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L’apocalittico capitolo 24 di san Matteo - Di Marziale Stilita

Il capitolo è formato da una serie di risposte che Nostro Signore diede ai suoi Apostoli, rispondendo alla loro domanda:

«Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della Tua venuta e della fine del mondo ?».

In una di queste risposte sembra che Gesù Cristo annunzi questi tristi giorni:

“Qual è dunque il servo fidato e prudente che il Padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? Beato quel servo che il Padrone al suo ritorno troverà ad agire così! …Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire… arriverà il Padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano.”

Chi è il servo ? Il Sacerdote Cattolico. Da fidato e prudente che era, è divenuto malvagio perché stanco di aspettare il Padrone. Quale è il Cibo? La Santissima Eucaristia. Quale è il “tempo dovuto” ? La Santa Messa. Chi sono i domestici ? Noi laici.

Le Parole di Nostro Signore lasciano intendere che ci saranno servi malvagi che negli ultimi tempi non daranno il Cibo durante la Santa Messa. Infatti in questi ultimi tempi, i servi, molti tra i Sacerdoti, non danno il Cibo eucaristico ai domestici di Gesù Cristo: noi. Lo darebbero, ma ad una condizione : “ PrendeteLo nelle vostre mani e noi ve Lo daremo !”

Dunque a chi si rifiuta non danno il Cibo: e sono tanti che in questi mesi non hanno ricevuto il Cibo promesso dal Padrone.

Ma quel comando del Signore, quel “dare”, è un regalare senza condizioni:” O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa vino e latte.” Is.

“Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.” Gv.

Il Cibo eucaristico è gratuito, i Servi e Ministri di Dio, i Sacerdoti, non possono metter condizioni che il Monarca eterno non ha imposto: il Cibo non è roba loro.

Qui è evidente che questa genia di servi crudeli apparirà poco prima del Ritorno del Nostro Signore Benedetto, infatti quando questi servi malvagi sono ancora in vita, eccoLo ritornare per punirli.

Nei giorni precedenti la Sua Seconda Venuta ci saranno dunque dei suoi Sacerdoti che non daranno il Cibo, la Santissima Eucaristia, ai domestici:a noi.

Dato che l’altro Cibo, la Parola, il Vangelo, ci viene comunque dato dai servi malvagi, è evidente che la profezia sia da intendersi nel senso materiale, eucaristico . Gesù Cristo si riferisce proprio alla Santissima Eucaristia, che ci verrà negata di fatto: imponendo una condizione inaccettabile.

Anche ai sette fratelli Maccabei imposero una condizione che essi non potevano accettare.

Il re Antioco promise con giuramenti di farli ricchi e di affidargli uffici governativi qualora avessero accettato di mangiare carne di maiale. Ecco l’imposizione: profanate le vostre patrie leggi. Essi rifiutarono, e morirono di tortura.

L’ Eucaristia deve esser data, distribuita, nel significato attivo , dove uno è il soggetto attivo, il Ministro di Dio, mentre l’altro è totalmente passivo, il fedele.
Dove c’è un datore ed un ricevente, ed in questo caso anche un Donante , perché il Sacerdote non dà del suo.

Infatti quel “Prendete”, sia nell’originale greco che nella traduzione latina di “Accipite”, è un passivo, un ricevere istantaneo. Infatti: “Alitò su di loro e disse: accipite Spiritum Sanctum (ricevete lo Spirito Santo)”.

“Accipite, comedite: hoc est corpus meum ”. Mt. 26,26
“Accipite Spiritum Sanctum. “ Gv. 20,22

Sia per il proprio Corpo , sia per lo Spirito, Nostro Signore disse “Ricevete, Accipite” . Lo Spirito Santo infatti fu ricevuto istantaneamente e direttamente dagli Apostoli, come anche il Pane consacrato . Infatti ciò che è spirituale non si può toccare , prendere con le mani: arriva direttamente.

Dunque il datore dà al ricevente senza che dal ricevente sia necessaria alcuna azione propria, successiva ed ulteriore per terminare l’azione.
Usando le nostre mani, siamo infatti noi che diamo a noi stessi il Cibo Eucaristico: ci auto-comunichiamo. Non è più un ricevere istantaneo “Accipite”, ma un prendere.

Siamo noi, con le nostre mani, che introduciamo nel nostro corpo la Particola: sia che il Sacerdote La deponga nelle nostre mani , sia che La deponga su di un vassoio, sia che La deponga in una busta per poi inviarcela per Corriere.

Solamente se il Sacerdote La depone sulla lingua noi “riceviamo”, come volle Nostro Signore, e siamo realmente passivi.

Questo auto-comunicarsi ormai generalizzato va di pari passo con l’affievolirsi del timor di Dio , della Fede: cosicché non si sa se sia stato prima il Sacerdozio a far perdere la Fede ai laici oppure i laici a far perder la Fede al Sacerdozio, ma probabilmente siamo discesi entrambi mano nella mano.

L’auto-comunicarsi va anche di pari passo con la decadenza della morale, dei costumi e di tutto ciò che era bello, naturale, puro e santo: sia nella società, sia nella Chiesa gerarchica, sia nella Liturgia.

Aborto , eutanasia, omosessualità, apostasia e Comunione sulla mano sono tutti obbrobri connessi fra di loro: uno suppone tutti gli altri. Tutti nascono, si sviluppano e vengono imposti alla società nello stesso tempo, negli stessi anni, come anche unica è la tenebrosa Mente che li ha ideati e suggeriti.

Come sia possibile poi che una creatura osi toccare Colui che non sono degni di avvicinare gli Arcangeli ed i Serafini rimane un mistero di nequizia.
E se il Sacerdote osa toccare con le sue mani ciò che è Intoccabile , è solamente perché la sacra Unzione gli fa da guanto. Le Mani di Cristo, sante e venerabili, calzano le mani del Sacerdote, cosicché è come se Dio toccasse Dio, e non la creatura che tocca il Creatore.

E se le mani del Sacerdote sono le Mani di Cristo, allora è Cristo stesso che ci dice : "Accipite, Ricevete, noli Me tangere !"