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EzioB
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Altre forme intelligenti di vita nell'Universo…Altre forme intelligenti di vita nell'Universo… ♦ CLICCA QUI ♦ ASCOLTA e LEGGI ♦ É compatibile con la fede cristiana l’esistenza di altre forme …Altro
Altre forme intelligenti di vita nell'Universo…Altre forme intelligenti di vita nell'Universo… ♦ CLICCA QUI ♦ ASCOLTA e LEGGI

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É compatibile con la fede cristiana l’esistenza di altre forme intelligenti di vita nell’universo?'

Questa è la domanda che una volta mi venne fatta, e questa che segue è una implicita 'risposta' di Gesù che ho trovato nell'Opera di Maria Valtorta, la grande mistica moderna:
«… Dice Gesù: Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi…».

Il tema dell’esistenza di altri mondi abitati nell’Universo è decisamente affascinante.
Non mi riferisco ovviamente alle stravaganze di chi vede Ufo dappertutto e sostiene - come nelle teorie New Age - che gli uomini, anziché creati sulla terra da Dio come spiega la Genesi, vi siano stati ‘trapiantati’ da degli extraterrestri o che questi ultimi, con le loro conoscenze scientifiche, avrebbero dato origine qualche miliardo di anni fa alla vita primordiale sulla Terra che poi si sarebbe autonomamente e casualmente evoluta dal ‘lombrico’… all’uomo, attraverso il passaggio intermedio della… scimmia.
Lasciamo perdere!
Vi sono però molti scienziati credenti che sostengono con grande convinzione che – considerando che nell’Universo vi sono decine di miliardi di galassie contenenti ognuna centinaia di miliardi di stelle e pianeti – le probabilità matematico-statistiche che non esistano altre forme di vita siano praticamente nulle.
Quale forme di vita? Non si sa, ovviamente.
Essi ritengono che una qualche forma di vita, anche intelligente – magari una forma di vita diversa da quella che esiste sulla Terra – debba pur esserci, e questo spiega anche una parte degli enormi investimenti che l’industria aerospaziale destina alla ricerca non solo di pianeti che consentano l’esistenza dell’uomo o la possibilità di estrarne materie prime, ma che possano anche ospitare altre ipotetiche civiltà.
É ad esse che vengono inviate negli spazi infiniti delle sonde con inscritti messaggi in codice a carattere matematico-simbolico, e quindi teoricamente comprensibili anche da intelligenze aliene.
In realtà il nostro sistema solare è solo un infinitesimo granello di sabbia rispetto ai sistemi solari o planetari di tutto l’Universo e la nostra tecnologia di ricerca – nonostante tutto – è ancora, in proporzione, del tutto rudimentale.
Tuttavia questo tema di altri mondi abitati viene sfiorato nel brano di una rivelazione ricevuta negli anni '40 del secolo scorso da Maria Valtorta, una mistica ben conosciuta a livello mondiale dagli esperti di letteratura mistica, autrice di una quindicina di volumi di visioni di vita evangelica e rivelazioni considerate anche dal Papa Pio XII di origine ispirata.1
Ma, domanda rivoltami da questo mio lettore sapendo che ho dedicato molti anni di lavoro e molti volumi all’approfondimento dell’Opera valtortiana: ''É compatibile con la fede cristiana l’esistenza di altre forme intelligenti di vita nell’universo?'
Egli era preoccupato dal fatto di aver letto nell’Opera che il Gesù che parlava in visione alla mistica aveva detto una volta che 'vite e vite pullulano nei milioni di mondi dell’Universo'.
Mi chiedeva quindi un parere sull’argomento ritenendo – pur certo della bontà delle rivelazioni valtortiane che lo avevano fatto crescere spiritualmente – che in quel brano vi potesse essere una qualche forma di interferenza ‘satanica’, con una alterazione dei testi dopo la morte della mistica, non ritenendo sostanzialmente compatibile con la fede cattolica che esistano nell’Universo altri mondi 'abitati' oltre a quello dell’uomo sulla Terra.
Premetto che il concetto di altri 'mondi abitati' nell'Universo è ribadito dal Gesù valtortiano non solo in una ma almeno anche in un'altra occasione.
Dubito fortemente che la mistica possa avere frainteso per ben due volte le parole del Signore che le parlava.
Non si tratta di una parola sfuggita o fraintesa dalla mistica nel contesto di un Dettato ma di un discorso molto articolato e motivato con varie considerazioni di assoluto rispetto.
Non solo si parla infatti di vite intelligenti ma anche - e qui tocchiamo lo 'spirituale' - vite che sono moralmente superiori a quella dell'uomo.
Considerato l'attuale livello morale dell'Umanità non c'è da stupirsi che nell'Universo vi siano vite moralmente superiori.
Ricordo infatti che il Gesù valtortiano aveva mostrato in visione alla mistica l'episodio evangelico del Pane del Cielo, nella sinagoga di Cafarnao2, quando - dopo un severo discorso di Gesù - molti dei suoi discepoli defezionarono esclamando: 'Questo linguaggio è troppo duro. Chi lo può ammettere?'. (Gv 6, 22/70)
É proprio riprendendo quest'ultima frase che Gesù così dice un giorno alla mistica (sottolineature e grassetti sono miei):3

7 dicembre 1945
Gesù dice:
«“
Questo linguaggio è troppo duro! Costui vuole fare di noi delle vittime della sua follia!” dicono tuttora gli uomini quando io li esorto a vita giusta e li istruisco sul come va intesa e praticata la Religione per farne forma di vita che dia Vita eterna. E non si accorgono che così dicendo confessano di essere degradati dalla loro condizione di uomini.
Parlano di evoluzione, di superuomo. Orbene, mettiamo l’uomo quale io l’ho trovato portato a questo punto dopo la sua discesa dal Paradiso.
Fa’ il diagramma come io ti conduco la mano4 e finito il diagramma vedrai che non vi è superamento ma abbassamento.
Evoluzione? Quando i superbi e falsi filosofi di ora parlano di evoluzione presuppongono il concetto “ascesa”. Ma evolversi vuole dire procedere da un punto verso l’altro. E allora per spirali si può procedere verso l’alto come verso il basso. Non sai fare la spirale? Fa’ una parabola.

Vedi? Se faceva la parte di destra evolveva al Cielo.
Ha voluto quella di sinistra. Si è evoluto verso l’inferno. Ecco il “super uomo” attuale, “l’evoluto” attuale! Al quale pare follia vivere almeno da “uomo” se non riesce a divenire “angelo”. E si dice: “Vittima”, perché lo esorto a vivere da uomo. E folle mi dice.
Si, molto folle! Per amore!
Amami. Amami tu, piccolo Giovanni...»


Dunque se l'Umanità nel 1945 - per la sua situazione morale e spirituale - era poco al di sopra del livello dell'Inferno, come sarà posizionata ora dopo altri 70 anni di degenerazione considerando l'attuale livello di apostasia, cioè di abbandono della fede persino in molti eminenti rappresentanti della Chiesa gerarchica cattolica che pendono pericolosamente da decenni addirittura verso l'eresia del Modernismo?

Ma ritornando all'ipotesi formulata da quel mio lettore, non credo minimamente alla possibilità che un concetto del genere, cioè quello della esistenza di altri mondi abitati, possa essere stato 'satanicamente' inserito 'post mortem' fra gli scritti dell'Opera.
Vi sono infatti ben altre cose molto più importanti che Satana avrebbe voluto modificare - se gli fosse stato concesso dal Signore - in un'opera spiritualmente grandiosa come quella della nostra mistica.
Poi, nell'Opera - insieme ad ammonimenti di Gesù alla mistica a fare molta attenzione persino a singole parole dei suoi Dettati, che lei trascrive, perché anche il minimo errore potrebbe comportare conseguenze gravi, nello stesso tempo Gesù la tranquillizza assicurandole sempre la sua personale vigile attenzione su quanto lei scrive.
Vedo invece un potenziale interesse di Satana a suggerire l'idea o il dubbio al mio amico e ad altri che un testo sia stato modificato o inserito a posteriori, e ciò per far pensare che così come è successo in un caso chissà per quanti altri possa essere accaduto: e tutto ciò per 'squalificare' l'Opera ed offrire argomenti a chi cerca di combatterla.

Ma, tornando al 'punto', il discorso di Gesù su altri mondi abitati fa parte di un ‘Dettato’, che la mistica aveva ricevuto nel 19435 a commento di un brano dell’Apocalisse che riguardava anche la futura e non lontana apparizione nel corso della nostra Storia della figura dell’Anticristo che in Apocalisse è simbolicamente rappresentato da due Bestie.

La Bestia del mare (che è un dèmone simbolo del delirio di ‘potenza’ che l’uomo può esprimere in se stesso e che si esalta spesso nella politica e nello spirito di aggressione e prevaricazione) e la Bestia della terra, che con le sue dottrine ed ideologie da falso profeta ha il compito di sedurre gli uomini portandoli ad adorare la prima Bestia.
Sembra di capire che i due potentissimi demoni si indentifichino in qualche modo nell'Anticristo che ad un certo punto ne verrebbe posseduto.
Non tutto è chiaro nell'Apocalisse, anzi…
Il Gesù delle sue visioni spiega ad esempio alla mistica che la 'Gran Babilonia', detta anche ‘la gran città’ - che nell'Apocalisse si dice verrà un giorno in parte distrutta a punizione della sua malvagità - è da intendersi come metafora di tutta la Terra, cioè l'Umanità intera, che ha sempre 'fornicato' con Satana.
Gesù – riferendosi poi ai numerosi tentativi dei molti esegeti che da due millenni si sforzano di scoprire a chi o cosa si riferisca questo nome simbolico – esclama poi (le sottolineature in grassetto sono sempre le mie): 'Ma come non hanno mai pensato che la 'gran Babilonia' sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell'immensità del firmamento. La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto.
Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi".

Due sono le cose che mi colpiscono.
La prima è il riferimento a vite di mondi abitati che sono 'meno corrotte' di quelle umane sulla Terra.
Questo mi fa pensare a forme di vita intelligenti, dotate di autocoscienza, che siano in condizione di valutare il bene e il male - almeno rispetto al tipo di natura e di 'valori' che esse hanno, una natura che crederei differente da quella più propriamente umana compromessa dal Peccato originale - e che proprio per questa ragione questi mondi abitati possano essere meno corrotti di quello terrestre.
La seconda è che Gesù non ci dice che noi 'visiteremo' questi mondi estremamente lontani come in un film tipo 'Odissea nello spazio', ma che potremo vedere un giorno le 'meraviglie di quei mondi' solo con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio.
Sempre continuando nel mio 'Pensiero a voce alta' mi dico che ciò che fa pensare che non possano esistere altre forme di vita nell'Universo, o meglio altri mondi abitati, per di più meno corrotti del nostro, è il fatto che ci è stato insegnato - così come in effetti è - che l'uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, per cui non è possibile che esista nell'universo un altro essere del genere.
A questo tipo di ragionamento pongo due obbiezioni.
La prima è che il fatto che l'uomo sia stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, intendendosi per 'immagine e somiglianza' la nostra natura spirituale infusa in una carne umana, non significa che non ci possano essere altre forme di vita, magari con nature 'spirituali' inferiori a quella dell'uomo, così come l'uomo: semplice 'spirito' ha una natura spirituale ma inferiore a quella dell'Angelo: 'puro spirito' o a quella di Dio: 'purissimo spirito'.
La seconda obbiezione che mi sentirei di fare è che l'uomo non va valutato per quello che esso è oggi, cioè corrotto dalle conseguenze del Peccato originale, ma per quello che avrebbe dovuto essere se Adamo ed Eva non avessero peccato.
Intelligentissimi, bellissimi, fisicamente del tutto integri, immortali, legati a Dio con il quale i progenitori - prima del Peccato originale - parlavano nei 'silenzi della sera' e cioè nei momenti di pace spirituale.
Era quello il superuomo, e sarà di nuovo quello il superuomo che - se vissuto da 'giusto' - dopo il Giudizio universale entrerà trionfalmente in Cielo con il suo nuovo corpo, fatto come quello vecchio che aveva in terra ma bellissimo, sublimato e soprattutto…'glorificato', ad immagine del Gesù risorto e della Madonna che oggi sempre più frequentemente continua ad apparirci.
Fra i tanti esseri che possono popolare l'Universo, l'uomo è il più ‘perfetto’ così come egli è il più perfetto - perfetto inteso in senso 'animale' - degli animali e delle infinite forme di vita che pullulano sulla Terra.
Noi tendiamo a pensare che se forme di vita esistono su altri pianeti queste devono essere più 'avanzate' della nostra ma forse questo è un complesso di inferiorità che deriva dalla consapevolezza dei nostri limiti.
Oppure pensiamo che non possano esistere forme di vita intelligenti come la nostra: ma in tal caso forse è un complesso di superiorità che deriva dalla presunzione che abbiamo di noi stessi.
Ma sia i nostri 'limiti' e che la nostra 'presunzione' sono una conseguenza del Peccato originale.
L'uomo odierno é un essere enormemente decaduto sul piano fisico, su quello morale e spirituale.
L'uomo odierno è solo una pallidissima copia - sul piano della intelligenza - dell'uomo originale perfetto che era stato creato da Dio.
Se l'uomo, quale era stato creato in origine, si fosse mantenuto perfetto nella Grazia, esso - di generazione in generazione - si sarebbe 'evoluto' e - con la sapienza che gli derivava dallo stato di amicizia con Dio - avrebbe potuto sviluppare una società e delle 'capacità' enormemente superiori a quelle attuali.
Gli stessi geni che ogni tanto nascono sulla terra, sia pur anch'essi con dei 'limiti', non sono altro che 'incidenti' genetici che danno, per recupero casuale di qualche antico carattere genetico recessivo, una prova indiretta di come dovevano essere il primo uomo (e donna) assolutamente perfetti.
La religione cristiana non dice che l'uomo sia l'unico essere in vita nell'Universo, né che il nostro mondo vivente sia l'unico.
La nostra dottrina pensa invece che così come la Terra - con tutte le sue forme viventi - è stata fatta in funzione dell'uomo, così anche l'Universo è stato fatto non in funzione dell'uomo ma in funzione di Gesù Cristo, Verbo incarnato. (Cristocentrismo)6
Ma, ribadisco la domanda, se l'uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, come è mai possibile che esistano forme di vita, per di più intelligenti, su altri pianeti?
É possibile per la stessa ragione per cui esistono altre forme di vita - anche se meno intelligenti - sulla Terra.
La conclusione di questo mio pensiero è che l'uomo sia il 're' dell'Universo, ma non l'uomo quale lo vediamo adesso, ma quale ormai lo vedremo solo alla fine della storia dell'Umanità.
Allora, resuscitato nel corpo, anzi dotato anche di un corpo 'glorificato' non più soggetto alle leggi della nostra Fisica ed ai bisogni anche materiali del nostro corpo, come ad esempio mangiare e bere o… fare sesso, possiederà le stesse 'virtù' del Gesù risorto che, pur chiedendo agli apostoli del cibo dopo la prima apparizione nel Cenacolo per far capire che era costituito da un corpo ‘solido’ in carne ed ossa e non era un fantasma - poteva all’occorrenza smaterializzarsi e rimaterializzarsi a volontà, apparendo ora qua e ora là con la velocità del pensiero ai quattro punti cardinali della Terra.
Il 'primato' dell'uomo per il quale è stato creato l'Universo non è - sempre a mio sommesso avviso - quello dell'uomo attuale ma del futuro uomo glorificato dotato di uno spirito immortale e 'glorificato' dal fatto di avere voluto superare in vita tutte le difficoltà dovute alle conseguenze del Peccato originale così da potersi meritare una 'supremazia' su altre forme di vita peraltro tutt'altro che disprezzabili, e magari tecnologicamente oggi molto più avanzate dell'uomo attuale la cui intelligenza è enormemente inferiore a quella originaria.
Quando parliamo della perfezione dell'uomo, non meditiamo mai a sufficienza le conseguenze psicosomatiche della caduta dell'uomo.
L'uomo fu prima ‘pensato’ da Dio e poi creato ad immagine fisica di quello che - il giorno in cui il Verbo si sarebbe incarnato - sarebbe stato il futuro Uomo-Dio Gesù Cristo.
Jean Marie de la Croix aveva espresso con mirabile sintesi teologica questo concetto:7

«…Il destino dell'uomo è conforme al destino di Cristo. In forza della sua predestinazione in Cristo, l'uomo è divenuto partecipe anche del Suo destino di morte, risurrezione e gloria alla destra del Padre.
Per comprendere l'uomo è necessario comprendere Cristo.
Dio, infatti non ha progettato la 'natura umana'
per noi, ma per Gesù, il quale pertanto è il 'prototipo', il modello o, come dice San Paolo, 'il Primogenito di molti fratelli'.8
Tutti gli altri uomini sono stati pensati e voluti (ossia sono stati 'predestinati') come
'copie viventi di Gesù'».

L’uomo glorificato…


In conclusione Dio, ancor prima della creazione materiale, volle espandere il suo Amore e - avendo un Figlio, generato e non creato - pensò ad un popolo di 'figli' adottivi da Lui creati.
Un popolo di figli che lo amassero come Padre e che avesse suo Figlio come Re, un Re di un popolo di 'fratelli'.
Quando il Verbo, che è Parola che traduce in atto i Pensieri del Padre, pensò a questo popolo di 'fratelli', li pensò a come li avrebbe voluti: simili a come Egli avrebbe voluto essere.9
In funzione di come Egli avrebbe voluto essere, Dio creò dunque l'Universo e poi la Terra, e con la Terra un 'habitat' adatto alla sopravvivenza del futuro uomo.
Ma l'uomo-modello prefigurato da Dio non fu - lo ripeto - l'uomo attuale, che è ormai degenerato a causa del Peccato originale, ma l’Adamo originario e ancor più l’uomo glorificato, con il corpo simile a quello del Gesù risorto, come 'il giusto' sarà al momento della resurrezione dei corpi per entrare nei ‘Nuovi Cieli e Nuova Terra’.
Un uomo dallo spirito perfetto e dalle capacità intellettuali non solo ritornate integre ma anche ‘glorificate’ come il corpo stesso: il vero Superuomo, capace di vedere - nella Mente e alla Luce di Dio - tutte quelle vite e vite che, come diceva il Gesù valtortiano, 'pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi".
Dio scrive dritto sulle righe storte e la caduta dell’uomo – non a caso permessa da Dio – rientrava nei suoi progetti ed è stata provvidenziale.
La sua caduta, la percezione conseguente dei suoi limiti, la raggiunta consapevolezza – grazie alla successiva Rivelazione di Gesù Cristo - di essere 'figlio di Dio', sia pur adottivo, e quindi la volontà di amarlo, avrebbero spinto quelli fra gli uomini che veramente avrebbero voluto essere 'figli di Dio', a combattere duramente contro la propria natura degenerata a causa del Peccato di origine per cercare di essere più simili possibile a quanto Dio ci avrebbe voluti.
É questo sforzo, questa sofferenza continua, questa tensione di una vita intera, che alla fine ci rende – sempre per bontà di Dio - 'meritevoli' di un Paradiso e di una vita eterna che altrimenti mai avremmo meritato.
É la fatica e la sofferenza di questo mondo che – sopportate, e magari anche ‘offerte’ per amore di Dio - ci rendono meritevoli della Vita futura con un corpo glorificato ed immortale.
Quindi l'uomo, che se fosse rimasto integro nel Paradiso terrestre sarebbe stato già da allora il ‘re’ del Creato, tornerà ad esserlo quando sarà ‘glorificato’: nella sua mente, spirito e corpo, mentre Gesù-Verbo - oltre che nostro 'fratello' in quanto uomo - sarà a sua volta il nostro Re in quanto Dio.
Ecco perché - sempre a mio sommesso avviso - non dobbiamo 'temere' che esistano altre forme di vita nell'Universo.
Anche se intellettivamente e tecnologicamente superiori all'uomo di adesso, esse non saranno forse mai all'altezza di quelle del futuro uomo glorificato, ad immagine e somiglianza di… Gesù Cristo.

1 Emilio Pisani: ‘Pro e contro Maria Valtorta’, pagg. 11,12 (Udienza di Papa Pio XII), Ed. 2002, Centro Editoriale Valtortiano
2 Maria Valtorta: 'L'Evangelo come mi è stato rivelato' - Vol. V, Cap. 354 - Centro Editoriale Valtortiano
3 Maria Valtorta': 'I Quaderni del 1945-1950' Dettato 7 dicembre 1945 - Centro Editoriale Valtortiano
4 La scrittrice aggiunge qui tra parentesi: Volto il foglio perché non ci sta il diagramma, e sulle due pagine seguenti del quaderno fa un disegno non molto chiaro non riportato in questa copia.
5 Maria Valtorta: ‘Quaderni del 1943’ – Dettato del 22.8.43, pag. 157 – Centro Editoriale Valtortiano
Ap 13
6 Sulla dottrina del Cristocentrismo vedi del Cardinale Giacomo Biffi: ‘Approccio al Cristocentrismo’ – Jaca Books

Sul tema del ‘Cristocentrismo dell’Universo’ vedi anche, dell’autore il primo volume di ‘La Genesi biblica fra scienza e fede’ – Cap. 7 – Ed. Segno 2006. Inoltre i Capp. 8, 10,11 e 12 del terzo volume che affrontano anche il tema biblico della Genesi che dice l’uomo ‘creato ad immagine e somiglianza di Dio’.

I volumi – nella disponibilità delle Edizioni Segno - sono eventualmente consultabili e scaricabili gratuitamente on-line dalla Sezione Opere del sito internet dell’autore: ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO, digitando ilcatecumeno.net
7 Padre J.M. de la Croix, sacerdote, teologo: ‘Il Credo’ – Vol. III, pagg. 79 e segg. – Edizioni Mimep-Docete, Pessano, 1994
8 Lettera ai Romani, 8,29
9 Sul tema dell’uomo fatto ‘ad immagine e somiglianza di Dio’ e sulla teologia del Cristocentrismo vedi la nota 4 precedente

A PROPOSITO DELL’ESISTENZA DI ALTRI ESSERI VIVENTI OLTRE L’UOMO.
Da Guido Landolina

ilcatecumeno.net
ilcatecumeno.it
ilcatecumeno.net/presopere.htm

Care amiche ed amici,
il 3 ottobre scorso un’amica mi chiese l’autorizzazione ad inserire, in questo nostro Gruppo ‘valtortiano’ IL CATECUMENO’, uno dei miei 133 articoli stampa ‘Pensieri a voce alta’ che iniziai a scrivere nell’agosto 2001 fino a non molto tempo fa quando - dopo aver scritto negli ultimi venti anni numerosi libri di commento all’Opera della mistica Maria Valtorta, tutti scaricabili liberamente dal mio sito internet - decisi che avevo detto tutto quel che la ‘vena’ letteraria mi aveva fino ad allora consentito di dire.
Ora, da un paio di anni circa, alcuni di questi miei scritti vengono pubblicati, perché richiesti, in questo Gruppo fondato dalla nostra Giovanna Busolini, Gruppo che se da un lato porta il mio nome ‘letterario’ di battaglia, e cioè IL CATECUMENO, dall’altro lato mi genera una certa ansia per l’idea di essere sottoposto ogni volta ad un severo esame.
Ma cosa fatta capo ha…, anche perché l’accettare un esame, talvolta critico, è un ottimo allenamento per sforzarci nell’esercizio di un minimo di umiltà, moneta che in Cielo non ha prezzo.
Venendo al dunque, l’articolo di cui sopra, che recava nel testo originale la data di pubblicazione del giugno 2007, portava il titolo (dubitatorio):
042. Altre forme intelligenti di vita nell’Universo…
Come avrà notato chi ne avesse letto il contenuto, il titolo non era ‘assertivo’, come dire che nell’Universo via siano necessariamente ‘altre forme intelligenti di vita’, ma ‘propositivo’ di una serie di problematiche derivanti dal fatto che il Gesù ‘valtortiano’ in uno dei suoi dettati alla mistica (Quaderni del 1943, dettato 22.8.1943, pag. 157, a commento di un brano dell’Apocalisse che riguardava la misteriosa ‘Gran Babilonia’ e la futura e non lontana apparizione nel corso della storia della figura dell’Anticristo) le aveva testualmente detto:
'… Ma come non hanno mai pensato che la 'gran Babilonia' sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell'immensità del firmamento. La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto.
Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi".

Ora, nei quindici volumi delle rivelazioni alla mistica Maria Valtorta, può capitare che fra le varie migliaia di pagine di rivelazioni un particolare in una di queste possa essere meglio chiarito da poche righe situate… in un altro paio di migliaia di pagine dopo il precedente.
Io considero la ‘nostra’ Giovanna – con la quale collaboro in grande stima ed amicizia da molti anni - una sorta di ‘biblioteca’ degna della memoria di un ‘Giovanni Pico della Mirandola’, peraltro suo omonimo anche nel nome di battesimo, e lei non ha avuto difficoltà a rintracciare nella monumentale opera valtortiana due altri brani di Gesù che escluderebbero che nell’Universo esistano altre forme di vita intelligenti.
Che fare se non trascrivere io stesso – dopo questa premessa esplicativa ed introduttiva - quanto Giovanna mi chiedeva gentilmente di poter scrivere a voi?
Nessun problema, ovviamente, perché - nel mio articolo del lontano 2007 – sopra citato io mi ponevo tante domande ma non trovavo nessuna sicura risposta, che ora Giovanna invece ci porta.

Ecco dunque quanto…:

Carissimi tutti,
ho letto con molta attenzione il Pensiero a Voce Alta del nostro Guido, a riguardo del fatto che possano esistere altri esseri intelligenti creati da Dio oltre all’uomo terrestre. Tema questo da me molto dibattuto e portato anche in conferenze diversi anni fa, prima ancora che ci conoscessimo con Guido e con molti di voi. Oggi ho parlato con lui ed è Guido stesso che mi ha autorizzato a scrivervi queste precisazioni.
All’inizio della mia “vita valtortiana”, quando anche io lessi il famoso dettato dove Gesù dice che: “Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi…», mi ritrovai a pensare che allora veramente esistessero gli “extra terrestri”. Poi un giorno mi ritrovai a rileggere (evidentemente con più attenzione), la lezione che Gesù tenne all’Acqua Speciosa a riguardo del 6° Comandamento: “Non ammazzare” e fu allora che feci una strabiliante scoperta…
Ma leggiamo assieme la parte che mi diede una delle due prove più importanti che, secondo me, rispondono a queste domande:
[…] “Cosa è l'uomo? L'uomo è la creatura sovrana che Dio ha creato per essere re nel creato, creato a sua immagine e somiglianza, dandogli la somiglianza secondo lo spirito, e l'immagine traendo questa perfetta immagine dal suo pensiero perfetto. Guardate nell'aria, sulla terra e nelle acque. Vedete forse un animale od una pianta che, per belli che siano, uguaglino l'uomo? L'animale corre, mangia, beve, dorme, genera, lavora, canta, vola, striscia, si arrampica. Ma non ha favella. L'uomo anche sa correre e saltare, e nel salto è così agile che emula l'uccello; sa nuotare, e nel nuoto è tanto veloce che pare il pesce; sa strisciare e pare il rettile; sa arrampicarsi e pare la scimmia; sa cantare e pare l'uccello. Sa generare e riprodursi. Ma inoltre sa parlare.

E non dite: "Ogni animale ha il suo linguaggio". Sì. L'uno mugge, l'altro bela, l'altro raglia, l'altro cinguetta, l'altro gorgheggia, ma dal primo bovino all'ultimo sempre avranno lo stesso ed unico muggito, e così l'ovino belerà sino alla fine del mondo, e l'asino raglierà come ragliò il primo, e il passero sempre dirà il suo corto cinguettio, mentre l'allodola e l'usignolo diranno lo stesso inno al sole la prima, alla notte stellata il secondo, anche se sarà l'ultimo giorno della Terra, così come salutarono il primo sole e la prima notte di essa. L'uomo invece, perché non ha solo un'ugola e una lingua, ma un complesso di nervi che si accentrano nel cervello, sede dell'intelletto, sa afferrare le sensazioni nuove e pensare su esse e dare ad esse un nome.
Adamo chiamò cane il suo amico e leone quello che gli parve più somigliante nella chioma folta, ritta sulla faccia appena barbuta. Chiamò pecora l'agnella che lo salutava mite, e disse uccello quel fiore di penne che volava come la farfalla ma diceva dolce un canto che la farfalla non ha. E poi, nei secoli, ecco che i figli di Adamo crearono sempre nuovi nomi, man mano che "conobbero" le opere di Dio nelle creature o che, per la scintilla divina che è nell'uomo, non generarono solo figli ma crearono anche cose utili o nocive ai figli stessi, a seconda che erano con Dio o contro Dio. Sono con Dio quelli che creano e operano cose buone. Sono contro Dio quelli che creano cose malvagie di danno al prossimo. Dio fa le vendette dei figli suoi torturati dal mal genio umano.
L'uomo è dunque la creatura prediletta di Dio. Anche se ora è colpevole, è sempre quello a Lui più caro. E testimonia di ciò l'avere mandato il suo Verbo stesso, non un angelo, non un arcangelo, non un cherubino, non un serafino, il suo Verbo, rivestendolo della umana carne, per salvare l'uomo. Non ha riputato essere indegna questa veste per rendere passibile di soffrire ed espiare Colui che, per essere come Lui purissimo Spirito, non avrebbe potuto soffrire ed espiare la colpa dell'uomo.
Il Padre mi ha detto: "Sarai uomo: l'Uomo. Io ne avevo fatto uno. Perfetto come tutto ciò che Io faccio. A lui erano destinati una dolce vita, una dolcissima dormizione, un beato risveglio, un beatissimo soggiorno eterno nel mio celeste Paradiso. Ma, Tu lo sai, in esso Paradiso non può entrare ciò che è contaminato, perché in esso Io-Noi, uno e trino Iddio, abbiamo trono. E davanti ad esso non può stare che santità. Io sono Colui che sono. La mia divina Natura, la misteriosa nostra Essenza non può essere nota che da coloro che sono senza macchia.
Ora l'uomo, in Adamo e per Adamo, è sozzo. Vai. Mondalo. Lo voglio. Sarai Tu, d'ora in poi, l'Uomo. Il Primogenito. Perché per primo entrerai qui con carne mortale priva di peccato, con anima priva di colpa d'origine. Quelli che ti hanno preceduto sulla Terra e quelli che ti seguiranno avranno vita per la tua morte di Redentore". Non poteva morire che uno che era nato. Io sono nato ed Io morrò.
L'uomo è la creatura prediletta di Dio. Ora ditemi: se un padre ha molti figli, ma uno è il suo prediletto, la pupilla del suo occhio, e questo viene ucciso, quel padre non soffre più che se l'ucciso fosse un altro figlio? Ciò non dovrebbe essere, perché il padre dovrebbe essere giusto con tutti i suoi figli. Ma avviene perché l'uomo è imperfetto. Dio lo può fare con giustizia perché l'uomo è l'unica creatura, fra i creati, che abbia comune col Padre Creatore l'anima spirituale, segno innegabile della paternità divina. […]” da: L’Evangelo come mi è stato rivelato, 126, ed. CEV.
Ovviamente, quando ripensai con calma a queste parole mi si aprì una porta a riguardo della vita di altri eventuali esseri intelligenti. Se Gesù dice che “l’uomo è l’unica creatura che abbia comune col Padre Creatore l’anima spirituale” devo automaticamente escludere altri “creati intelligenti e animati”, perché non posso assolutamente neanche immaginare che Dio crei esseri intelligenti e poi non li animi. Che li tratti cioè come gli animali che una volta morti non possono più rivivere. Che Dio d’Amore sarebbe??
Però a quel punto occorreva che io facessi un’altra ricerca sul discorso delle “vite e vite” che ancora mi facevano rimanere indecisa…
E qui il Signore mi venne nuovamente in aiuto e mi fece trovare la splendida conversazione fra Gesù e Pietro, quando gli spiega il valore del dolore espiativo.

Dice Gesù:
“[…] Perché in essa [la Terra] non sono solo venti, acque e animali, cantanti incoscientemente le lodi di Dio, ma in essa è anche l'uomo: la creatura perfetta sopra tutto ciò che è vivente nel tempo e nel mondo, dotata di materia come gli animali, i minerali e le piante, e di spirito come gli angeli del Cielo, e come essi destinata, se fedele nella prova, a conoscere e possedere Dio, con la grazia prima, col Paradiso poi.
L'uomo, sintesi che abbraccia tutti gli stati, ha una missione che gli altri creati non hanno e che per lui dovrebbe essere, oltre che dovere, una gioia: amare Dio.
Dare intelligentemente e volontariamente culto d'amore a Dio. Ripagare Dio dell'amore che Egli ha dato all'uomo dandogli la vita e dandogli il Cielo oltre la vita. Dare culto intelligente. Considera, Simone. Che bene ritrae Dio dalla Creazione? Che utile? Alcuno. La Creazione non aumenta Dio, non lo santifica, non lo arricchisce. Egli è infinito. Tale sarebbe stato anche se la Creazione non fosse stata. Ma Dio-Amore voleva avere dell'amore. Ed ha creato per avere amore. Unicamente amore può trarre dal Creato Iddio, e questo amore, che è intelligente e libero unicamente negli angeli e negli uomini, è la gloria di Dio, la gioia degli angeli, la religione per gli uomini. ((G Penso che più di così Gesù non ci poteva spiegare: L'amore è intelligente e libero unicamente negli angeli e negli uomini!!!))

Quel giorno che il grande altare della Terra tacesse di lodi e di suppliche d'amore, la Terra cesserebbe di essere. Perché, spento l'amore, sarebbe spenta la riparazione, e l'ira di Dio annullerebbe l'inferno terrestre che sarebbe divenuta la Terra.
La Terra, dunque, per esistere deve amare. […]”
E segue:
[…] la Terra deve essere il Tempio che ama e prega con l'intelligenza degli uomini.
Ma nel Tempio, in ogni tempio, quali vittime si offrono? Le vittime pure, senza macchia né tara. Solo queste sono gradite al Signore. Esse e le primizie. Perché al padre della famiglia vanno date le cose migliori, e a Dio Padre dell'umana Famiglia va data la primizia di ogni cosa, e le cose elette.
Ma ho detto che la Terra ha un duplice dovere di sacrificio: quello di lode e quello di espiazione. Perché l'Umanità che la copre ha peccato nei primi uomini e pecca continuamente, aggiungendo al peccato di disamore a Dio quegli altri mille delle sue aderenze alle voci del mondo, della carne e di Satana. Colpevole, colpevole Umanità che, avendo somiglianza con Dio, avendo intelligenza propria e aiuti divini, è peccatrice sempre, e sempre più.
Gli astri ubbidiscono, le piante ubbidiscono, gli elementi ubbidiscono, gli animali ubbidiscono e, così come sanno, lodano il Signore.
Gli uomini non ubbidiscono e non lodano a sufficienza il Signore. Ecco allora la necessità di anime ostie che amino ed espiino per tutti. Sono i fanciulli che pagano, innocenti e ignari, l'amaro castigo del dolore per coloro che non sanno che peccare. Sono i santi che, volonterosi, si sacrificano per tutti. Fra poco - un anno o un secolo è sempre "poco" rispetto all'eternità - non si celebreranno più altri olocausti sull'altare del gran Tempio della Terra fuor di questi delle vittime-uomo, consumate con il perpetuo sacrificio: ostie con l'Ostia perfetta. […]”. (Da: L'Evangelo - III - cap. 179 - ed. CEV).
A ulteriore completamento e per dare una spiegazione anche alla frase di Gesù: “… La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto. […]” vi riporto un ragionamento che avevo fatto anni fa, al mio vecchio gruppo valtortiano.

<<< Ora, visto che noi veri valtortiani crediamo anche che non ci siano “contraddizioni” nell’Opera, perché Gesù stesso ce lo ha assicurato e che Maria Valtorta si spiega con Maria Valtorta, era allora necessario capire dove facevamo un errore di interpretazione nelle Parole di Gesù. INTANTO VA PRECISATA UNA COSA MOLTO IMPORTANTE ED È CHE LA PAROLA “CORROTTO” NON VUOL SOLO DIRE SOLO “MORALMENTE CORROTTO” COME PUO’ SEMBRARE, MA CHE HA INVECE VARI SIGNIFICATI. AD ESEMPIO ANCHE UNA COSA “INQUINATA” È “CORROTTA”, COME PURE OGNI COSA DESTINATA Al DISFACIMENTO DOPO LA MORTE, COME IL CORPO UMANO, O UN’ANIMALE O UNA PIANTA O LA STESSA STELLA CHE MUORE E SI DISGREGA. IL FATTO STESSO POI CHE TUTTA LA CREAZIONE SIA STATA “CORROTTA” DAL PECCATO ORIGINALE È COSA SOTTO I NOSTRI OCCHI! IN ORIGINE LA CREAZIONE NON ERA STATA FATTA PER LA CADUCITÀ, MA PER L’IMMORTALITÀ, MA IL PECCATO ORIGINALE, PEGGIO DI BOMBA ATOMICA, HA INQUINATO TUTTO ED HA FATTO ENTRARE NELLA CREAZIONE DOLORE, SOFFERENZA, CADUCITÀ E QUINDI LA MORTE!
DICE S. PAOLO NELLA SUA LETTERA AI ROMANI:
Destinati alla gloria
8[18]
Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.
[19]La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; [20]essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa - e nutre la speranza [21]di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. [22]Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; [23]essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. [24]Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? [25]Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
[26]Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; [27]e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Dagli Scritti di Maria Valtorta sappiamo molto chiaramente che tutta la Creazione, COMPOSTA DI SOLA MATERIA, dovrà essere distrutta e scomparire, come ci spiega Gesù quando parla della “morte del pianeta Terra e di tutto l’Universo”! Mentre la Creazione che vedrà la fine della “schiavitù della corruzione” sarà solo quella composta di anime e corpi “Viventi” (che sono “la gloria di Dio”), ossia degli uomini “salvati”, tutti gli altri, dopo la Risurrezione dei morti, saranno anche loro “eterni” e quindi non più sottomessi alla “caducità”, ma eterni anche nella “corruzione spirituale”! Eterni per la “Morte” e non per la “Vita”!

“… Quando il tempo sarà finito e la vita dovrà essere unicamente Vita nei cieli, il mondo universo tornerà, come hai pensato, ad essere quale era all’inizio, prima d’esser dissolto completamente. Il che avverrà quando Io avrò giudicato.
Molti pensano che dal momento della fine al Giudizio universale vi sarà un attimo solo. Ma Dio sarà buono sino alla fine, o figlia. Buono e giusto.
Non tutti i viventi dell’ora estrema saranno santi e non tutti dannati. Vi saranno fra quei primi coloro che sono destinati al Cielo ma che hanno un che da espiare.
Ingiusto sarei se annullassi ad essi l’espiazione che pure ho comminata a tutti coloro che li hanno preceduti trovandosi nelle loro medesime condizioni alla loro morte.
Perciò, mentre la giustizia e la fine verranno per altri pianeti, e come faci su cui uno soffia si spegneranno uno ad uno gli astri del cielo, e oscurità e gelo andranno aumentando, nelle mie ore che sono i vostri secoli - e già si è iniziata l’ora dell’oscurità, nei firmamenti come nei cuori - i viventi dell’ultima ora, morti nell’ultima ora, meritevoli di Cielo ma bisognosi di mondarsi ancora, andranno nel fuoco purificatore.
Aumenterò gli ardori di quel fuoco perché più sollecita sia la purificazione e non troppo attendano i beati di portare alla glorificazione la loro carne santa e di far gioire anche la stessa vedendo il suo Dio, il suo Gesù nella sua perfezione e nel suo trionfo.
Ecco perché hai visto la terra priva di erbe e alberi, di animali, di uomini, di vita, e gli oceani privi di vele, distesa ferma di acque ferme poiché non sarà più necessario ad esse il moto per dar vita ai pesci delle acque, come non più necessario calore alla terra per dar vita alle biade e agli esseri. Ecco perché hai visto il firmamento vuoto dei suoi luminari, senza più fuochi e senza più luci. Luce e calore non saranno più necessari alla terra, ormai enorme cadavere portante in sé i cadaveri di tutti i viventi da Adamo all’ultimo figlio di Adamo. La Morte, mia ultima ancella sulla Terra, compirà il suo ultimo incarico e poi cesserà d’essere essa pure. Non vi sarà più Morte. Ma solo Vita eterna. Nella beatitudine o nell’orrore. Vita in Dio o vita in Satana per il vostro io ricomposto in anima e corpo”.1
1 Cfr. Maria Valtorta, I Quaderni del 1944 - 29 gennaio 1944, ed. CEV.
2 Cfr. Maria Valtorta, I Quaderni del 1943 - 31 maggio, ed. CEV.
Vi sono poi “cose corrotte” non per loro volontà, ma perché altre volontà le hanno macchiate e corrotte! E lo stesso può dirsi delle anime o dei corpi che hanno subito violenze, che magari nessuno vede, ma che Dio vede!
“… I massi sono i peccati mortali. La polvere i peccati veniali. Anche le imperfezioni sono polvere; più fina, ma sempre polvere. E bisogna levarla perché se si accumula, per quanto ogni sua molecola sia impalpabile, insignificante, finisce per asfissiare l’animo a renderlo sporco. Il mondo non la vede. Io sì. Vi sono cose candide, all’apparenza, ma che non lo sono. Vi sono cose pure, all’apparenza, ma che non lo sono. Non per loro volontà, ma perché altre volontà le hanno macchiate e corrotte. Finché vi è vita vi è pericolo. È la stessa vita che è pericolo.
Ultima è la vera “corruzione” morale e spirituale, non conseguente o ereditata, ma quella voluta liberamente dalle anime che si sono prese come Padre Satana e che compiono perciò le più grandi “male azioni”!
“Le vostre azioni, anzi le vostre “male azioni” verso la Carità pullulano sempre più numerose come fungaia nata sulla corruzione di un terreno. Io osservo questo germinare sempre più vasto e forte, questo prosperare di male azioni sulle male azioni già esistenti, come se da strato di putredine sorgesse altro strato sempre più venefico, e così via. È l’atmosfera di peccato e delitto, è il terreno di peccato e delitto, è lo strato di peccato e delitto in cui vivete, su cui vi posate, da cui sorgete, quello che alimenta della sua corruzione il nuovo più corrotto e sanguinario strato, terreno, atmosfera. È un moto perpetuo, è un caos rotante di male, simile a quello di certi microbi patogeni, i quali continuano a riprodursi senza soste e con sempre maggiore virulenza in un sangue inquinato.”3
3 Cfr. Maria Valtorta, I Quaderni del 1943 - 31 gennaio, ed. CEV.
Ora è chiaro che questa maggiore corruzione attribuita alla Terra dal dettato di Gesù, nasce proprio dal fatto che tanti uomini, alla “corruzione” ricevuta in eredità (come tutta la Creazione) dal Peccato Originale, hanno poi aggiunto la “corruzione” volontaria e personale, nonostante il lavacro di Sangue che Gesù Redentore aveva fatto all’umanità con la Sua Passione e Morte! Ecco perché può dirci che siamo peggiori anche degli antidiluviani (che pure sono stati quasi tutti distrutti perché molto corrotti spiritualmente!), perché loro non avevano ancora ricevuto la Redenzione, mentre noi sì! Loro non avevano i Sacramenti, mentre noi sì e quindi la nostra posizione rispetto all’Inferno è più vicina di quella loro e anche di quella degli uomini che hanno vissuto all’epoca di Gesù.
Per concludere quindi, mi pare di poter dire, che le parole “il più corrotto” non sono un paragone con altri mondi abitati da esseri meno “corrotti” di noi, ma bensì un paragone con tutti gli altri mondi che (pur nella loro perfezione – come ogni cosa creata da Dio) per colpa nostra sono anch’essi divenuti “corrotti” e quindi destinati ad essere dissolti, come tutte le cose “inquinate”! La Terra quindi (paragonata a tutta la creazione sensibile e visibile ormai tutta “corrotta” e quindi caduca) è diventato ovviamente il mondo “più corrotto” perché essendo l’unico “abitato” da creature “libere” di amare o meno il loro Creatore, ha di fatto quasi interamente scelto di non amarlo e di lasciarsi corrompere da Satana! Di qui “la maggiore corruzione” che non è un superlativo relativo, ma ovviamente assoluto!
«… La Terra non è forse la gran meretrice che ha fornicato con tutte le potenze della terra e dell’inferno, e gli abitanti della Terra non hanno prostituito se stessi: corpi ed anime, pur di trionfare nel giorno della terra? Sì che così è. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare…»
La pace sia con voi.
Giovanna
Simona Serafini condivide questo
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