Il silenzio è d'oro! La gravità dei peccati di lingua

Un bel giorno mi arrivarono alle orecchie queste parole di San Pio da Pietrelcina, uno dei più grandi santi della storia della chiesa: "Mancare alla carità è come mettere il dito nella pupilla dell'occhio di Dio!" Cosa c'è - pensai - di più sensibile della pupilla? Non mi viene in mente nulla... E continuava il santo stigmatizzato: "Mancare alla carità è come mancare alla purezza con atti contro natura" e qui mi ha steso! Il peccato impuro contro natura - tipico dei sodomiti ma che può essere commesso anche dagli eterosessuali - non solo è un peccato mortale contro il VI comandamento (Catechismo della Chiesa Cattolica) ma è anche un peccato "intrinsecamente perverso" (Reconciliatio et paenitentiae di Giovanni Paolo II) che grida vendetta al cospetto di Dio (Catechismo Maggiore detto di S. Pio X). Se mancare alla carità ha la stessa gravità, mi son detto con un rinnovato peso sullo stomaco (!!!), devo farci urgentemente l'esame di coscienza! Meditando, ho pensato che non è una cosa nuova, a pensarci bene, perché Nostro Signore in Matteo 5 dice: "Se tu dici a tuo fratello 'stupido' sarai sottoposto a processo, se gli dici 'pazzo' sarai sottoposto al fuoco della Geenna". Questo significa che tutte le persone che insultano in modo grave un'altra persona tanto da ferirla non possono fare la comunione e devono confessarsi. Ho pensato: si parla tanti dei divorziati risposati, poverini, come se fossero gli unici peccatori al mondo che non possono fare la comunione ne ricevere l'assoluzione, eppure se la gente sapesse questo che ho appena detto, quanto pochi dovrebbero alzarsi per andare a ricevere la Comunione? Ecco che allora non ci sarebbe più bisogno di ministri straordinari dell'Eucaristia! Questo comporta un altro giudizio: le parolacce sono davvero solo peccato veniale? Notare bene: si parte già pensando che sicuramente sono almeno peccato veniale, non che non sono peccato, come pensa superficialmente qualcuno. La risposta è chiara a questo punto, a mio modesto avviso: se sono particolarmente offensive o legate alla sfera sessuale sono peccato grave, perché non solo si presta la bocca al demonio, che è un esperto conoscitore del linguaggio volgare per chi lo conosce, ma sono particolarmente offensive nei confronti della dignità dell'uomo immagine e somiglianza di Dio (Gn 2, 26) e feriscono la sua sensibilità (Mt 5). Da una frase del santo del Gargano, lo Spirito Santo sa suscitare collegamenti veramente sorprendenti. Dico allora a me, e a chi legge, buon esame di coscienza e auguri per un anno nuovo vissuto Santamente, senza nessuna di queste cose, citando S.Giovanni Bosco: "Se potete parlare bene di qualcuno, fatelo, se non potete, tacete".

APPROFONDIMENTI:
I peccati di lingua secondo S. Tommaso d'Aquino