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zagormau
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La felicità è basata umanamente sulla mutua comprensione che porta al mutuo aiuto. CREDERE È IMPEGNARSI 13 Marzo 1975 Figli diletti, la riparazione che voi fate ogni giovedì mi dà tanto conforto. Io …Altro
La felicità è basata umanamente sulla mutua comprensione che porta al mutuo aiuto.

CREDERE È IMPEGNARSI

13 Marzo 1975

Figli diletti, la riparazione che voi fate ogni giovedì mi dà tanto conforto. Io voglio però unirmi a voi per offrire al Padre celeste un'altra riparazione: quella che fa della divinità una cosa qualunque, che gli uomini credono di poter bistrattare, insultare e deridere.
Sì, figli, il Dio tre volte santo, che pur avendo il suo trono nel cielo riempie della sua immensità l'universo, ha diritto ad avere onore, amore e rispetto da tutte le sue creature.
Se le creature inanimate, le stelle del cielo, i fiori e tutto il regno vegetale ed animale rendono gloria a Dio con le loro qualità naturali, l'uomo deve lodare Dio con la sua intelligenza, con la volontà e attività, poiché tutto ha ricevuto da lui.
Vi sono molti anche tra coloro che hanno avuto il dono del battesimo che professano di avere una fede e affermano di credere in Dio. Ma a che cosa si limita questa fede? A delle parole, a cui non corrisponde un comportamento di vita! Che significa credere in Dio? Accettare le verità che Egli ha rivelato e osservare i comandamenti che egli ha dato.
Ora, non tocca certamente a voi di giudicare il vostro prossimo; ma succede veramente così: che si preferisce affermare di avere una fede per maggior credibilità da parte del prossimo, ma si pensa ad un Dio troppo lontano e incurante degli uomini, per avere maggiore libertà di agire secondo i propri gusti e secondo le proprie inclinazioni.
Se il credere in Dio può essere un mezzo di salvezza per coloro che non conoscono il Verbo di Dio incarnato, non è certamente valida questa affermazione di fede per coloro che, avendo ricevuto un'educazione cristiana, rifiutano Chiesa e sacramenti, quasi fossero un peso ingombrante.
"Chi accoglie me accoglie il Padre mio", vi ho detto, ma posso anche dirvi che chi accoglie il Padre mio accoglie me, Figlio suo, che da Lui fui mandato.
È grande l'ingratitudine di coloro che non vogliono rispettare, amare ed obbedire ai propri genitori, ma molto più grande è l'offesa di coloro che dimenticano la bontà di Dio creatore, redentore e santificatore delle anime. Se si trova tanta infelicità in questo mondo quando un figlio ribelle insulta, ferisce o toglie la vita al proprio padre, pensate quale deve essere la pena del cuore di Dio, vedendo figli snaturati che rifiutano la sua paternità, i doni del suo amore e persino la vita eterna di gloria che è stata a tutti preparata.
Se perciò vi deve recare dolore il comportamento disumano di tanti verso altre creature, vi dovrebbe muovere a pietà questo comportamento verso un Dio che è solo bontà!
Quando in una famiglia vi è discordia nel modo di pensare e di agire, non può essere perfetta la carità e ciò che succede in questa piccola comunità è a scapito della felicità. La felicità infatti è basata umanamente sulla mutua comprensione che porta al mutuo aiuto.
Ma quando nella grande famiglia umana non si riconosce la paternità di Dio, le ribellioni prodotte dall'egoismo producono lotte fratricide, violenze e divisioni a non finire.
Credere in Dio vuol dire praticare la giustizia. Credere in Dio è amare il prossimo, è aiutarsi a vicenda, sapendo rinunciare a ciò che è superfluo e anche a ciò che non è strettamente indispensabile, per aiutare il fratello. Essere credenti è un impegno a cui non si può rinunciare senza divenire irragionevoli.
Figlioli, sappiate esprimere i vostri pensieri, semplici e chiari, a tutti coloro che credono di poter aggiustare i propri interessi direttamente con Dio, rifiutando l'intermediario, poiché la voce dell'uomo è troppo debole per arrivare fino al Padre se si vuol rifiutare il Figlio, Dio come il Padre.
È troppo debole e misera la vita dell'uomo, tormentata da tentazioni innumerevoli, se non si vuole approfittare di quei canali di grazia che sono i sacramenti.
La Chiesa è scaturita dal mio cuore, figli, perché in essa tutti potessero trovare rifugio e salvezza.
Ricordate che la Chiesa siete tutti. Se nella barca di Pietro, pur nella vostra debolezza, avete una certa sicurezza di salvarvi, chi per volontà propria vuol essere fuori da questa barca misteriosa troverà molte difficoltà che metteranno in dubbio la salvezza.
Figli miei, sì, credete in Dio e riconoscete in lui le tre Persone divine che formano la SS. Trinità e un Dio solo. Amate questo Dio e credete in lui, ma ricordate che Dio, essendo puro spirito, non è visibile agli occhi del vostro corpo.
Solo per poter meglio farsi conoscere e amare, per potervi testimoniare il suo amore, egli ha voluto prendere un corpo, un'anima, un volto, volle morire sulla croce e volle istituire la Chiesa.
Credete, amate ed adorate perciò la maestà infinita di Dio, per Gesù e in Gesù. Così sia la vostra intenzione di riparazione.
Ora vi abbraccio tutti, così da formare un'unità con tutta la Chiesa.

GESÙ NOSTRO MAESTRO 6. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia