Cos'è il peccato attuale e come si può commettere

Qual è il peccato attuale? Il peccato attuale è quello che si commette volontariamente da chi ha l'uso della ragione. L'uomo è responsabile delle azioni che compie coscientemente e liberamente, sapendo e volendo ciò che fa. Non si possono dire responsabili invece i pazzi, i dormienti, gli stupidi o quanti non hanno coscienza e libertà.

Per questo motivo, il peccato si definisce tale, o formale, quando è un atto contrario alla legge di Dio, ed è commesso da una persona che ne conosce la malizia ma lo commette ugualmente e liberamente. Invece, gli atti cattivi ma compiuti senza conoscerne la malizia o non voluti dalla libera volontà, si dicono peccati materiali, siccome per se stessi sono contrari alla Legge di Dio.

RIFLETTO:

Chi è vigilante e abituato a ponderare i propri atti, cade più difficilmente nel peccato: abituiamoci alla vigilanza e alla padronanza di noi stessi. Un ottimo esercizio è l'esame di coscienza tutte le sere, prima di andare a dormire: conoscendo gli errori e i vizi dove siamo soliti cadere, saremo molto più attenti a non commetterli di nuovo!


In quanti modi si commette il peccato attuale? Il peccato attuale si commette in quattro modi: pensieri, parole, opere e omissioni.

Si dicono peccati di pensiero quelli che, avvertiti con la mente e voluti con la libera volontà, restano nell'interno dell'anima, senza esternarsi in parole o in opere. Tra questi sono:

1. i desideri o propositi cattivi: come la volontà di uccidere un nemico, di rubare, di soddisfare la propria concupiscenza peccaminosa. Sono peccati gravi quanto lo sarebbero se si esternassero nelle opere.

2. la compiacenza e il gaudio per il male proprio o altrui: pecca in questo modo chi desidera o prova piacere nel male che ha fatto, nel male che ha fatto fare ad altri o nel male che hanno fanno altri.

3. la dilettazione morosa: cioè il piacere che si prova pensando a cose cattive, senza il proposito di farle. Ad esempio, chi immagina di vendicarsi e gusta in modo puramente mentale la soddisfazione della vendetta.

Si dicono peccati di parole quelli che sono generati da un pensiero, desiderio o proposito cattivo e sono commessi con la voce.

Si dicono peccati di opere quelli che sono preceduti dall'avvertenza di mente e dal consenso della volontà, che li esegue: tali peccati, come per quelli di parole, traggono tutta la loro gravità dall'atto interiore della mente, oltre che, naturalmente, dalla realizzazione in materia. Ad esempio, l'omicidio premeditato, il furto studiato, la vendetta pianificata, ecc.

Si dicono peccati di omissioni quando non si fa qualcosa che la Legge di Dio comanda, cioè si “omette” un atto prescritto. Ad esempio, chi trascura la Messa domenicale, il precetto della confessione annuale e della comunione pasquale, i doveri di studio, di famiglia, ecc.

RIFLETTO:

Di solito, i peccati di pensiero e di omissione sono quelli ai quali si bada di meno: essi però sono peccati a tutti gli effetti, ed hanno la loro gravità! È importante abituare i fanciulli ad esaminarsi anche su di questi.


Di quante specie è il peccato attuale? Il peccato attuale è di due specie: mortale e veniale.

Non tutti i peccati hanno la stessa gravità. Un conto fu la gravità del tradimento di Giuda e un conto fu la disputa degli apostoli per sapere chi di loro fosse il più grande; un conto è mentire facendo credere che tuo fratello ha rubato un portafoglio, un conto è mentire dicendo di aver visto un cane blu. In entrambi i casi, la prima situazione è molto più grave della seconda.

Gesù stesso, com'è scritto nel Vangelo di Luca, paragona i peccati mortali ad una trave, e i peccati veniali ad una pagliuzza. Ma per quanto il peccato possa essere “leggero”, esso deve sempre essere considerato un'offesa a Dio, e perciò non deve mai essere commesso.

Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X
ISTRUZIONE CATTOLICA