16 Febbraio. SANTA GIULIANA. Santa Giuliana (c. 285-305) proveniva da Nicomedia (oggi la moderna Izmit in Turchia), la stessa Città che Diocleziano, Augusto d’Oriente, mentre l’amico Massimiano …Altro
16 Febbraio.
SANTA GIULIANA.

Santa Giuliana (c. 285-305) proveniva da Nicomedia (oggi la moderna Izmit in Turchia), la stessa Città che Diocleziano, Augusto d’Oriente, mentre l’amico Massimiano governava sull’Occidente, aveva stabilito come sua capitale.
Giuliana subì il Martirio proprio durante la Grande Persecuzione (303-305) ordinata dall’Imperatore che, nell’inasprire le misure contro i Cristiani, fu probabilmente influenzato da Massimiano, il quale cambiò rotta cinque giorni prima di morire, concedendo la libertà di Culto con l’editto del 30 Aprile 311.
La memoria di Santa Giuliana era già inserita nel Martirologio Geronimiano, redatto da un autore anonimo del V secolo e così chiamato perché originariamente attribuito a San Girolamo.
Secondo un’antica Passio, inclusa nel Martirologio compilato da San Beda il Venerabile, Giuliana era figlia di un funzionario pagano di nome Africano, che l’aveva promessa in sposa, quando era ancora una bambina, a Eleusio, un uomo vicino all’Imperatore e anche lui pagano.
Crescendo, la fanciulla si rese conto della vacuità del paganesimo, per cui si fece battezzare in segreto e, quando arrivò il tempo fissato per il Matrimonio, si rifiutò di sposare Eleusio.
Un’altra fonte riporta che Giuliana gli disse che l’avrebbe sposato solo se si fosse convertito al Cristianesimo; in ogni caso, nulla fece vacillare la saldezza della sua Fede; per cui fu denunciata come Cristiana, sottoposta a torture e infine decapitata.
In realtà, lo sposo, innamorato in maniera superficiale, temendo la potenza dell'Imperatore, rifiutò di convertirsi; anzi, spaventato dall'idea di una moglie Cristiana, si valse della sua autorità di Prefetto e addirittura comandò che fosse torturata, perché si rendesse apostata, rinnegando la sua Fede.
Giuliana fu così una Santa eroica, nei tormenti sostenuti per la sua viva Fede, nonché eroica nel suo disperato tentativo amoroso di aprire alla luce l'anima dello sposo terreno.
La Tradizione riferisce che una nobile trasportò poi le sue spoglie in Italia.
La Santa fu sepolta a Cuma nei pressi di Napoli e le sue Reliquie, poi sparse in altri luoghi della Cristianità, divennero oggetto di venerazione.
Il suo Culto fu particolarmente popolare durante il Medioevo, soprattutto in Campania, ma anche all'estero, in particolare nei Paesi Bassi.
Quella del demonio è poi una storia a sé, tra verità e leggenda.
Si narra infatti che il “tentatore” le apparve in carcere, sotto forma di Angiolo, esortandola a sacrificare agli dei e a por fine ai suoi lunghi tormenti.
Con l'ausilio della Preghiera, Giuliana riconobbe però il demonio; così narra la Leggenda: «Allora gli legò le mani di dietro e, gittandolo a terra, si imbatté durissimamente con la catena con la quale era legata, mentre il diavolo così la pregava “Madonna Giuliana, abbi misericordia di me"».
Ella andò al supplizio traendosi dietro il demonio in catene che continuava a supplicala: «Madonna Giuliana, non fare ischernie di me, ch'io non potrò, da qui innanzi, avere valore contro altrui”».
Una storia ingenua, una delicata leggenda, che ci rappresenta quanto grandi fossero le Virtù di Santa Giuliana, la fanciulla di Nicodemia.