quanto in basso siamo caduti e sforziamoci di ben vivere per ottenere che Dio ci faccia il dono di ben pensare che oggi è massimamente necessario per abbracciare il realismo cristiano che ci ricorda che LA VERITA' DETERMINA LA LIBERTA' e per rigettare nel contempo l'eresia liberista che sostiene il rovescio: la libertà determina la verità (!) Non più il motto incivile che si insegna ad educazione civica : la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri ma bensì la mia libertà finisce quando non poggia più sul terreno della verità. Viva Cristo Re!

Mt. 21 ,42 [...] «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?
43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.44Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato».

Terminiamo proponendo questa preghiera di un martire che si è battuto per Cristo Re, si tratta di Anacleto Gonzàles Flores torturato ed ucciso il primo aprile 1927 :

Gesù misericordioso! I miei peccati sono più numerosi delle gocce di sangue che versasti per me. Non merito di appartenere all’esercito che difende i diritti della tua Chiesa e che lotta per te.
Vorrei non aver mai peccato in modo tale che la mia vita sia un’offerta gradevole ai tuoi occhi. Lavami dalle mie iniquità e purificami dai miei peccati. Per la Tua Santa Croce, per la mia Santissima Madre di Guadalupe, perdonami! Non ho saputo fare penitenza dei miei barbari peccati; per questo motivo voglio ricevere la morte come una punizione meritata per essi. Non voglio combattere, né vivere, né morire, se non per te e per la tua Chiesa. Madre Santa di Guadalupe, accompagna nella sua agonia questo povero peccatore. Concedimi che il mio ultimo grido sulla terra ed il mio primo cantico nel Cielo sia “Viva Cristo Re”!