Seminaristi vittime di stalking e di angherie dei (soliti) rettori « à la mode »

Per nostra edificazione spirituale volgiamo l' attenzione su alcuni eroici Seminaristi del profondo Nord i quali, avendo come supremo ideale il Sacerdozio Cattolico, non hanno avuto alcuna esitazione di scegliere la via del sacrificio e dell'abnegazione personale pur di tenere sempre accesa nei loro cuori la preziosissima fiamma della vocazione.
Da diversi anni, fenomeno paradossalmente amplificatosi durante il Pontificato di Benedetto XVI, le “note negative” riguardanti gli aspiranti al Sacerdozio , in alcuni casi cacciati dopo mesi di "isolamento" psicologico e pratico, rivelano che quei contestati ragazzi pregavano "eccessivamente".
Se diamo un'occhiata ai “dossier” dei seminaristi epurati vi troviamo il "peccato" per il quale non esiste l'elisir della "misericordina" : pregare troppo !
Per questo è eclatante il caso di due ragazzi che avendo la media dei voti teologici “troppo alta” ( evidente sfregio contro l’umiltà di stampo pauperista-marxista) e perseverando nell' ostinata pratica di voler pregare in santa pace erano stati destinati ad un “centro sociale” per ragazzi di strada invece che in una parrocchia come tutti i loro compagni .
L’intento era chiarissimo : distruggere la vocazione di quei due seminaristi di fine corso.
Allo strapotere negativo del giovane Rettore del Seminario ( che meriterebbe di essere indicato alla pubblica gogna scrivendo a caratteri cubitali nome e cognome, ma non scendiamo a tanto ) si sono ribellati alcuni Parroci diocesani ottenendo poi che i ragazzi potessero completare il loro corso in modo normaleprestando servizio in due parrocchie.
Intanto la notizia si era sparsa e più di un prete s'è incominciato a porre delle domande...
Vocazione, che da sempre fa rima con coraggio, caratterizza poi la storia di un gruppo di seminaristi "nordici" che non hanno esitato ad imbarcarsi “scendendo” giù nella penisola pur non essere continuamente derisi e umiliati con la pretestuosa “accusa” di essere “tradizionalisti”.
Storie ordinarie di stalking che purtroppo fanno parte della storia recente di numerosi Seminari già gloriosi per storia e per santità.
Un altro povero seminarista, così ci informa un Sacerdote, è stato bollato come sedevacantista per non aver voluto partecipare ad una “festa per Papa Francesco” con palloncini colorati e paillettes .
Prego per il Papa tutto il giorno” ha cercato di ribadire il ragazzo ai suoi Superiori “ma non mi presto a fare queste pagliacciate”.
Sembrerebbe strano che in alcune parti d’Italia siano tornati di moda modi vessatori e persecutori contro i ragazzi “normalmente vocati e normalissimamente devoti” che caratterizzarono gli anni dell’immediato post-concilio mentre la gente comune cerca di dimostrare in mille modi ai distratti Pastori di essere verticalmente affamata e assetata del "sacro" e della certezza della sana Dottrina di sempre.
Si! La "sacralità" che, una volta rimessa solennemente sopra le sacre spalle dei Consacrati, potrebbe preservare, come avvenuto nei corso dei secoli, i vocati, i prescelti dal Signore dalle squallide devianze e dall'abbrutimento a cui purtroppo dobbiamo assistere nei nostri giorni.
Gli stessi Sacerdoti che avevano ispirato il post di qualche giorno fa (QUI) ci chiedono ora di pregare per quei giovani e buoni Seminaristi vittime di stalking e di indebite pressioni psicologiche solo perchè sono desiderosi di perfezionarsi mediante la preghiera e il desiderio di occuparsi delle "cose di Dio".
La fame e la sete della sacralità e della buona Dottrina stanno sempre più caratterizzando gli “esodi liturgici domenicali”: intere famiglie che preferiscono organizzarsi per andare alla Messa in centri anche lontani pur di pregare...

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