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zagormau
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Un'anima in grazia assomiglia a Dio. Infatti, l'uomo è stato fatto ad immagine di Dio. LA RISURREZIONE DI LAZZARO 16 Marzo 1975 Figli a me tanto cari, sia a voi tanta pace ed ogni bene. Io sono qui …Altro
Un'anima in grazia assomiglia a Dio. Infatti, l'uomo è stato fatto ad immagine di Dio.

LA RISURREZIONE DI LAZZARO

16 Marzo 1975

Figli a me tanto cari, sia a voi tanta pace ed ogni bene. Io sono qui con voi e desidero riparare tutto ciò che nella vostra vita può essere difettoso, come le buone mamme che rappezzano gli strappi che i bambini fanno ai loro vestiti. Con tanto amore ripulisco poi le vostre anime e desidero vedervi tutti belli.
Oh, se voi poteste vedere un'anima in grazia di Dio! che cosa meravigliosa! Un'anima in grazia assomiglia a Dio. Infatti, voi dite che l'uomo è stato fatto ad immagine di Dio. Ma Dio è puro spirito, come può l'uomo assomigliargli? Non è certamente per quel corpo che ognuno possiede, ma è per l'anima, che rispecchia lo splendore di Dio.
Quando perciò vi lusinga il pensiero di possedere una bellezza vera che non abbia a tramontare con gli anni, ma che debba durare eternamente, abbellite l'anima con lo splendore delle virtù e soprattutto fate in modo di crescere sempre più nella grazia, così da rapire il cuore di Dio, che vede la vostra somiglianza con Lui.
Se tutto quanto vi ho detto è meraviglioso, quanto è deplorevole lo stato di coloro che vivono in peccato mortale! Supponete che un bambino che avesse una vera somiglianza col proprio padre, volesse mettersi sul volto una maschera fatta di fango e pretendesse di formare oggetto di compiacenza da parte del genitore. Penso che sarebbe un'assurdità e che quel bambino sarebbe piuttosto oggetto di ribrezzo. Così sono le anime di coloro che vivono in peccato, anche se, nonostante tutto, il Padre le ama infinitamente.
Il miracolo della risurrezione di Lazzaro vi fa veramente riflettere in questo senso. Vedete Marta e Maria che vanno ad incontrare Gesù, sciolte in lacrime, e gli dicono: "Se tu fossi stato qui, nostro fratello non sarebbe morto". Gesù dice a Marta: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno". Quando poi Gesù esprime il desiderio di vedere Lazzaro, Marta vorrebbe rifiutarsi di esaudirlo, poiché ella dice: "È morto già da quattro giorni ed è già fetido".
Vedete in questo fatto evangelico la vera amicizia di Gesù per la famiglia di Betania. Vedete come, davanti alla morte dell'amico, Gesù, commosso dal dolore e dalle lacrime di Marta e Maria, opera il miracolo, che sta a significare la risurrezione finale.
Vi sono nel mondo un'infinità di persone che hanno una vita solo apparente. Abbiamo ancora e sempre bisogno che Gesù, risurrezione e vita, s'avvicini ad esse per pronunciare le parole fatidiche: "Vieni fuori!". Vieni fuori dal fango del peccato che rende putrida la tua anima. Vieni fuori dalla tua vita di apparente cristiano e risorgi come a vita nuova. Forse, però, occorrono molte Marte e molte Marie per commuovere il cuore di Gesù. Occorrono lacrime di amore e di dolore.
Forse la fiducia nella potenza di Dio sta venendo meno perché vi sembra di avere già insistito tanto. Vi pare che il male sia incallito e che nessuno possa cambiare certe situazioni. Non offendete il mio Gesù con questa sfiducia che può essere peggiore del peccato stesso. Credete voi che sia più facile per una mamma lavare il viso del proprio bambino che per il Signore lavargli l'anima? La disperazione della salute, che può essere un peccato irrimediabile se commesso in fin di vita, può offendere ugualmente il Signore quando è commesso dagli amici miei, dalle mamme e dai padri che hanno ricevuto abbondanti grazie e disperano della conversione dei propri cari.
Oh, figli, abbiate fiducia! Rivolgetevi con fede al vostro grande Fratello maggiore che, avendo avuto un cuore ed un'anima come voi, è in grado di capire tutti. Gesù, che ha assaporato il dolore fino in fondo, sa che cosa voglia dire soffrire e piangere. Pianse anche Lui. Pianse alla tomba di Lazzaro, cosicché i Giudei dovettero dire: "Vedete come amava il suo amico!". Pianse con coloro che piangevano. Ma piange ancora sulla rovina delle anime, come pianse sulla distruzione di Gerusalemme e sulle rovine del tempio santo.
Tempio di Dio è il corpo dell'uomo, e anche se momentaneamente con la morte viene distrutto, esso è destinato a vivere per sempre. Ma l'abitazione della SS. Trinità, il cielo di Dio sulla terra è l'anima in grazia, e quando essa viene deturpata dal peccato, è una rovina ben più grande della distruzione del tempio di Gerusalemme.
Figli miei, stiamo avvicinandoci alla Settimana di Passione e alla Settimana Santa. È il tempo più propizio per una preghiera più ardente e una penitenza più efficace. I molti Lazzari attendono da voi un'intercessione forte presso il cuore di Gesù e mio. Rinnovati e resi belli dal sacramento della Confessione, presentatevi al Padre, a Gesù suo Figlio e a me, e strappate le più sincere conversioni.
Siate benedetti per ciò che farete. Le vostre visite ai malati siano guidate da questo pensiero di conversione e di salvezza. A tutti coloro che sentono nell'anima un desiderio di apostolato, il mio incoraggiamento e il mio aiuto. Vi abbraccio tutti, cuore a cuore.

MARIA MADRE E MAESTRA 13. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia