Lo scontro finale tra satana e i figli di Maria nel messaggio di Marienfried
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Nel messaggio profetico di Marienfried (1) la Vergine Immacolata aveva rivelato qualcosa di molto importante. Così Ella diceva alla veggente, l’allora sedicenne Barbara Ruess:
« La Stella dell’Abisso [satana, ndr.] s’infurierà sempre più ferocemente e farà sempre maggiori distruzioni, perchè sa che il suo tempo è breve, e perchè vede che ormai molte anime si sono schierate sotto il mio Segno [la Consacrazione a Maria, ndr.].
Su costoro la Stella non ha potere alcuno, anche se ne potrà uccidere molti. Ma sono appunto queste vittime a me offerte che accresceranno la mia potenza e condurranno il piccolo resto degli eletti alla vittoria per Cristo […]. Egli [il demonio] perseguiterà i miei figlioli diletti, essi saranno disprezzati, ma il demonio non potrà far loro alcun male […]. Io compirò miracoli segretamente nelle anime, finchè sarà completo il numero delle vittime […]. A voi Io voglio dire, miei figlioli diletti: non dimenticate che proprio nei giorni più sanguinosi questa Croce è una grazia, e ringraziate sempre il Padre per questa grazia (...) » (Messaggio del 25 Maggio 1946).
Come si può notare, questo messaggio pone in evidenza una verità consolante: benché satana abbia un certo potere di offendere i figli di Maria, tale potere però non può toccare la dimensione spirituale; in questo senso, come si dice nel messaggio, la sua è una « potenza apparente ». I consacrati a Maria sono immuni dalle insidie del demonio, dalle sue astute trame con cui porta la rovina alle anime e seppellisce la verità e la santità in un oceano di menzogna e sporcizia morale. I figli di Maria, da tutto questo marasma di Male, sono immuni. Verità consolantissima da tenere a mente, soprattutto nei momenti di maggiore prova, sofferenza a persecuzione.
Eppure l’angelo delle tenebre ha un certo potere sui servi della Vergine, sui veri cristiani degli ultimi tempi. Ha il potere di perseguitarli, fino a togliere loro, in alcuni casi, persino la vita. E’ in questo senso che il calcagno della Donna sarà « ferito ».
Ferimento che però non causa la sconfitta della Donna.
Nonostante questa ferita, Ella vincerà. L’Immacolata, dai suoi figli, esige soprattutto l’intima disposizione al sacrificio, a portare la croce con pazienza e generosità perché questi mezzi sono potenti, efficaci: è per mezzo di essi che vinceranno la battaglia contro il nemico:
« Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere e i vostri sacrifici distruggeranno l’immagine della Bestia. Allora Io potrò manifestarmi al mondo intero, a gloria dell’Onnipotente […].
E’ necessario che gli apostoli ed i sacerdoti si consacrino particolarmente a Me, affinché i grandi sacrifici che l’Imperscrutabile vuole appunto da loro, venendo posti nelle mie mani, aumentino in santità e valore […].
Io caricherò i miei figli diletti di croci pesanti, profonde come il mare, poiché Io li amo nel mio Figlio immolato. Vi prego, siate pronti a portare la croce, affinché venga presto la pace […]! » (Messaggio del 25 Giugno 1946).
Alla luce di questi messaggi si chiarisce il senso del « ferimento » del calcagno a cui faceva riferimento l’accademico francese J. Guitton nel suo studio magistrale sui simboli della Medaglia miracolosa di Rue diu Bac:
Rifletteva l’accademico francese:
« Nella Genesi si può intravedere la “protostoria” dell’umanità. Dall’eterno avversario [il serpente] è tentata anzitutto la donna; la donna, poi, fa cadere l’uomo; Dio li punisce, non senza aver loro dato una speranza sicura. E questa speranza passa attraverso una seconda donna, misteriosa “Nuova Eva”, la quale combatte col drago. Alla fine la donna è vittoriosa, anche se è stata colpita al tallone […].
Maria schiaccia il serpente impuro, crudele, libidinoso. Questa lotta riempie la storia della salvezza. La Vergine e il serpente sono in lotta nella loro posterità […].
Le due città [città di Dio e città dell’uomo, quelle di cui parla sant’Agostino, ndr.] sono in lotta, le due posterità sono in conflitto, la posterità del male ferisce la posterità del bene. Alla fine la Donna trionfa e qui non si può mancare di evocare il capitolo 12 dell’Apocalisse, dove si vede la Donna aureolata di luce, con la luna sotto i piedi » (2).
Il calcagno è la parte più debole e disprezzata del corpo eppure è per mezzo di questa discendenza (gli Apostoli consacrati a Maria) che deve condursi lo scontro finale profetizzato da San Giovanni, il “veggente di Patmos”.
È doveroso ricordare quanto prevedeva san Luigi Grignion sull’opera di questi Apostoli di Maria:
« Negli ultimi tempi […] satana tenderà insidie al suo calcagno [della Donna, ndr.], cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra. Saranno piccoli e poveri agli occhi del mondo, e bassi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e perseguitati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma, in cambio, saranno ricchi della grazia di Dio, che Maria distribuirà loro abbondantemente; grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori a ogni creatura per il loro zelo ardente e così fortemente sostenuti dall’aiuto divino, che con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo » (3).
E’ esattamente quanto si dice a Marienfried. Qui facciamo un importante progresso nello svelamento del piano di satana. Il dettaglio importante che il messaggio di Marienfried aggiunge al quadro profetico abbozzato dalla medaglia di Rue du Bac è la premonizione di una grande persecuzione portata avanti ad arte dal nemico che infuria contro la stirpe della Donnaperché questi Suoi figli prediletti « osservano i Comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù » (Ap 12, 17).
L’obbedienza rende questi Apostoli immagine e somiglianza di Maria che con il suo “Fiat” riparò i danni della disobbedienza della prima Eva peccatrice, ispirata dallo stesso angelo caduto. Questa obbedienza è in odio al principe ribelle che oppose, al volere di Dio, il suo eterno “non serviam”.
Se la Donna fugge con « le ali della grande aquila » (cf Ap 12, 14) all’attacco del dragone, la furia di costui si scaglierà tutta contro i figli fedeli di Lei. Ma essi trionferanno o meglio permetteranno alla Donna di trionfare perché i loro sacrifici e le loro sofferenze serviranno ad « aumentare il di Lei potere », come predetto a Marienfried. In questo modo, è la stessa straripante potenza di Dio che opera in loro ma secondo la logica della croce e del martirio.
Questo è il quadro profetico di Marienfried che completa quello di Rue di Bac. La più rilevante novità proposta da questo messaggio mariano, dunque, è proprio la rivelazione della vittoria della Donna sul drago attraverso la croce ed il martirio dei suoi consacrati, una vittoria che dischiuderà l’avvento della Pace, del regno di Cristo e della sua giustizia sulla terra.
Note:
1) Pfaffenhofen (Germania, 1940-46). Benché le apparizioni di Marienfried non siano state ancora ufficialmente approvare dalla Chiesa, Essa in diversi modi le ha favorite e sostenute autorizzando il culto, concedendo i dovuti permessi per stampare il Rosario dell’Immacolata e l’Inno alla Trinità (preghiere che la Madonna stessa insegnò alla veggente e che hanno un riferimento diretto con le apparizioni stesse e col relativo messaggio) e soprattutto concedendo l’Imprimatur per la pubblicazione dei messaggi: cf R. Laurentin, Marienfried, 497 [497], in R. Laurentin-P. Sbalchiero (a cura di), Dizionario delle apparizioni della Vergine Maria,Edizioni Art., Roma 2010. Il santuario di Marienfried è stato, inoltre, meta di pellegrinaggio di importanti autorità ecclesiastiche negli anni passati, come il vescovo di Fatima mons. Venancio Pereira (nel 1975) e quello di Ratisbona Rodolfo Graber (nel 1976). In quell’occasione, quest’ultimo tenne un bellissimo discorso sul messaggio di Marienfried spiegando, tra le altre cose, che « Marienfried non contiene nulla che sia contro la Divina Rivelazione ma anzi si inserisce perfettamente nella Tradizione mariana della Chiesa e dà un’importante visuale del nostro tempo […] »: mons. R. Graber, Discorso a conclusione della giornata di preghiera dell’Armata azzurra di Maria a Marienfried, in I. Corona, Il Segno del Dio vivente. Marienfried, Apparizioni e Messaggi, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavagnacco (UD) 2015, pp. 119-120.
2) J. Guitton La Medaglia miracolosa. Il segno della misericordia a Rue du Bac, San Paolo, Cinisello Balsamo 20157 (1973), pp. 66-68.
3) San Luigi M. Grignion De Monfort, Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria, § 54.