Anguera ci prepara al futuro: «Il peggio verrà ancora. Arriverà il tempo del martirio per gli uomini e le donne di fede»

GLI ULTIMI MESSAGGI DI ANGUERA

4.661 – Messaggio della Madonna di Anguera, trasmesso il 07/07/2018


Cari figli, siate coraggiosi e difendete Gesù e il Suo Vangelo.

Allontanatevi da ciò che è falso e abbracciate la Verità di Dio.

Non dimenticate: in tutto Dio al primo posto.


Il mondo vi offre porte larghe, ma passate per la porta stretta, perché solamente così potete trovare Gesù.

Aprite i vostri cuori a Lui che è il vostro tutto.

Vivete nel tempo che vi ho predetto in passato, ma il peggio verrà ancora.

Abbiate cura della vostra vita spirituale.

Tutto in questa vita passa, ma la Grazia di Dio in voi sarà Eterna.

I nemici di Dio agiranno per causare più confusione e divisione.


Le bestie saranno unite e il dolore sarà grande per gli uomini e le donne di fede.

Soffro per quello che vi attende.

Piegate le vostre ginocchia in preghiera.

Amate e difendete la verità.


Chi cammina con il Signore mai sperimenterà il peso della sconfitta.

Avanti nell’amore e nella verità.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace


4.660 – Messaggio della Madonna di Anguera, a Bicas / Juiz de Fora / MG, trasmesso il 03/07/2018

Cari figli, il Mio Gesù attende il vostro Sì sincero e coraggioso.

Non incrociate le braccia.


Ecco che sono arrivati i tempi dolorosi per voi ed è giunto il momento della vostra testimonianza pubblica e coraggiosa.

Aprite i vostri cuori al Signore e lasciate che Egli vi trasformi.

Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato e sarete ricompensati generosamente.


Non vivete lontani dalla Grazia di Dio.

Fuggite dal peccato e cercate forze nelle Parole del Mio Gesù.


Quando vi sentite deboli, chiamate Gesù.

Egli è il vostro tutto e solamente in Lui è la vostra vera liberazione e salvezza.

Siate uomini e donne di costante preghiera.


Amate e difendete la verità.

Camminate verso un futuro di dubbi e incertezze.

La Verità di Dio sarà rigettata dagli uomini e in molti luoghi ciò che è falso sarà abbracciato.

Non tiratevi indietro.


Il Mio Signore asciugherà le vostre lacrime e sarete vittoriosi.

Dopo tutto il dolore, verrà per voi grande gioia.


Avanti senza paura.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


4.659 – Messaggio della Madonna di Anguera, a Barroso / Minas Gerais, trasmesso il 02/07/2018

Cari figli, siete del Signore e le cose del mondo non sono per voi.

Allontanatevi da tutto ciò che vi separa da Mio Figlio Gesù e siate uomini e donne di preghiera.


Io sono vostra Madre Addolorata e soffro per quello che vi attende.

Piegate le vostre ginocchia in preghiera e supplicate la Misericordia del Mio Gesù per voi.

Pentitevi
e servite il Signore con gioia.

Vi chiedo di vivere il Vangelo del Mio Gesù e ovunque testimoniate che siete nel mondo, ma non siete del mondo.

Non dimenticate: nelle mani il Santo Rosario e la Sacra Scrittura; Nel cuore l’amore per la verità.

Camminate verso un futuro di grande confusione e divisione.


I giusti berranno il calice amaro della sofferenza, perchè saranno perseguitati e buttati fuori.

Arriverà per gli uomini e le donne di fede il tempo del martirio.


Non scoraggiatevi.

Il Mio Signore sarà con voi.

Coraggio.

Io pregherò il Mio Gesù per voi.


DateMi le vostre mani e vi condurrò verso la via del Bene e della Santità.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


APPROFONDIMENTO TEMATICO: «ABBIATE CURA DELLA VOSTRA VITA SPIRITUALE».

a. IMPORTANZA E NECESSITA' DELL'ASCETICA CRISTIANA


Ha validità perenne l’adagio di Tommaso da Kempis, l'autore dell'aurea IMITAZIONE DI CRISTO, classico di spiritualità cristiana che ha plasmato generazioni di santi (tra cui per es. santa Teresina di Lisieux):

«La conversione vera e religiosa avviene quando uno lavora coraggiosamente per vincere i suoi difetti e si dedica con grande fervore all’acquisto delle virtù»[1].

Non ci si può illudere: si tratta di ingaggiare una vera e propria guerra spirituale che esige grande determinazione, forza, energia. La vera e autentica conversione, così, non potrà prescindere dall’aspetto ascetico della vita spirituale che allena e dispone alla dimensione militante della vita cristiana perché, come insegna lo Spirito Santo, «la vita dell’uomo sulla terra è una milizia; i giorni suoi son simili ai giorni d’un operaio» (Gb7,1).

Bello e opportuno il commento-riflessione di san Josemaría Escrivá de Balaguer su questo versetto biblico del Libro di Giobbe:

«“Militia est vita hominis super terram, et sicut dies mercenarii dies eius” (Gb 7,1) [...]. Nessuno sfugge a questo destino, neppure i pigri che non si danno per intesi: disertano le file di Cristo e si affannano in altre lotte per soddisfare la loro comodità, la loro vanità, le loro ambizioni meschine; diventano schiavi dei loro capricci. Se la situazione di lotta è connaturale alla creatura umana, sforziamoci di adempiere i nostri obblighi con tenacia, pregando e lavorando con buona volontà, con rettitudine di intenzione, con lo sguardo rivolto a ciò che Dio ama. Così saranno colmate le nostre ansie d’amore, e progrediremo nel cammino verso la santità, anche se al termine della giornata troviamo che c’è ancora molta strada da percorrere. Rinnovate ogni mattina, con un serviam! deciso – ti servirò, Signore! –, il proposito di non cedere, di non cadere nella pigrizia o nella noncuranza, e di affrontare i doveri con più speranza, con più ottimismo, ben persuasi che se in qualche scaramuccia saremo vinti, potremo superare lo smacco con un atto di amore sincero»[2].

L’impegno ascetico, per il cristiano, è necessario. Non può essere un optional. L’ascesi, come insegna la bimillenaria Tradizione della Chiesa,

«impegna alla propria santificazione in Cristo e per Cristo, lottando con i tre terribili avversari torturatori, ossia il demonio, il mondo e la carne, oppure, come li presenta l’evangelista e apostolo san Giovanni, i tre avversari così schierati in campo: “La concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita” (1Gv2,16). Sono essi, infatti, che si trovano alla radice di tutti i nostri peccati e appetiti disordinati, sia della carne che dello spirito, viziando e deformando tutto ciò che invece vorrebbe e dovrebbe tendere al bene, operando il bene per l’anima e per il corpo, secondo il volere santo di Dio.

La mortificazione cristiana entra allora in campo contro questi nemici per colpirli e allontanarli, così che l’anima, ben difesa, possa elevarsi a Dio e operare in tutto secondo Dio [...] Bisogna anzitutto saper rendere grandemente attiva la mortificazione (che significa far morire, in sostanza) spingendola in azione decisa e compatta contro il mio egoismo, il mio egocentrismo, la mia egolatria, di cui sono schiavo connaturalmente e che sa farmi ben regolare in ogni cosa secondo il mio modo di pensare, di vedere, di volere e di agire [...].

La stessa mortificazione [...] deve prendere in cura particolarmente le facoltà superiori dell’anima dando la “morte” al proprio giudizio per allenarsi a ragionare sempre più secondo la fede o secondo la visione soprannaturale delle cose; dando la “morte” al proprio volere e alla propria memoria, disfacendosi non solo di tutto ciò che è male, ma anche di tutto ciò che non spinga e non tenda al bene e direttamente a Dio: “Cercate le cose di lassù, gustate le cose di lassù... non quelle della terra”, dice san Paolo (Col 3,2). Morte alla propria volontà [...] per fare soltanto la Volontà di Dio; morte alla propria memoria per ricordare soltanto ciò che piace al Signore e fa ricordare il Signore Iddio»[3].

Note:

[1] Tommaso da Kempis, La disciplina claustrale, c. III: Della vera conversione dell’uomo a Dio, che è il Sommo Bene.
[2] San Josemaría Escrivá de Balaguer, Amici di Dio, Ares, Milano 2009, n. 217.
[3] Padre S. M. Manelli, FI, Ascetica e Mistica nella Spiritualità Mariana, in Immaculata Mediatrix XII (3/2012) 324-326 [308-364].

di Fra Pietro di Tempi di Maria

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b. I CINQUE PUNTI FONDAMENTALI PER UNA BUONA E SERIA VITA SPIRITUALE

1º LA PREGHIERA


Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli” (cfr. Lc 11, 1).

“Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di riconoscenza e di amore nella prova come nella gioia” (Santa Teresa del Bambin Gesù).

“La preghiera è l’elevazione dell’anima a Dio o la domanda a Dio di beni convenienti” (San Giovanni Damasceno).

La preghiera è un dono di Dio, che vuole stabilire una profonda e intima comunione con l’essere umano. Si può dire che è una grazia concessa da Dio stesso. E perché questa preghiera, che è un dialogo con Dio, si verifichi, è necessario il dono della fede. In Eb 11, 6 si dice che “senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti s’accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano”.

La preghiera ci rende amici di Dio. Per questo, la preghiera e le sue pratiche non possono diventare un peso, ma devono suscitare un desiderio delle cose divine.

“Che lo sappiamo o no, la preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui” (Sant’Agostino).

Viviamo in un mondo che cerca di farci guardare sempre la terra e non le realtà celesti. La preghiera è la via che ci fa elevare lo sguardo alle cose dell’Alto. Chi desidera trovare l’Amore di Dio deve percorrere la via della preghiera, dell’esperienza dell’incontro personale con Gesù. Questo processo si verificherà partendo dalla fede.

Ci sono varie forme di preghiera:

Preghiera di supplica

Il vocabolario che si riferisce alla supplica ha molte sfumature nel Nuovo Testamento: chiedere, implorare, supplicare con insistenza, invocare, gridare e perfino “lottare nella preghiera”, ma la sua forma più abituale, essendo la più spontanea, è la richiesta: è attraverso la preghiera di supplica che esprimiamo la consapevolezza del nostro rapporto con Dio: come creature, non siamo né la nostra origine né padroni delle avversità, né il nostro fine ultimo, ma come peccatori sappiamo, in qualità di cristiani, che ci allontaniamo da nostro Padre. La richiesta è già un ritorno a Lui.

Preghiera di intercessione

L’intercessione è una preghiera di richiesta che ci conforma alla preghiera di Gesù. Egli è l’unico Intercessore presso il Padre a favore di tutti gli uomini, soprattutto dei peccatori. Intercedere, chiedere a favore di un altro, fin da Abramo, è proprio di un cuore che è in consonanza con la misericordia di Dio. L’intercessione cristiana partecipa a quella di Cristo; è l’espressione della comunione dei santi. Nell’intercessione, chi prega lo fa “senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (cfr. Fil 2,4), e prega anche per chi gli fa del male.

Preghiera di lode

La lode è la forma di preghiera che riconosce in modo più immediato che Dio è Dio. Cantalo per Chi è, dagli gloria più per quello che è che per quello che fa. L’Eucaristia contiene ed esprime tutte le forme di preghiera. È l’offerta pura di tutto il Corpo di Cristo per la gloria del suo nome. Secondo le tradizioni d’Oriente e d’Occidente, è “il sacrificio di lode”.

Non esiste altro cammino di preghiera cristiana al di fuori di Cristo. Indipendentemente dal fatto che la nostra preghiera sia comunitaria o personale, vocale o interiore, ha accesso al Padre solo se preghiamo in nome di Gesù.

2º L’EUCARISTIA

L’Eucaristia è fonte e culmine della vita cristiana. Gli altri sacramenti, come tutti i ministeri ecclesiastici e i compiti apostolici, si legano alla sacra Eucaristia e ad essa si ordinano. La Santissima Eucaristia contiene quindi tutto il bene spirituale della Chiesa, ovvero Cristo stesso, nostra Pasqua. Mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà tutto in tutti (cf. 1 Cor 15, 28).

Al cuore della celebrazione dell’Eucaristia ci sono il pane e il vino, che attraverso le parole di Cristo e l’invocazione dello Spirito Santo diventano il Corpo e il Sangue di Cristo. Fedele all’ordine del Signore, la Chiesa continua a fare, in sua memoria, fino al suo ritorno glorioso, quello che ha fatto alla vigilia della sua passione: “Prese il pane… prese il vino”.

La presenza del vero Corpo e del vero Sangue di Cristo in questo sacramento non può essere scoperta attraverso i sensi, dice San Tommaso, ma solo con la fede, basata sull’autorità di Dio.

Il Signore ci invita insistentemente a riceverlo nel sacramento dell’Eucaristia: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (cfr. Gv 6, 53).

Alcuni frutti della Comunione eucaristica sono:

– Aumenta la nostra unione con Cristo. Ricevere l’Eucaristia nella comunione porta come frutto principale l’unione intima con Cristo Gesù, perché il Signore dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (cfr. Gv 6, 56).

– Ci separa dal peccato. Come il cibo corporale serve per compensare la perdita delle forze, l’Eucaristia rafforza la carità, che nella vita quotidiana tende a raffreddarsi, e questa carità vivificata spegne i peccati veniali. Con la carità che accende in noi, l’Eucaristia ci preserva dai peccati mortali futuri. Più partecipiamo alla vita di Cristo, più progrediamo nella sua amicizia, tanto più è difficile separarci da lui con il peccato mortale.

3º. LA SACRA SCRITTURA

Nella Sacra Scrittura, la Chiesa trova incessantemente il suo nutrimento e la sua forza, perché in essa non accoglie solo una parola umana, ma quello che è realmente: la Parola di Dio.

I libri sacri non devono essere solo un libro di lettura o servire soltanto a una conoscenza intellettuale, dovendo invece essere un libro per pregare e meditare sui misteri rivelati da Dio a ciascuno di noi.

Chi desidera conoscere Dio in modo più approfondito, deve considerare la Sacra Bibbia un grande mezzo per giungere alla conoscenza dell’Amore di Dio.

La Sacra Scrittura è una grande arma spirituale per sconfiggere le forze di Satana.

4º IL ROSARIO DELLA VERGINE MARIA

La Vergine Maria è riconosciuta e onorata come la vera Madre di Dio e del Redentore. È anche realmente Madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la carità affinché nella Chiesa nascessero i fedeli che sono le membra di questo Capo.

Il Rosario, pur se caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, nel suo nucleo è una preghiera cristologica. Con questo, il popolo cristiano frequenta la scuola di Maria per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza della profondità del suo amore. Mediante il Rosario, il cristiano raggiunge la grazia in abbondanza, come se la ricevesse dalle mani dalla Madre del Redentore.

Ogni cattolico deve stare alla “scuola” di Maria, perché Ella ci presenta la grande Verità che è Gesù Cristo, suo Figlio. Chi ha la Vergine Maria come madre ha un grande intercessore in tutti i momenti difficili della vita terrena.

Maria Santissima ci porta tra le braccia di Suo Figlio Gesù.

5º IL DIGIUNO

L’astinenza e il digiuno sono forme di penitenza interiore. Questo tipo di penitenza ci aiuta a dominare le nostre passioni carnali, che spesso ci portano al peccato.

A partire dai 14 anni, il fedele cattolico deve astenersi dal mangiare carne e derivati il Mercoledì delle Ceneri, il Venerdì Santo e tutti i venerdì dell’anno (a meno che non si tratti di solennità).

Dai 18 anni ai 59, il fedele cattolico deve digiunare (saltare un pasto al giorno, il pranzo o la cena) il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. Negli altri giorni, il cattolico può digiunare quando vuole e quando lo ritiene necessario.

Fonte:

it.aleteia.org/…/5-passi-per-una…
Tempi di Maria
alda luisa corsini
"Dopo tutto il dolore, verrà per voi grande gioia." : è la nostra unica speranza, Signore. Soffriamo tanto in questa confusione ed incertezza. Ma tu ce l'hai promesso e noi aspettiamo la grande gioia.