Francesco I
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Nacque con spina bifida, risarcimento da 400mila euro per la madre

Il bambino era nato con spida bifida dopo gli accertamenti sbagliati dei medici. Ora gli Ospedali Riuniti di Bergamo dovranno risarcire la madre con 400mila euro, perché la diagnosi inesatta avrebbe pregiudicato il «diritto della gestante di interrompere la gravidanza». Lo ha stabilito il giudice del capoluogo lombardo, imputando ai medici una «mancata informazione» sulle condizioni del nascituro.

La spina bifida è una malformazione congenita nel midollo spinale e nella colonna vertebrale, generata dalla chiusura incompleta di una o più vertebre a distanza di 28 giorni dal concepimento. Ne è affetto un bambino su 8mila. La patologia può essere diagnosticato in fase prenatale con un esame ecografico del feto, integrato da alcuni specialisti con l'amniocentesi (il prelievo del liquido amniotico, da analizzare per la valutazione caratteristiche dei cromosomi del feto). Combinando i due accertamenti, il tasso di identificazione è del 95 per cento.