Parte 2 Riflessioni personali su alcuni brani significativi dei diari della Serva di Dio Luisa Piccarreta Capitolo I 1. Le virtù Cristiane *La Fede* “La Fede è DIO” *(2^ parte)* Nel Libro di Cielo …Altro
Parte 2
Riflessioni personali su alcuni brani significativi dei diari della Serva di Dio Luisa Piccarreta

Capitolo I
1. Le virtù Cristiane

*La Fede*
“La Fede è DIO”
*(2^ parte)*

Nel Libro di Cielo della serva di DIO, c’è anche un altro aspetto: l’idea sponsale della Fede; ecco le sue parole: “ti sposerò nella Fede; come negli sposi che uniti nel sacro vincolo si mettono insieme le proprietà, tanto da non distinguere più la roba dell’uno e dell’altro e tutti e due sono padroni di tutti i beni; nell’anima invece c’è assoluta povertà e tutto il bene viene da DIO che la rende partecipe delle sue sostanze 4 ”.
I beni dell’anima sono solo DIO, e l’anima s’innesta per grazia, ha tutte le virtù, e la fede è al centro di queste virtù che la servono. Infatti senza la Fede tutte le virtù sono morte.
In due modi il Signore DIO comunica la Fede agli uomini: il primo è nel Santo Battesimo; il secondo è quando DIO partecipa all’uomo la Sua potenza comunicando la Virtù dei Miracoli: come resuscitare i morti, guarire gli infermi, arrestare il sole ed altro.
Se il mondo avesse Fede certamente si cambierebbe in un paradiso terrestre. L’anima che si esercita nella Fede è come gli uccelli che, temendo di essere presi dai cacciatori, sono sempre sulla cima più alta degli alberi e quando hanno bisogno di cibo scendono frettolosamente a terra, lo prendono e lo trasportano sulla cima degli alberi per mangiarlo. L’anima che vive di Fede è sempre timida delle cose terrene e la sua dimora è sempre in alto nelle piaghe di Nostro Signore GESÙ Cristo e con Lui soffre e prega sulle condizioni delle miserie umane.
L’anima che vive di Fede aborrisce il peccato, ma nello stesso tempo si china sui peccatori, e prega affinché vengano tratti fuori dal precipizio in cui sono caduti e si offre vittima per placare la Divina Giustizia, anche se ciò gli costi la vita.
Da tutta questa lunga spiegazione sulla Fede scaturisce una definizione che apre il preambolo sulla comprensione della Divinità: “la Fede è DIO, DIO è la Fede 5 ”.

Note:

4 Questo termine di paragone, ( sostanze) è usato da Luisa riferendosi a ciò che nella terminologia dialettale identifica il valore ed il cumulo dei beni che una coppia possiede e credo che tale termine si riferisca a quei beni di Dio che possono riversarsi sulle anime secondo la loro disposizione. E' anche da considerare che alla Piccarreta sono sconosciuti i termini materia, forma, sostanza, accidenti, ecc. che richiedono, per servirsene correttamente, una non lieve conoscenza del sistema filosofico medioevale, che va sotto il nome di “scolastica”, di cui S. Tommaso fu il massimo esponente.
5. Questa definizione è unica e non si trova in nessun trattato di teologia ed a prima vista ci lascia perplessi; anche il sottoscritto era poco convinto di questa definizione che certamente era al di fuori dei canoni usuali; anche se non mi sentivo di considerarla incomprensibile. Avendo chiesto spiegazioni al mio professore di dogmatica, egli risposte in un modo poco convincente, anzi fece capire che erano frasi ad effetto che nulla dicevano. La spiegazione mi fu data da una donna illetterata che era stata con la serva di Dio per quarant'anni, Rosaria Bucci, sorella di mio padre; una vergine consacrata al Divin Volere e vissuta sempre con Luisa fin dalla sua giovinezza e da cui aveva ricevuto la spiritualità del Divin Volere. Rosaria Bucci morì il 1.9.78; io da giovane sacerdote la visitavo continuamente e prendevo appunti delle sue risposte alle mie domande e sempre sugli scritti e sulla vita di Luisa, alcuni dei quali sono stati elaborati e diffusi sul mio libro “Raccolte di memorie”.
L’11 febbraio 1975, parlando con lei di Luisa le feci notare la stranezza di una definizione abbastanza singolare della Fede: “la Fede è DIO, DIO è la Fede”. La pia donna, mi guardò con uno sguardo tra l'incredulità e la compassione e disse: "sei prete e non ssi qurste cose?". Io, all' inaspettata risposta dissi che noi preti non possiamo sapere tutto, e lei mi rispose: "certamente", e dette la sia spiegazione: “la Fede è un dono di DIO, e
credo che questo tu lo sappia; i doni di DIO non sono come quelli degli uomini, il Suo dono è LUI
Stesso, dunque chi possiede la Fede possiede DIO”.
Fu una risposta esattissima ed io rimasi confuso davanti ad una donna che parlava con tanta chiarezza senza aver mai letto nessun trattato di teologia, anzi la sua cultura di base si era fermata solo alle prime classi delle elementari. Io le risposi: hai risposto esattamente, ed è vero che i doni di DIO
non sono distinti da Lui Stesso.

LA DIVINA VOLONTÀ Riflessioni sui diari della Serva di Dio Luisa Piccarreta*
P. Bernardino Giuseppe Bucci