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Arcivescovo Viganò: esiste un "doppione"?

Lo storico romano Roberto De Mattei crede di aver scoperto discrepanze tra le dichiarazioni che l'arcivescovo Viganò ha pubblicato prima e dopo il 2020 (CorrispondenzaRomana.it, 21 giugno).

Secondo lui, le "prime" dichiarazioni di Viganò erano rare, circoscritte nei contenuti, decise, con linguaggio semplice e nobile, con riferimento solo a materie di cui Viganò ha conoscenza diretta.

A partire dall'ondata del Covid, secondo De Mattei "inaspettatamente è cambiato qualcosa" e "un nuovo arcivescovo Viganò” è comparso sulla scena, esprimendosi con una "raffica" di dichiarazioni "pompose" e "sarcastiche" contro il "Nuovo Ordine Mondiale".

Viganò si è allargato toccando teologia, liturgia, geopolitica e filosofia della storia, campi "in cui Viganò aveva sempre detto di non essere esperto," scrive De Mattei, aggiungendo che liturgia e Vaticano II sono diventati i "cavalli di battaglia" di Viganò. Pertanto, De Mattei si chiede: "È davvero l'arcivescovo Viganò l'autore degli scritti dell'ultimo anno?"

De Mattei sa che Viganò è stato informato in privato da varie persone di questo problema, da oltre un anno.

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