MARIE-JULIE JAHENNY - LA STIGMATIZZATA BRETONE Molte persone, per mancanza di tempo o di mezzi, non possono permettersi di leggere le opere di Marie-Julie. E’ forse per questo motivo che tante anime …Altro
MARIE-JULIE JAHENNY - LA STIGMATIZZATA BRETONE

Molte persone, per mancanza di tempo o di mezzi, non possono permettersi di leggere le opere di Marie-Julie. E’ forse per questo motivo che tante anime rimangono all’oscuro della vita mistica di Marie-Julie Jahenny. Ella ha consacrato la sua esistenza per ottenere la salvezza dei peccatori. Nessuno rimarrà indifferente nel conoscere questa vita di sofferenze morali e fisiche per ben 91 anni, con la piena e sincera adesione di questa mistica semplice ed allo stesso tempo eccezionale. Il suo martirio durò quasi un secolo. Qui noi troveremo lo stimolo e l’esempio per la nostra santificazione.

LA SOFFERENZA ALL’OMBRA DELLA CROCE

Marie-Julie nasce alle 9 di sera del 12 febbraio 1850 in un piccolo villaggio di COYAULT nel comune di Blain. La casa era isolata, vicina al mare in cui, ancora neonata, cadde. Sua mamma la legava al tavolo quando non poteva accudirla. Nel registro della parrocchia si legge: il 13 febbraio è stata battezzata Marie-Julie Jahenny, nata la sera precedente dai coniugi Charles Jahenny e Marie Boya “regolarmente sposati in chiesa”; la madrina: Jeanne Boya. Blain si trova nella Loira inferiore poi chiamata: Loira Atlantica. Sotto il regime di Vichy, la falsa Bretagna fu divisa in 4 dipartimenti; invece la Bretagna reale ne ha 5 e sono: Côtes del Nord (Côtes d’Armor), Finistère, L’Ile e Vilaine, Morbihan e la Loire Atlantica.

LA PRIMA COMUNIONE DI MARIE-JULIE
Marie-Julie era molto devota e portata alla penitenza sin dalla tenera età.
Anche la mamma era preoccupata per la sua attrazione troppo precoce alle penitenze.
Un giorno andò con le compagne a raccogliere il muschio e la piccola banda entrò nella chiesa di Gâvre a giocare. Il curato, richiamato dal chiasso disse loro: “Che fate qui?”.
Le fanciulle acconsentirono ed ottennero il perdono a condizione di fare una penitenza. Tutte rifiutarono eccetto Marie-Julie!
La fragile pastorella conduceva le sue tre mucche al pascolo attraverso sentieri stretti e tortuosi verso il monte Hernion. Raggiungeva una piccola radura che dominava Fraudais. Che fare in una prateria chiusa da recinti, in compagnia di animali tranquilli? Costruire un piccolo altare, ornarlo di fiori campestri! Formò una croce di legno senza il Cristo, ma, industriosa com'è, scava, incide sul legno l’immagine di Gesù Crocifisso… Completò il suo piccolo paradiso con una statuetta della Vergine!
Così solitudine e preghiera l’aiutavano ad approfondire la sua devozione a Gesù, a Maria e alla CROCE.
Alle volte s’arrampicava sopra un monticello da dove scopriva un po’ d’orizzonte.
“Cosa fai lassù piccola Marie?”
“Guardo le campane della chiesa là dove abita Gesù!”
La sua prima Comunione è un atto di enorme importanza. Marie lo sa e ne conosce la risposta.

“La prima Comunione è una fonte di felicità per tutta la vita; ma sarebbe una fonte d’infelicità per tutta la vita se fatta male.”
Penitenza, dice, bisogna prepararsi facendo penitenza. E le sue penitenze cominciano presto, ma in seguito aumenteranno ancora.
Marie costruirà una cintura di cuoio con i chiodi: le punte ferivano la pelle. Non bastava! Fece una croce, anch’essa ornata di punte che penetravano nella carne. Con un filo di ferro, intrecciato e coperto di spine… si incoronerà in un luogo segreto.
Alle volte si strofinava il viso con le ortiche fino al punto di infiammarlo e scorticarlo.
Inoltre metteva nelle scarpe delle puntine che la facevano sanguinare… che dolore per la pastorella!
Marie, adulta, porta a casa una porta di legno scartata da qualcuno e da bruciare come legna… Ebbene, la pulisce, ne fa una grande croce lunga un metro: ecco il suo letto!
E’ la prima che si alza, perciò nasconde la croce tra il pagliericcio e la rete. Quando sua sorella Angela doveva dormire con lei… in fretta e furia faceva scomparire la “croce”!
All’età di dieci anni e mezzo si accostò alla prima Comunione. Durante il ritiro di preparazione, il predicatore insisteva sulle sofferenze della Passione. Il giorno della confessione tutti piangevano, solo una bambina non piangeva e Marie-Julie ne fu turbata.
Molto più tardi, durante un’estasi, rivelò la sua preghiera di ringraziamento, che era un programma di vita: “O mio amabile Gesù, oggi hai sposato la mia anima. Ti prometto di consacrarti la mia giovinezza e tutti i miei anni, fino alla morte. Io voglio un solo SPOSO.”
La mamma dichiarava nel 1873: “Mia figlia è sempre stata molto devota, soprattutto dopo la sua prima Comunione. Ripeteva tutte le prediche che ascoltava. Il suo affetto era vivissimo per me e per il papà. Non aveva difetti… Non ha mai danzato.”
Marie-Julie diventava grande ma soprattutto nella pietà e nello spirito di penitenza.
Nel 1865 chiede di essere guidata dal nuovo vicario di Blain, Don Pitre David: ha 39 anni, alto, bruno, vigoroso. “Ha il fuoco negli occhi, ardore nelle parole e nel cuore… ed una franchezza tutta bretone….”
Ne parleremo più avanti in un altro capitolo che riguarda il clero.
Marie-Julie sogna di farsi suora ma Padre David la ritiene troppo fragile e con poca salute, perciò la sconsiglia.
Non ha malattie gravi salvo attacchi di febbre, nonostante questo vuole andare a Messa… Aveva un po’ di pallore per questa febbre, a quel tempo tutti i contadini ne soffrivano.
Fratelli e sorelle crescono, perciò a 16 anni fu mandata a servizio presso una famiglia in un villaggio vicino: Miltais. La sua debole costituzione non le permette di restare più di 6 mesi.
Ha edificato i suoi padroni con la sua semplicità e pietà, al punto che 12 anni dopo, conservando un tale ricordo della vecchia domestica, si recheranno dalla ”nuova” stimmatizzata… per chiedere la guarigione della loro figlioletta morente… ed ottennero la grazia. Marie, tornando a Fraudais, vi rimase fino all’età di 22 anni.
In questo periodo, forse, papà Jahenny acquistò le terre che già possedeva, due lavoratori ed un ettaro di terra in più che gli permettevano di allevare una quarta mucca.
La vita si svolge regolarmente nella semplicità. Bisogna pensare all’avvenire della giovane Marie e procurarle un mezzo per vivere, secondo le sue forze.
Così a 22 anni lavora nella sartoria delle signorine Péhé di Blain. Marie deve accompagnare le sue insegnanti nelle famiglie dei loro clienti. Spesso sente conversazioni che la fanno soffrire, ma non si lamenta mai. Nonostante tutto continuerà a lavorare e guadagnerà 35 centesimi al giorno.
Con il suo guadagno la madre poteva mandare la figlia a pagare il medico che curava il fratello gravemente ammalato al ginocchio. Questo medico, nella sua casa, cercò di baciarla, ma ella resistette e fuggì… Maria non smise mai di ringraziare il Signore per averla protetta dalle “zanne di una tigre”!
Il 6 gennaio 1873, durante la Messa solenne, Marie-Julie sentì una grande stanchezza. E’ talmente grave da sentire il dovere di tornare immediatamente a casa.
Durante il mese il malessere si aggrava. Ma il medico non riusciva a fare una diagnosi: cancro allo stomaco o tumore intestinale?

Il 12 febbraio, per il suo 23° compleanno, la malattia peggiora. Padre David la confessa… il 15 viene richiamato in fretta, con urgenza. Trova la ragazza senza conoscenza e non può che darle l’estrema unzione.
Alcuni giorni dopo si nota una leggera ripresa, un miglioramento ed il confessore ne approfitta per portarle la santa Comunione come Viatico. Ma il medico non ha perso la speranza di salvarla.
I vicini di casa, in lacrime, circondano la “moribonda” ma in tutti c’è soltanto il pensiero della morte. “Una ragazza così buona!” Che peccato! I disegni della Provvidenza sono misteriosi! Sì, erano davvero impenetrabili. E la gente di Fraudais non poteva sapere né supporre ciò che Dio faceva in lei.
Sette giorni dopo aver ricevuto l’Estrema Unzione, Marie-Julie si trova ancora assopita… ma si sente morire. Lo dice alla sua famiglia… era triste e piangeva.
Improvvisamente, verso le 11, l’ammalata spalanca gli occhi e si trova seduta sul letto. Ciò che non le succedeva da molto tempo. Marie dice: “Com’è lunga la vita in questo mondo!”
Ha gli occhi fissi nello stesso punto, poi si prostra e sembra morta per ben 3 ore.
Che cosa vedeva in quei dieci minuti? Contemplava la Vergine silenziosa… mentre tutti la pensavano morta.

“SENTO NELL’ANIMA UNA GRANDE FELICITÀ

Alle tre del pomeriggio rivede la Madre del Salvatore che questa volta le parla.
L’Immacolata è vestita di bianco, incoronata, appoggia un braccio su una croce bianca.
“Avevo paura” disse Marie-Julie. Durante la visione odo queste parole: “Mia cara figlia, non dubitare; sono la Vergine Immacolata.
Tu soffri!” Poi si piega verso di me col braccio destro sul cuore e il sinistro appoggiato alla croce. Poi mette la mano destra sul mio cuore. Mi promette la guarigione per il 2 maggio alle tre del pomeriggio.”
La Vergine le annuncia anche sofferenze quotidiane tra le 2 e le 3 del pomeriggio eccetto il sabato, in cui saranno alle 9 del mattino, ed aggiunge: “Io ritornerò”. Il 14 marzo MarieJulie confida a sua sorella Angela: “Penso che domani succederà qualcosa”.
Ma non rivela la natura del presentimento.
Così il 15 marzo 1873 ebbe la seconda apparizione, ma non si sa come… la Madre del Salvatore dice a Marie-Julie: “Io sono la Vergine Immacolata, mia cara figlia, e tu hai sofferto molto: vuoi accettare le cinque piaghe del mio divin Figlio?” Parlava con dolcezza e bontà con un bel sorriso. Marie-Julie le chiede: “ Cosa sono queste cinque piaghe?”
“Sono i segni dei chiodi che hanno trapassato le sue mani e i suoi piedi e la piaga causata dalla lancia.”
Con un sussulto le risponde: “Sì, con tutto il cuore, Madre mia, se il mio Gesù lo vuole e mi trova degna!”
La Vergine promette di tornare il giorno delle cinque piaghe ed aggiunge: “Sarai pronta a soffrire per il resto della tua vita per la conversione dei peccatori?”
“Sì, mia tenera madre, se il vostro divin Figlio lo desidera, mi sottometto alla sua santissima volontà.”
“Mia cara figlia, questa sarà la tua missione!” La Vergine alza gli occhi e dice: “Figlio mio carissimo, Marie-Julie si offre vittima, accettala.”
Poi presentandole la croce bianca: “Ecco la croce sulla quale tu sarai immolata!”
La giovane si domanda perché non è venuto Gesù…
”Perché neppure io posso portare mio Figlio crocifisso. La croce sarà presente nella tua casa quando tu non esisterai più.”
Questo avvenne una domenica. Il giorno dopo Marie-Julie chiamò il suo confessore e gli raccontò ciò che le era successo… Ma Padre David non osa crederle…
Ne parla il martedì a sua sorella, poi alla mamma ed alle cugine. Improvvisamente si diffonde la notizia come un “fulmine a ciel sereno”.

“LA VERGINE É APPARSA A FRAUDAIS!”

Tutta la gente di Blain si precipita. Il confessore, prevenuto, si recò alla casa di Marie-Julie e mandò via tutti rimproverando Marie.
Ma il 20 marzo 1873 Marie avverte la famiglia che il giorno dopo avrebbe ricevuto le stimmate; vennero così diversi sacerdoti. Venerdì il papà si precipita a Blain, va in sacrestia e parla con il Padre Audrain… sua figlia soffre molto e ha le mani ferite. Il Parroco ride e dice: “Verrò a vedere quando sarà successo!”
Alle 8 la giovane è spossata dal dolore e chiede al vicino, il signor Cussonneau: “C’è del sangue?”. Senza dubbio non ha più la forza di mettere le mani agli occhi; non sa come avvengono le stimmate. Una donna le scopre i piedi, ma non c’è nulla.
Alle 9 Marie-Julie ha le convulsioni e perde conoscenza.
Ci sono duecento persone nella casa e alla porta. Un quarto d’ora dopo le convulsioni, il sangue esce dalla mano sinistra.
Marie-Julie riprende i sensi, dopo poco il sangue appare sulla mano destra. E così avviene ai piedi e al costato. Sviene ben cinque volte durante l’apparizione delle stimmate.
Alle 11 il sangue cessa di uscire…
Il vicino di casa si preoccupa di informare il curato di Blain. Piange! Questi signori sono a tavola… Viene accolto dal curato di St. Emilien e dal Padre Averty, vicario di Bouvron.
Quando arrivano a Fraudais possono vedere il sangue coagulato sul palmo delle mani.
Marie-Julie dichiara che venerdì seguente, 28 marzo, riprenderà ad uscire e la nuova “donna” con le stimmate all’una del pomeriggio iniziò la sua prima Via Crucis.
La sofferenza di Marie-Julie varierà secondo i tempi. Nella seconda metà della sua vita, avverrà senza testimoni.
Cadrà tre volte… Le cadute saranno così forti da spaccarle il cranio… Certi giorni, in estasi, sono stati contati 1500 passi. Durante gli otto minuti della crocifissione… sembrava senza respiro… ciò fu confermato da uno specchio davanti alla bocca…
Un giorno il sangue uscì dal costato imbevendo i vestiti, lasciando anche una macchia rossa sul pavimento.
Le persone sensibili non hanno potuto resistere e sopportare questo spettacolo.
Durante gli ultimi anni, venne chiesto a Marie-Julie come faceva la sua Via Crucis.
“Sono seduta sulla sedia quando entro in estasi e lì mi ritrovo quando rinvengo. Che cosa abbia fatto il mio corpo durante quel tempo, io proprio non lo so.”

NESSUN INGANNO A FRAUDAIS

Il dott. Antonio Imbert Gourbeyre era professore alla facoltà di medicina a Clermont-Ferrand. Era amico di Ozanam e di Lacordaire. Osservò Louise Lateau, celebre stimmatizzata del Belgio. Questo caso lo interessava molto. Lo poté osservare alla luce della scienza medica.
Fece una ricerca su casi veri o presunti di persone con le stimmate. Dopo 26 anni di lavoro pubblicò il fenomeno in due volumi.
All’inizio del 1873 inviò i suoi libri a tutti i vescovi francesi.
Quello di Nantes, Mons. Fournier, gli scrisse una lettera di approvazione.
Proprio in questa diocesi, appena apparsa l’opera di Imbert, corre voce che ci sia una nuova stimmatizzata. Un sacerdote di Nantes gli scrive dandogli la notizia.
Così nacque tra di loro uno scambio di corrispondenza e dal settembre 1873 il dott. Imbert decide di studiare l’avvenimento recandosi sul posto.
Dopo aver visitato Mons. Fournier, e quindi un rapporto sfavorevole della sua commissione, non sa cosa fare, mentre avvengono nuovi fatti.
Chiede perciò al Dott. Imbert di studiare scrupolosamente il caso. Dopo una prima visita a Fraudais, vi tornerà ben 14 volte.

Era il 24 settembre 1873 e Imbert scrive:

“Entrai nella fattoria con il sig. Gregoire, negoziante di Blain, uomo retto e pio, amico della famiglia Jahenny. Fui il benvenuto. Conobbi così tutta la famiglia in breve tempo.
Marie-Julie era seduta vicino al letto, piccola di statura, 1 metro e 50… mi sembrò una fanciulla. Le avrei dato 16 o 17 anni. Ne aveva 28. Il suo volto è ovale, carino e colorato, gli occhi sono dolci e molto espressivi, la pupilla di un bruno verdastro, la fronte ampia, i capelli castani riuniti in chignon e indossava una cuffia bianca. Il vestito era nero, con una semplice mantellina di lana color lilla.
Marie-Julie risponde a tutte le domande, con precisione e senza esitazione né affettazione. Quante domande le ho fatto! Si esprime in un buon francese intercalato con qualche parola del dialetto locale.
Nulla di esagerato nel suo modo di parlare, tutto è naturale. E’ sincera, modesta e semplice.”
Il Dott. Imbert esamina le stimmate, fanno male con la pressione della mano… senza infiammazione; ciò esclude l’ipotesi di essersele procurate.
Non vi sono segni sulla mano, si nota solo un leggero gonfiore e ciò indica che saranno trapassate, come annunciato dalla Vergine. Le piaghe dei piedi obbligano la donna a camminare sul fianco.
“Vi hanno offerto denaro?”
“Sì, non siamo ricchi ma non l’abbiamo accettato.”
Il Dott. Imbert rimane molti giorni ed assiste a diverse estasi.
“La Vergine le dice che è contenta del lavoro del dottore; è opera di Dio.”
Durante un’estasi una mosca si posa sulla pupilla dell’occhio e vi rimane per un bel po’ di tempo. Ciò significa che Marie-Julie ha una insensibilità prodigiosa.
Imbert inoltre fa la diagnosi della malattia del fratello Carlo, guarito il due maggio precedente e la conclusione della sua visita è la seguente:
“Voi avete una stimmatizzata REALE: non vi è inganno a Fraudais!”
Venne dato l’ordine a P. David di inviare un resoconto al Vescovo almeno ogni settimana.

LA FIGURA DI PADRE PITRE DAVID

Padre Pitre-Hervé David è nato nel 1829 in una famiglia di marinai, a Croisic-Loira Atlantica. Debutterà nella vita attiva come marinaio!
“Ero marinaio, confiderà ad un amico di Blain, quando ho rischiato di morire durante una tempesta. Feci un voto di diventare sacerdote se mi fossi salvato.
Era una tempesta spaventosa… e solo un miracolo mi poteva salvare. A
vendo tenuto fede alla mia promessa, fui nominato vicario a Blain nel 1865.”
Tutti amavano questo sacerdote leale ed energico, il suo carattere di marinaio, di rara sincerità… andava dritto allo scopo, non contavano né denaro né sofferenze.
Conobbe Marie-Julie prima ancora delle sue visioni, aveva notato in lei un’anima privilegiata… ma non una MISTICA!
Il confessore diceva tra sé:
“Il demonio va a colpo sicuro, vuole guidarmi impedendomi di seguire una penitente. Non riderà di una vocazione sacerdotale. Ministro di Dio, io sono il maestro, comando io ed il diavolo troverà pane per i suoi denti!”
Padre David fece un esame molto attento, dandone notizia accuratamente al proprio Vescovo Mons. Fournier. Ad entrambi non piaceva l’entusiasmo esagerato…
Il curato era imprudente… causò disordini che attirarono la celeste disapprovazione. Il vescovo ha dovuto proibire a questo prete di immischiarsi nei fatti di Fraudais.
Di fronte a questi fatti s’imponeva grande discrezione: si trattava di Satana o di DIO?
“Signore mio, diceva P. David con la sua abituale inflessibilità, fino a quando saprò di avere a che fare con Voi non c’è niente da fare con me! Ma il giorno in cui sarà evidente la VOSTRA AZIONE… nessuno mi fermerà!”
Lontano dall’essere biasimato dal cielo per la sua diffidenza, è un sacerdote e sarà guidato da LUI se giudicato degno di unirsi intimamente all’opera di espiazione di Marie-Julie ed elevato al rango di “Prima Vittima”… Sarà assegnato a lei come direttore spirituale… Questi titoli (Gloriosi) gli sono rimasti anche dopo essere stato allontanato da Fraudais, alla morte del vescovo Fournier nel 1877.
Fu nominato curato nella parrocchia di PIN dove morì il 2 maggio 1885.
Marie-Julie gli aveva predetto il giorno della sua morte. Sulla sua tomba si verificarono due miracoli, ma non furono resi NOTI…
La signora Bricaud racconta che suo papà Pierre Colin, mugnaio di Noué a Blain, amava parlare del Padre David che stimava e considerava come amico.
Ci raccontava dei suoi incontri con lui. Io ero la maggiore e mi piaceva sentire il papà parlare di Padre David.
Mio papà era nato nel 1863 e ricordava la giovinezza di Marie-Julie interessandosi a tutto ciò che succedeva a Fraudais. Andava alla piccola fattoria… I sacerdoti a quel tempo portavano la Comunione ai malati in campagna a cavallo.
Non esistevano strade, i sentieri erano brutti, fangosi in tempo di pioggia. Il Padre David e mio papà cavalcavano insieme.
Egli ricordava che spesso accompagnava Padre David nelle sue visite giorno e notte. Da lui ho saputo ed udito solo parole edificanti. Era per me un amico sicuro… mi consigliava persino di diventare sacerdote.
Lo consideravo un uomo di grande intelligenza e di memoria formidabile.

IL VESCOVO FOURNIER

Nell’ottobre del 1874 Marie-Julie fece la sua consacrazione alla Vergine Immacolata.
Avevano acceso due candele… la testa china, quando riceve dalla Madre di Dio una corona di fiori (che non si vedono). Tra le due estasi della giornata Ella rivela a numerosi presenti che Mons. Fournier aveva lasciato Roma con grandi favori ricevuti da Pio IX e che ormai sarebbe stato più vicino al suo trono.
Si seppe poi che il vescovo di Nantes era stato nominato assistente al Trono Pontificio.
Fournier era un grande vescovo, scriveva il Dott. Imbert: grande per l’intelligenza, il cuore, le opere e le parole.
Aveva seguito fino alla morte il fatto soprannaturale che avveniva nella sua diocesi.
Trascorse gli ultimi 4 anni della sua vita a fare ricerche su ricerche.
Meravigliato del discorso tenuto dal vescovo di Poitiers in occasione dell’incoronazione di N.S. di Lourdes… gli scrisse chiedendo di studiare il caso di Fraudais.
Mons. Pic dovette ritardare l’impegno - ma non avvenne -.
Un sacerdote, Don Cresset, scriveva al vescovo di Nantes il 23 giugno 1876… per esporgli certe obiezioni contro Marie-Julie.
In particolare il vescovo Luçon (Mons. Lecoq, che diventerà il vescovo di Nantes) e di Mons. Richard e di alcuni ecclesiastici influenti della diocesi… Chiacchiere!

Mons. Fournier risponde il 26 giugno:
“Caro monsignore,
rispetto come voi Don Bessay, ma rifiuto il giudizio circa gli avvenimenti di Fraudais. Non li conosce. Mi spiace credere che Mons. Luçon… vi mandi qualche ammonizione. Diversamente mi spiacerebbe; Lei sa bene che una simile causa sollevata dal vescovo del luogo e che l’Ordinario… ha autorità e grazia per giudicare. Non ho ancora fatto conoscere il pio parere su questo fatto, anche se ne sono molto tentato. Non cambio il mio parere ed il mio modo di vedere e nemmeno la mia convinzione. Mons Luçon non ha più il diritto di giudicare l’avvenimento di Fraudais né quelli del Bois d’Haim.
Sono identici ed anche ben studiati… Lascio agli ecclesiastici, che ne avranno il coraggio, di unirsi ai liberi pensatori… i quali hanno accumulato obiezioni contro le estasi e le grazie di ogni tipo di Louise Lateau.
“La testimonianza chiesta da Mons. Richard non è autorizzata come le altre, perché i fatti di Blain sono posteriori alla sua partenza da Nantes.
Perciò “Non li conosce”. Ne ha solo sentiti parlare, e molto sporadicamente, vale a dire da voci o da Pettegolezzi.
E’ un mio compito NON IL SUO!
“Spero proprio che il mio vicario generale, De Laspiney, osservi almeno il silenzio se non condivide la mia idea: perciò la mia tolleranza ha un limite.
Ricevo tutti i giorni testimonianze affermative in favore di Marie-Julie. Ieri me ne parlò il Barone della Tour del Pin. Costui è vostro consigliere generale: mi riferiva che è sua viva e totale convinzione su ciò che aveva visto la sera prima… Voi non avete dimenticato le testimonianze del Superiore di Pont-Château, dell’arcivescovo di Haiti e del mio vicario generale, compresa una folla di laici e del clero, gente seria… hanno visto.
Voi sarete colpevole se vi lascerete confondere”:
Felix, vescovo di Nantes
Che cosa succedeva nella diocesi di Nantes?
Lasciamo al Dott. Imbert la responsabilità della sua stima.
“Un fatto così straordinario come quello di Fraudais… non potrebbe esistere senza provocare una grande opposizione.”
Ciò avveniva dopo molti anni, mentre nella diocesi di Nantes vi erano discordie e disaccordi.

ECCO LA STORIA:

“Cittadino di Nantes, Felix Fournier era cresciuto tra la sua gente. Divenuto curato di St. Nicolas, fece della sua chiesa una basilica monumentale, orgoglio della città.
Nel 1848 è stato inviato all’assemblea nazionale da parte dei suoi concittadini. Dotato di intelligenza superiore, un grande cuore, uomo d’azione ed oratore di prim’ordine… Trovò persone invidiose, calunniatori persino tra i confratelli nel sacerdozio”.
Fournier scrive a Roma il 14 dicembre 1876 al Padre Vanutelli che visitò Marie-Julie, ed è cugino di due cardinali.
“Vi ringrazio della lettera. Ne avevo bisogno. Ci tenevo ad avere l'espressione dei vostri sentimenti. L’ambiente in cui vi trovate vi rende estremamente prudente.
Spero tuttavia che non esitiate, all’occasione, a rimanere dalla parte della VERITÀ, poiché, se è bene nascondere i segreti del Re, è altrettanto encomiabile rivelare i DONI DI DIO.
Raccomando la prudenza perché il coraggio della verità ha un prezzo da pagare. Bisogna temere l’entusiasmo e l’inganno. Ma il soprannaturale VERO non deve trovare testimoni che fuggono dalla luce e la nascondono come Nicodemo!
Tutti i fatti che continuano a Fraudais confermano sempre più la mia fiducia. Dio ci aiuterà e diffonderà la sua opera quando e come a LUI piacerà”.
Parla il Dott. Imbert: “Ecco ciò che scrivevo a Mons. Rouard (3° successore di Fournier) inviandogli nel novembre 1899 un documento segreto sui fatti di Fraudais. Bisogna risalire all’opposizione contro Marie-Julie ed alla candidatura di Fournier a vescovo di Nantes… Ebbe degli oppositori ed anche, può darsi, dei RIVALI:
La lotta fu accesa e scandalosa… ed il curato di St. Nicolas fu accusato di atti immorali.

Quando Marie-Julie giunge al mondo soprannaturale Mons. Fournier credeva in lei, approvava e ne era certo. Gli avversari del vescovo divennero nemici di ciò che accadeva a Fraudais.
Gli impiegati episcopali, d’accordo con il curato di Blain, denunciarono il vescovo a Roma, dove lo mandarono a morire.
Era l’anno del 50° di Messa del papa Pio IX. Il vescovo di Nantes vi andò solo a presentare i suoi auguri al Pontefice e per parlare della causa di Marie-Julie, domandandone consiglio.”
Nella vita di Mons. Fournier, Padre Pothier ricorda la scena triste del sermone del vescovo ai suoi vicari generali ed ai membri del capitolo venuti a salutarlo prima della partenza.
“Accetterei volentieri i vostri saluti se non ignorassi che alcuni dei miei sacerdoti, nonostante il rispetto che devono alla ’poltrona’ che io occupo, non rimpiangono nulla e mi fanno pena.
Ho l’onore di guidare questa chiesa, il mio dovere non ha mai smesso di agire e ne sono l’unico giudice.
…Dio mi ha eletto, mi ha dato anche la forza e la luce. Nelle attuali condizioni mondane è così facile fare il bene? La lotta e gli sforzi del vescovo non vi stimolano ad ogni istante? Con le preghiere, l’affetto particolare e la grande CARITÀ di cui parla l’Apostolo?
Reverendi, non mi aspetto sicuramente che voi vi ricrediate qui…”
Poi, guardando i vicari generali: “Tra 15 giorni, se piace a Dio, tornerò. Vi domanderò un resoconto severo della vostra amministrazione.”
Fournier scriveva a Padre David il 20 maggio 1877:
“Vi incarico di tutto ciò che riguarda questa santa figliola. Proibisco a tutti i sacerdoti della mia diocesi di fare qualcosa per esaminare questa figlia o ad interrogarla a meno che vi abbia nominato SUO DIRETTORE.
Se durante la mia assenza morisse, vi incarico di seppellirla e di fare tutto ciò che sarà necessario.
La benedico e benedico VOI, assicurandovi, signor Vicario, tutta la mia devozione.”
Felix, vescovo di Nantes

La vigilia della sua partenza il prelato scriveva al curato di Saveny:
“Non pensate che io sia contro Marie-Julie. Io le credo e sono convinto che Dio la farà trionfare. Dopo tutto, se io mi sono sbagliato, mi umilierò ed obbedirò al mio successore.”

LA MORTE DI FELIX FOURNIER, VESCOVO DI NANTES

Quando parte per Roma, il vescovo non è tanto sicuro – lo si legge tra le righe – della sua lettera a P. Vanutelli e soprattutto di quella a Mons. Mauclerc, curato di Savenay. Senza illusioni pensa ai suoi collaboratori.
“All’epoca della sua morte, nota il Dott. Imbert, gli avversari diffusero la notizia che il vescovo di Nantes era stato rimproverato dal Papa e dal Santo Uffizio a causa di Fraudais… Era impossibile! Come mai Roma fece una inchiesta che spettava unicamente al vescovo, in un processo inutile, là dove il solo giudice era lui?
Comunque il Santo Uffizio approvò la condotta del vescovo di Nantes e gli consigliò di procedere immediatamente con una inchiesta canonica.
Il Santo Uffizio non ha fretta di pronunciarsi, cammina con i piedi di piombo. Per principio non fa dimettere un vescovo e ne svaluta la sua idea… Ma ha mezzi segreti da usare: voci e confidenze che sfuggono a certi suoi membri! Non è ufficiale che si riserva la possibilità di una ulteriore decisione.”
Il nostro venerabile vescovo lasciò Nantes il lunedì di Pentecoste. Passò da Parigi dove cercò di vedere il Nunzio apostolico ed il Card. Guibert, arcivescovo di Parigi.
Deve giungere a Roma per il 24 maggio. Lo accompagna il suo segretario Don Pothier. Ivi ritrova i pellegrini di Nantes e con loro visita le basiliche romane.
Il 1° giugno è in visita dal Papa Pio IX con i suoi pellegrini di Aix e di St. Etienne. Scrive una pagina vibrante di fede ricordando le figure degli eroi di Nantes che han lottato e sono morti per difendere la Santa Sede: Lamoriciére, Pimodan, Charrette, Guérin.
Ricorda anche Santa Chiara che ha portato nella sua diocesi un Chiodo che servì a crocifiggere S. Pietro.
La stessa sera dell’udienza il vescovo si sente stanco.
P. Pothier dal 6 giugno scrive due o tre volte al giorno ai vicari generali Rousteau, Morel ed al P. Fournier, segretario del vescovo.
Il 7 giugno la febbre è alta, il malato non riesce a liberarsi dal catarro. L’8, Pothier scrive a Mons. More:

“Mio caro Padre, scrivo questa lettera con le mie lacrime! La febbre è molto alta.”
I cardinali Mermillod e De Falloux sono vicini al malato. P. Vanutelli vi resta per lungo tempo. La lettera non dice però che il vescovo ha voluto conoscere le ultime notizie ed il contenuto dell’estasi del 20 maggio di Marie-Julie.
Raccomanda al P. Pothier che NON FACCIANO DEL MALE A MARIE-JULIE… dopo la sua morte.
Il 9 giugno è la fine! Il R.P. Vanutelli celebra la S:Messa alle ore 6 nella camera del morente. Il Card. Falloux gli somministra l’estrema unzione.
Gli misero sul petto la sua croce ed una stola. Mons. Daniel, Padre Vanutelli suo confessore ed altri… rimangono… il malato li BENEDICE TUTTI!
“Mio caro Pothier” mormora… il Padre Nostro. Il confessore gli mostra immagini sacre e reliquie“ coraggio!
Poi gli occhi del vescovo si chiudono mentre guardano Pothier.
Proprio in questo periodo il Signore si presenta per ben 3 volte a Fraudais… come per addolcire il colpo a Marie-Julie.
Appare con quattro raggi nelle mani, uno di questi è pallido e spezzato… Le spiega che questo raggio rappresenta il vescovo Fournier. Marie comprende che il suo Pastore è ammalato e prega per lui.
La seconda volta le dice: “Guarda questo raggio, significa che il buon Pastore è morto”.
Ma lei lo interpreta come annuncio di guarigione.
Il Signore le appare una terza volta e le dice apertamente: “Tu non mi hai capito. Volevo dirti che Monsignore è morto, l’ho chiamato nella gloria. Ho voluto sottrarlo ad altri OLTRAGGI a Nantes. Ha lavorato bene.”
La mattina del 10 giugno Marie-Julie rivelerà al suo confessore tutti i dettagli della morte del vescovo di Nantes a Roma. Dettagli che si troveranno i giorni seguenti nella rivista “Settimanale Religioso” della diocesi.
Qualche settimana più tardi Marie-Julie vedrà spezzarsi ancora due raggi, che significherà la morte di un Vicario.
Venti giorni dopo la morte di Mons Fournier FU PRIVATA DEI SACRAMENTI per ordine dei vicari capitolari diocesani… decisione che fu mantenuta dal nuovo vescovo Mons. Lecoq.
Il Padre Vincenzo Vanutelli, che conosceva già Marie-Julie, avvisò le autorità di Roma.
Vanutelli aveva avuto la confidenza dal vescovo morente che lo pregava.
“Vegliate affinché nessuno le faccia del male dopo la mia morte….”
Padre Semenenko, superiore generale dei Resurrezionisti e consigliere del S. Uffizio fu mandato a Fraudais.
Dopo una lunga visita alla fattoria dichiarò: “Fu il giorno più bello della mia vita!”
Dopo questa bella testimonianza su Marie-Julie, il vescovo, sordo alle domande del Papa, delegò P. Hyacinthe Cornier, superiore dei domenicani di Roma.
Venne a sua volta in visita ufficiale, ma segreta, a Fraudais.
Questo visitatore del Papa Leone XIII fu rapito dopo il suo lungo e pio incontro con Marie-Julie. Perciò il Papa intervenne personalmente per ridare i Sacramenti a Marie-Julie. La missione fu data a P. Vanutelli: “Vai a consolare l’anima afflitta!”
Poi il Santo Padre scrisse una lettera personale al vescovo. Tutto tornò normale per la festa di Tutti i Santi del 1888, dopo 11 anni e mezzo di persecuzione.

I VICARI CAPITOLARI

Alla morte di un vescovo, i poteri dei suoi vicari capitolari cessano. P. Rousteau e P. Morel saranno sollevati dal loro compito.
Così il Capitolo della Cattedrale assume immediatamente i poteri. Infatti dovrà annunciare ufficialmente ai diocesani la notizia della morte del loro capo spirituale.
Il Capitolo elegge due vescovi con il potere di guidare la diocesi durante la Sede vacante.
I nuovi canonici di Nantes chiedono di dimettere i due vicari generali precedenti e scelgono il canonico Vincenzo, teologo del capitolo e prelato della diocesi vicina, Mons. De Lespinay. Lespinay, nato in Vandea, vedovo, dopo un matrimonio di qualche mese, fu ordinato sacerdote nel 1842 e divenne vicario generale di Luçon. Fu proposto come vescovo di Nantes dopo la morte di Mons. Jacquement, onore che rifiutò.
Dopo tre anni si ritirò senza far chiasso in solitudine vicino alla chiesetta dell’Immacolata Concezione, che tanto amava.
I vicari capitolari sono accusati di aver condannato Marie-Julie. In realtà non esistono documenti ufficiali che mettano i fedeli in guardia contro di lei… Sembra non esistano accuse né a Roma né nella diocesi.
Perché dunque questa impressione nella gente, che la stimmatizzata di Fraudais sia stata condannata dall’autorità ecclesiastica?
Può darsi che nella condanna di una nuova devozione a Nantes, quella delle “Piaghe e della Spalla” qualcuno abbia visto senza dubbio una allusione indiretta a Marie-Julie.
Si sapeva che la piaga alla spalla la faceva soffrire più ancora di quelle delle mani e dei piedi. I devoti “della piaga della spalla” ne parlavano….
Un curato a Fraudais scriveva il suo entusiasmo per aver potuto mettere nella sua chiesa la statua del Cristo con “la piaga alla spalla”.
Roma non ammette questa devozione “la piaga della spalla”… il termine non è bello! Bastano le cinque piaghe ed il Sacro Cuore! Fu dato l’ordine di ritirare tutte le statue e tutti gli scritti con questa denominazione… e cancellare ogni iscrizione sulle statue del Cristo che porta la Croce.
I vicari generali hanno messo tutto a tacere, togliendo anche il direttore di Marie-Julie. Ecco la spiegazione scritta da P. David in una lettera indirizzata a Mons Lecoq, quando giunse a Nantes come successore di Mons Fournier:

“Il 14 giugno 1877, apprendendo la nomina dei capitolari, m’affretto a scrivere, lasciando il mio incarico e sottomettendomi alle loro direttive.
Il 2 luglio mi invitarono a fare una vacanza di 15 giorni o tre settimane… Noi abbiamo saputo da Roma… vuole che teniamo le “statue” fino all’arrivo del nuovo vescovo.
Una seconda lettera mi avvertiva di restare a casa e non vedere mai più Marie-Julie.
Ho obbedito senza lamenti e siccome ero stanco pregai la autorità di nominare qualcun altro… Aspettavo il mio vescovo.
Un mese dopo i canonici ricevevano una lettera particolare ed i saggi, SOPRATTUTTO saggi consigli di Mons Salluat. Tutto era già passato, diceva sua eccellenza… ed io sono qui, attendendo l’ora della Provvidenza.
Inviai una lettera personale di Mons Fournier attestando che ero nella verità ed agivo per ordine del santo vescovo.”
Tramite il sacerdote si voleva spegnere, cancellare Marie-Julie! Tuttavia Mons Lespinay si difenderà, durante la festa del Perdono di S. Anna d’Auray, il 26 luglio seguente, dichiarando ad un vescovo: “Credo al soprannaturale ed alla buona fede di Marie-Julie. É una manifestazione di Dio. Bisognerebbe togliere tutto ciò che è troppo umano. É per questo che ho allontanato Padre David.”
Senza attendere la nomina del vescovo, 23 giorni dopo la morte del vescovo Fournier… fu inviato Mons Audrai con l’ordine di non portare la Comunione a Marie-Julie, se non in caso di morte.
A quel tempo Marie-Julie era a letto e perciò impossibilitata ad alzarsi… il suo nutrimento era solo la COMUNIONE.
Quest’ordine terribile durò fino al 1888. Questa sofferenza le era stata annunciata dal Signore ed era veramente un martirio eucaristico!
Mons Lecoq alla fine del 1877 è nominato alla sede di Nantes e vi rimane fino al Natale 1892! Era una figura simpatica, ma per pacificare gli spiriti, sanare le difficoltà tra “i pro e i contro” di Fraudais doveva convincere che Marie-Julie era una donna isterica SENZA ESAMINARLA… decise di non occuparsene… Tutto finirà in una bolla di sapone!… diceva, se non se ne parla tutto finirà con il silenzio!”
Mons Lecoq ebbe il merito di confessare, sul letto di morte, di essere stato troppo duro con Marie-Julie e chiese perdono. Ma i due vicari capitolari che avevano privato Marie-Julie dei Sacramenti… MORIRONO SENZA RICEVERE L’ESTREMA UNZIONE!
Nel 1880 arriva a Blain don Bachelier… che segnerà un’epoca nella vita di Marie-Julie.
E’ l’inizio della grande prova.
Già prima di essere nominato si opponeva a ciò che avveniva a Fraudais. Prima di accettare, esige che Don Guitteny, favorevole a Marie-Julie, se ne vada dal paese.
Mons Bachelier vuole essere il confessore di quella benedetta anima… tanto per trovarla in errore e per farle ammettere che la sua è tutta una commedia.
“Mi confessava e mi rifiutava l’assoluzione” diceva più tardi l’eletta del Signore!

NEL VILLAGGIO DI FRAUDAIS LA GENTE SI ORGANIZZA

Le estasi non sono per Marie-Julie ma per gli amici della CROCE.
Avvengono in giorni ed ore ben precisi. Le parole devono essere registrate.
P. David aveva organizzato il “Giornale di Fraudais”. Era zelante!
Diceva: “Bisogna organizzare una presenza assidua.”
Adolphe Charbonnier, durante l’estasi, abitava in una casa vicino alla chiesa di Blain… accetta provvisoriamente la carica.
Suo fratello Auguste lo aiuterà. Anche la sorella Eliza scriverà rapidamente le note raccolte dai fratelli e Madame Grégoire all’occasione scriverà quando i fratelli Charbonnier non saranno presenti.
Aiuterà anche suo fratello Cyrus abitante a Nantes. Marie-Julie è privata del confessore… Non ha più questo diritto elementare e quello di ricevere la S. Comunione. Non viene però scomunicata o condannata.
Ci penserà il Signore, comunque… con le Comunioni miracolose: alle 6 del mattino della domenica, sua mamma è l’unica testimone.
Adolphe Charbonnier si stabilì poi a Nantes; gli sta a cuore il suo lavoro professionale presso Marie-Julie… ed è molto impegnativo….
Mi chiese un giorno di spedire un plico a P. David, a Pin, con il contenuto delle sue estasi… Spera che la busta non venga aperta… Perciò il curato di Pin viene personalmente a ritirarla a Nantes, dove è conservata in un luogo sicuro.
Secondo le previsioni dell’estatica, P. Lequeux non è rimasto a Clisson. Ed eccolo come curato di Moutiers a Ritz, non lontano da Pornic, sulla Costa… Osa ancora tornare a Fraudais, il 27 maggio 1880 e diventa il testimone di una nuova manifestazione sanguinosa.

Durante l’estasi di quel giorno Marie-Julie dice:

“Il Crocifisso del letto sanguina”. Il sacerdote, voltandosi, vede il sangue colare dal costato del Cristo… Marie beve il sangue poi chiede a Don Lequeux: “Datemi anche il vostro Crocifisso” e anche questo comincia a sanguinare… ed ella ne beve il SANGUE.
Poi prega il sacerdote di purificare con un panno le labbra delle due immagini.
All’inizio di giugno del 1880, la privilegiata annuncia nuove sofferenze. Al Dott. Imbert, a settembre, ed il 14 durante la Via Crucis, Marie-Julie dichiara: “Lunedì, per espiare le colpe e le offese che ho già ricevuto e tutte quelle che riceverò in questo mese.” - E’ Cristo che parla -“Io ti cambierò. Tutte le tue membra saranno colpite. Il tuo corpo sarà accartocciato… soffrirai per una bruciante febbre e la tua lingua si gonfierà…
” Lunedì 27 settembre, alle due del pomeriggio, presente il Dott. Imbert, il curato di Gâvre, gli sposi Sionnet, i fratelli Charbonnier e la mamma Jahenny….” Marie-Julie, scrive il Dott. Imbert, è come una palla, tutti i muscoli sono contratti, si direbbe colpita da tetano generale… Gli occhi sono chiusi, la faccia violacea… le tre ore seguenti si osserva un dolore ed un gonfiore enorme della lingua… i denti sono chiusi, tuttavia la lingua esce tra le mascelle… ne segue un gonfiore delle labbra e scopre le gengive… è una visione spaventosa!
Si gonfia il costato destro smisuratamente con una dilatazione enorme fino all’ascella, la parte sinistra diminuisce (si ritira completamente). Ha 130 pulsazioni. Il dolore è violento in tutto il corpo.
Dopo due ore tutto è concluso, punto per punto: il corpo di Marie-Julie è stato ridotto pezzo per pezzo secondo il programma dettato dal Signore con la febbre sempre altissima.”
Marie-Julie dice al Dott. Imbert che presto sarà colpita da una nuova malattia. Dopo molto tempo il Signore le chiede il sacrificio completo delle orecchie, degli occhi, della parola e di ogni MOVIMENTO!
Ella accetta!
Domenica 19 dicembre 1880 sa che il sacrificio inizierà dal martedì seguente.
In quel giorno Marie-Julie perde la parola, non sente più la voce dei suoi cari. La sua lingua diventa immobile, dura come una pietra e spinta indietro con la punta piegata che ostruisce completamente la gola.
…La bocca è chiusa – le labbra immobili. Non la si vede più pregare.
Dal 14 febbraio 1881 rimane inchiodata sulla sua poltrona da una forza invisibile e diventa più pesante del marmo.
La sua famiglia è desolata e con pietà per il suo corpo di ghiaccio, vorrebbe metterla sul letto ma è impossibile sollevarla.
Una sera, mentre si sforzano di aiutarla, Marie-Julie solleva il dito. Si suppone che voglia dire: un’ora è trascorsa… un’ora della notte, infatti; provano ancora… ella è diventata leggera come una piuma.
La mettono dolcemente sul suo letto e vi rimarrà fino alle 10… Generalmente non si poteva coricarla per la notte del giovedì e del venerdì.
….Non sente più nessuno, ma che stupore! Si sente che un sacerdote le parla in latino, MarieJulie CAPISCE e non soltanto, ma capisce una lingua che non ha mai studiato!
Non parla più. Tuttavia trova la voce per il tempo dell’estasi e, verso la fine, conserverà la parola per alcuni istanti…
Dopo l’estasi… rimane immobile! Solo il venerdì dalle 9 del mattino… ritrova allora la sua mobilità per cambiare la biancheria e per seguire tutte le stazioni della Via Crucis nel pomeriggio.
Tutto questo durerà per due anni, fino all’inizio del 1883, poi la strana malattia la invaderà poco a poco, pezzo per pezzo….
Prima guarisce dalla paralisi, poi Marie-Julie parlerà: tornerà l’udito, capirà normalmente. Recupererà anche la vista ed il 23 settembre dice alla signora Gregoire: “Il velo che mi copriva gli occhi scompare lentamente, vi sono momenti in cui posso vedere un po’ di luce." Era il 1884. Marie-Julie sa che recupererà la vista totalmente nel 1885. Tutto tornerà normale.
Ha osservato un digiuno totale per cinque anni, un mese e due giorni. Dal 28 dicembre 1875 al 20 febbraio 1881. Durante il digiuno non espelleva né liquidi né solidi… E di questo fatto ne sono testimoni principalmente il Dott. Imbert e la signora Grégoire. Noi sapevamo tutto e lo abbiamo 16 16 narrato nel libro, di cui non abbiamo tenuto il titolo. Si sa, grazie alla stessa Grégoire, che nel 1884 Marie-Julie ha rinunciato a bere il latte.
Di seguito però si nutrirà regolarmente.
Avevamo timore a rivelare questo digiuno meticoloso… che sorprenderà più di un lettore: sappiamo che simili fatti sono esistiti ed esistono ancora nelle persone mistiche!
Nella storia non si discutono questi fatti reali… C’è tuttavia una difficoltà: contrariamente alla nostra attenzione, il periodo d’inedia non coincide con quello della paralisi della lingua… E’ possibile che la paralisi cessi durante le estasi e la Via Crucis. Ne approfittavamo per far bere a Marie qualche cucchiaio di latte….

ESTASI
(Testo tratto dalla piccola biografia di Marie-Julie scritta da Antoinette e Anne Marie Gourbeyre)

“Mentre ricevevo le stimmate, l’anima è trasportata e anche il corpo a volte è sollevato da terra. É l’estasi d’elevazione. Marie-Julie fu spesso sollevata di 20 o 30 centimetri dal suo letto di dolore.”
La maestà di Colui che ha un tale potere su tutte le cose si è manifestata in modo così potente da lasciare un grande timore di offendere IDDIO.
“Ma questo timore è avvolto da una grande effusione di AMORE verso Colui che non disdegna il povero verme della terra che siamo noi!. L’estasi infine produce sempre, come in S. Teresa, un grande distacco. Si diventa indifferenti alle cose della terra. La vita è molto più dolorosa. Questo lo esprime Santa Caterina da Genova. “Il solo desiderio di Dio penetra tutta l’anima… ne segue una sofferenza che trasporta al di sopra di se stessi, lontani da tutto il creato. La separazione dalle creature è così reale come il parossismo di questo dolore: “vorrebbe vivere o morire nella solitudine”
E’ questo che esprime Marie-Julie nel suo umile linguaggio quando dice: “Non amo il mondo!” E nell’estasi ha delle espressioni come questa. “Concedetemi di nascondermi nella solitudine, nella fessura della roccia: ho sete di solitudine.”
“Voi non me la concedete!”
Questo stato di totale distacco, continua S. Teresa, è propriamente il martirio dell’anima che non riceve consolazione, né dal Cielo, dove ancora non si trova, né dalla terra dove non è più. E’ come crocifissa tra il Cielo e la terra.
Perciò “la grande conoscenza che le viene da Dio aumenta il suo tormento. “Si direbbe come il passaggio dalla morte, MA questa sofferenza diventa un tale tormento che è un martirio pieno di delizie!”
Questo è il martirio di cui parla Marie-Julie quando dice: “Sposo divino date fine al mio martirio, prendetemi in Cielo”. “
Mi sono sempre comportata come tutti”, ripeteva.
Ci piace sottolineare che nei SANTI tutto diventa SEMPLICE. Tutto era semplice in lei, ben lontana dal sentirsi superiore agli altri! Infatti si riteneva la più indegna.
NOI la vediamo ancora nella sua cameretta, su quella piccola SEDIA ai piedi del letto (è una poltrona regalatale dalla signora Buz, e quando la usò per l’estasi… poi tornava sulla sua seggiolina) Vicino al tavolo dove aveva un globo sul quale aveva sistemato un bellissimo Gesù Bambino di cera… che si trasformava nelle sue braccia… (si trasformava in carne ed ossa!)
Si vede ancora su quel tavolo una statua di N.S. di Lourdes coperta da un velo bianchissimo. Durante l’estasi prendeva la piccola statua, il Crocifisso dove c’era la reliquia della Croce regalatale dalla marchesa de Montaigu, all’occasione delle stimmate… Usò questa reliquia per più di 60 anni.
Ci aiutava amabilmente ad abbracciare i numerosi Rosari che noi desideravamo darle… poi con un gesto delicato prendeva l’acqua santa, incrociava le braccia sul petto e si raccoglieva. Che fede e che amore quando diceva: “La sofferenza passa, aver sofferto non passerà mai. Vi adoro mio Gesù, con tutti i Cori celesti prostrati davanti a Voi in un attitudine che non è della terra!”
"Ecco buona Mamma del Cielo, china ai piedi dello sposo delle nostre anime!”
Era inspiegabile e ogni volta si trasformava, era di una bellezza soprannaturale ‘nuova’.
Tuttavia si notava in lei un attimo di angoscia, quasi di apprensione prima dell’estasi.
“Perché questa tristezza quando il Cielo si spalancava ed avrebbe visto Dio?” le dicemmo un giorno. Allora con una espressione indecifrabile: “Ah, non ci si abitua mai a presentarsi davanti a Dio infinito.”
Ci sembra ancora di vederla in quel minuscolo abito nero, semplice ma pulito. La pulizia era tutto il lusso che si poteva permettere.
Aveva in testa una cuffia bianca in uso nella regione Bretone, GLI OCCHI SONO CHIUSI… É un sonno estatico ma la mente era sveglia… Le parole volano… si aprono gli occhi! E’ rapita! Che dignità nel suo atteggiamento! I suoi gesti erano maestosi, soprattutto quando le mani s’elevavano al Cielo. É SEMPLICE! BELLA! SI SENTE CHE DIO É PRESENTE.
Il suo volto durante questo strano sonno restava vivace, espressivo, attivo malgrado l’insensibilità e la rigidità dell’estasi. Allo stesso tempo era raccolto ed i tratti mobili riflettevano i sentimenti dell’anima, l’adorazione, il timore, la gioia, il terrore, l’AMORE.
Il suo viso era rischiarato dal sorriso, un desiderio dell’anima, un dispiacere la rattrista… l’'amore' la infiamma; il dolore aveva un alone di bellezza!
Non era sempre così quando l’estasi mutava… comunque parlava e cantava. Marie-Julie cantava con gli Angeli. Di tanto in tanto esaltava la croce, la povertà, l’amore, l’EUCARISTIA. Recitava l’Angelus con l’Angelo Gabriele alla Vergine Maria.
L’estasi di Mari-Julie non cambiava, nella forma era sempre uguale anche quando era inchiodata sul suo letto di dolore, come durante i 40 anni immobilizzata e seduta nella sua cameretta, come negli ultimi anni della sua vita.
Era rapita in estasi e alla fine Marie-Julie apriva gli occhi. Aveva uno sguardo penetrante, estraneo a tutto ciò che la circondava… Fissa la sua visione: impossibile descrivere il suo sguardo….
Sembrava penetrare il soffitto per vedere oltre l’umile volta, nelle altezze dei cieli… Regnava il silenzio, ci si sentiva in presenza della grande REALTÀ: DIO, il cielo, GESU’, l’eternità.
Nostro Signore e la sua Madre divina erano qui…. Nell’estasi nominava S. Giuseppe, S. Francesco d’Assisi, Santa Teresa di Lisieux.
Il volto di Marie-Julie esprimeva felicità, era luminoso. Si potrebbe dire che beveva il CIELO: la divina PRESENZA era una certezza… Diciamo ancora di più, i suoi occhi non vedevano… bisognava cancellare l’invisibile!
“Vivere sulla terra, ferita dalla vostra bellezza: che martirio!” diceva un giorno alla Vergine Santissima. “Quando vi ho contemplato, oh, che martirio!”…
Allora un velo di tristezza le copriva il viso… il cielo si chiudeva! Spesso supplicava: “Quando tornerete, buona Madre?”. Ma un giorno la Madonna la rimproverò per il suo troppo grande desiderio del Cielo!
“Vuoi ciò che Gesù vuole? É la cosa più perfetta! E Gesù vuole che tu resti ancora”
Quando l’estasi finiva si sentiva Marie-Julie ripetere a voce bassa con l’ardore di un serafino: “AMORE! AMORE! Oh AMORE!” Indi baciava la sua croce, purificava i suoi sensi con l’acqua benedetta…. Quale umiltà nella sua preghiera e nel suo atteggiamento!
Spesso sembrava non si volesse staccare dalla visione celeste: momenti indimenticabili dove non si sentirebbe una mosca volare.
Il ritorno alla vita normale era lento, soprattutto nella vecchiaia. Il cuore riprendeva faticosamente a battere regolarmente… le forze erano debolissime.
Gli occhi si chiudevano, la testa china, le braccia cariche di un peso che nell’estasi non si sentiva. Marie-Julie si lasciava sfuggire qualche sospiro, una lacrima scivolava silenziosamente sulle gote. Poi gli occhi si aprivano sulla realtà del nostro mondo, ma subito ci rassicurava con un sorriso. Sembrerebbe felice di restare con noi! Grande era la sua carità!

EFFETTI ESTERIORI DELL’ESTASI

Il colore naturale lasciava il corpo progressivamente ma con estrema lentezza.
Dice S. Teresa: “L’immobilità è improvvisa, la rigidità segue al raffreddamento del corpo.”
“Ho verificato molte volte, scrive il Dott. Imbert, le estasi di Marie-Julie: essa è sempre in una rigidità poco forte all’inizio, in seguito è più forte… Poi diventa talmente pesante che è impossibile muoverla o sollevare le sue membra.”

NOTE DI PADRE DAVID

Dopo aver fatto le prove abituali su Marie-Julie ho potuto constatare l’insensibilità.
“Leggete per caso nel vostro Breviario” Disse il Dott. Imbert a Padre David… ed ecco che Marie-Julie ripete senza conoscerle le preghiere della Chiesa… Ella ripeteva solo le preghiere liturgiche. Conosceva la S. Scrittura… Poi se si trattava di AMORE, MISERICORDIA la sua persona assumeva una espressione di GIOIA:
Un venerdì alla 3ª stazione della Via Crucis: “Vi ricorderete dell’estasi” dice il Dott. Imbert a Padre David. Erano presenti testimoni, tra i quali un altro sacerdote.
P. David chiama Marie-Julie. “Sì, padre” risponde. “
Alzatevi!”
era stesa per terra, si mise in ginocchio.
“Mettetevi sulla vostra sedia”
Sempre in estasi, si siede. Prega un istante…
Aveva obbedito al suo confessore.
Durante l’estasi, spiega il Dott. Imbert e nel momento in cui riceve le stimmate, i sensi non sentono. E’ solo l’anima che può percepire un ordine da una voce soprannaturale. Se obbedisce alla Chiesa dalla voce di un superiore legittimo… è sicuro che ella è sotto l’influenza divina.
Il ricordo unito al riconoscimento delle reliquie, la distinzione degli oggetti benedetti o non benedetti… ”Il demonio ha paura di tutto ciò… come il segno della Croce e dell’acqua benedetta… Questi fatti se sono frequenti devono certificare il DIVINO… ”
“Si era alzata, dice Padre David, e Marie-Julie rimane diritta in piedi… poi cadde a terra…” Questa caduta, dichiarano i testimoni, è miracolosa… doveva morire cadendo così… ma non aveva nemmeno un graffio… ”
“Vedete l’effetto del richiamo? Disse il Dott. Imbert… Ma attenti, risponde solo al confessore ed al vescovo. Solo loro ne hanno il diritto.”
Dopo un’ora il sacerdote presente è pregato di richiamarla. Lo fa senza alcun risultato. MarieJulie rispondeva solo alla voce del suo confessore, e questo solo se avveniva a voce bassa… che solo lei poteva udire…
Riconoscere le reliquie e gli oggetti benedetti è un segno che i doni di Marie-Julie erano di origine divina. E questo vuol dire che l’estasi di Marie-Julie era COSTANTE.
Distingueva inoltre una croce e le reliquie di martiri da quelli falsi… Non aveva mai sentito parlare di Padre Olivain, né di altri… li cita raccontandone la storia del loro martirio in presenza di Mons. Fournier e di P. Durassier, e del superiore dei Gesuiti di Nantes.
Un giorno posarono su Marie-Julie una croce di legno tratto dal luogo dell’apparizione di ParayLe Monial; essa la prende e la bacia; sussurra: “Margherite Marie”….
Succede la stessa cosa per un piccolo manoscritto di ALLEMANT, sacerdote di Marsiglia. Viene messo nelle sue mani: ebbene, Marie-Julie parla della vita e delle opere di quel santo sacerdote!.
Riconosceva il fiore che era stato davanti al Santissimo Sacramento. Si rivolgeva ai fiori con un linguaggio poetico invidiando la loro felicità di essere stati vicino a Gesù.
Il curato di Gâvre le porta un crocifisso, posato sull’altare durante la celebrazione della Santa Messa. Lo mandò alla mistica da una persona estranea… Vede subito la grazia che vi è deposta.
L’abbraccia, cade in ginocchio e rapita dichiara: “Mio Dio, Vi ringrazio della felicità che mi avete regalata… in questo caro amore della Croce! Se siete disceso dal cielo questa mattina su questo altare… Vi era dunque un pensiero per me! Proprio sull’Altare del sacrificio. Io sento questo 19 19 amore e lo assaporo! Mio amore! Amato mio! Io vi tengo e vi possiedo! Avete riposato sull’Altare del santo sacrificio. GRAZIE, mio TESORO! Io ho posseduto colui che il mio cuore desidera!” Marie-Julie a quell’epoca era privata dei Sacramenti.

SACERDOTI VITTIME E SERVI DELLA CROCE

La signora Grégoire segnala che ben 14 sacerdoti si erano offerti per la perseveranza di MarieJulie nella sua missione dolorosa.
Si recarono a Fraudais per assistere alle estasi e per cacciare dalla casa coloro che venivano solo per curiosità. La Charbonnier scrive in ordine le prime sette vittime:
P. David, Lequeux, Guitteny, curato di Gâvre, Mauclerc, curato di Savenay, il vescovo Mons Fournier, Gailleton, curato di Vendée, Clauvin, curato di Montbazon.
Le altre vittime: Don Baudry curato di Jaudonniére, Padre Chaigneau curato della piccola Boissiére, P. Douillard, che aveva disegnato la corona di Marie-Julie e Don Coquet.
Non conosciamo la posizione di questi ultimi due. Anche P. Vanutelli ha fondato a Roma una scuola di “mistica”; Don Duarelle – che viveva a Roma – scrisse un libro sulle persone stimmatizzate.
La 14ª vittima è Padre Barillé vicario a Saint Sulpice di Fougére.
Ognuna di queste vittime nell’estasi hanno un nomignolo: “Le Sanglier (curato di Gâvre). P. Vanutelli è la “STELLA” ed il P. Duarelle “La Provvidenza”.

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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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