VIDEO: Una ricerca scientifica ha scoperto il bagliore della vita che inizia, quasi un fuoco d’artificio che segnala la novità di un nuovo essere. Eppure sono riusciti a ridurre questa meraviglia a un metodo per selezionare i migliori embrioni per la fecondazione in vitro.Osservare è una parola bella e facile da pronunciare, ma è un’azione per nulla scontata. Difficile, sempre più arduo, risulta separare l’accoglienza di un dato che viene dall’esterno e l’immediata voglia di etichettarlo dentro un commento. Non è sentimentale dire che la meraviglia è una capacità da recuperare, urgentemente.
Prova ne sia una notizia clamorosa, ma non di stretta attualità. Si tratta di una scoperta scientifica del 2016 a cui preme dar risalto nella sua evidenza primaria, non nelle conclusioni per cui è stata usata. Si potrebbe paragonare la parabola di questo progetto universitario all’ipotesi che l’uomo delle caverne, cinque minuti dopo aver scoperto il fuoco, abbia cominciato a sentire l’incontenibile voglia di appiccare incendi. È più verisimile immaginarlo per qualche infinito istante estasiato di fronte a quella luce.
Anche gli scienziati, autori della scoperta che vado subito a spiegare nelle sue linee essenziali, si sono trovati di fronte a un bagliore.
Fuochi artificiali allo zinco
Il concepimento è un evento eclatante e complesso, il fatto che le dimensioni degli elementi coinvolti siano molto piccole può ridurlo a qualcosa di trascurabile. Se un feto di ben più che qualche settimana è ritenuto un mero grumo di cellule, figuriamoci a cosa possa essere ridotto un embrione appena formato. Un gruppo di ricercatori della Northwestern University notò nel 2014 un’evidenza eclatante studiando in laboratorio gli embrioni dei topi: le uova, non appena fecondate, emettevano guizzi di luce. Erano piccoli e ripetuti fuochi artificiali. Approfondendo l’indagine risultò che quei bagliori indentificavano proprio l’attimo del concepimento e più erano intensi più significavano il buon innesto di una vita nuova.
Questa la sintesi dello studio, possiamo azzardare qualche spiegazione più dettagliata senza scendere nel complicato. Innanzitutto il responsabile dei bagliori è lo zinco: questo minerale è fondamentale per la fecondazione al punto che se ne trovano venti miliardi di atomi quando l’uovo è pronto a ricevere lo spermatozoo, ma immediatamente dopo il concepimento – e proprio per avviare nel migliore dei modi lo sviluppo della nuova vita – l’eccesso di zinco deve essere smaltito; ecco allora l’emissione di luce, una piccola esplosione disperde ed elimina lo zinco in eccesso. Uno degli scienziati coinvolti lo spiega così:
Ogni uovo ha quattro o cinque di questi bagliori. È bello da vedere, sono orchestrati come una sinfonia. Ci fece capire che lo zinco veniva rilasciato in grandi quantità, ma non avevamo idea di come l’uovo riuscisse a farlo. (da Science alerts)