Profezia dei santi padri del deserto. ISCHIRIONE I santi padri di Scete fecero questa profezia sull'ultima generazione. «Che cosa abbiamo compiuto noi?», dissero. Uno di loro, il grande padre Ischirione …Altro
Profezia dei santi padri del deserto.

ISCHIRIONE

I santi padri di Scete fecero questa profezia sull'ultima generazione.
«Che cosa abbiamo compiuto noi?», dissero.
Uno di loro, il grande padre Ischirione, rispose: «Abbiamo osservato i comandamenti di Dio».
Ed essi a lui: «Ma che faranno invece quelli dopo di noi?».
«Giungeranno alla metà della nostra opera».
«E quelli dopo di loro?».
Disse: «Non eguaglieranno in nulla la generazione precedente, ma la tentazione sopraverrà (65) su di loro, e quelli che in quel tempo saranno trovati provati (66) , saranno trovati più grandi di noi e dei nostri padri»(67).

note:
65 Cf. Ap 3,10.«Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.»

66 Anche qui non si tratta di un'esatta citazione biblica, ma dell'accostamento di due espressioni neotestamentarie ricorrenti in vari luoghi (cf.1Cor.4,2: Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele. 11,19: «E' necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi.» e paralleli).

67 Questo tema ricorre frequentemente; è messo in bocca persino ad Antonio (n.23), non senza un certo anacronismo. In parte ci troviamo senz'altro di fronte a un genere letterario ereditato dalla tradizione classica, la «lode del tempo passato». Ma non si tratta soltanto di questo; in grande conformità con i discorsi escatologici degli Evangeli (cf, Mt. 24 e par.) e con il libro dell' Apocalisse, i padri del deserto affermano un aspetto imprescindibile della dinamica del reale, L'inasprirsi della lotta delle potenze del male e il radicalizzarsi del conflitto nell'avvicinarsi del giorno finale (cf. Sisoes 11).
Ne consegue un grande venir meno della fede (cf. Lc 18,8), il moltiplicarsi della malvagità, il raffreddarsi della carità di molti (cf. Mt. 24, 12); nella vita dei monaci, col passare delle generazioni, si assiste allo scadimento di tanti aspetti (cf. Isacco delle Celle 7; Giovanni Nano 14; Macario 5 e par. - vedi in questo quadro anche l'ossessione omosessuale - , 25; Poemen 166, ecc.). Si aggiunge per i deserti d' Egitto la situazione traumatica provocata dagli eventi di Nitria e sopratutto dalla devastazione di Scete (vedi pp. 93 e 221, ecc. Cf. introd., p.54).
La conclusione del detto di Ischirione è la seguente: chi avrà perseverato fino alla fine in tali condizioni, non solo sarà salvato (cf. Mt 10, 22 e par.), ma sarà trovato più grande dei suoi predecessori.

Tratto da «Vita e detti dei Padri del deserto» Città nuova 1999
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