VARSAVIA, VIA I CROCIFISSI DAGLI UFFICI PUBBLICI. LA DECISIONE SCATENA POLEMICHE

La Polonia non è più quella di un tempo, un Paese fondamentalmente cattolico e che faceva della sua cattolicità un tratto distintivo.
Da Varsavia, la capitale, arriva la controversa decisione del sindaco, Rafał Trzaskowski che ha firmato un regolamento con cui si vieta di appendere crocifissi negli uffici. I funzionari non potranno esporre simboli religiosi sulle loro scrivanie.
Varsavia è la prima città in Polonia ad adottare un documento del genere, ha dichiarato Monika Beuth, portavoce del municipio. Il Comune di Varsavia ha deciso di introdurre misure per combattere la discriminazione sul posto di lavoro.
Le nuove linee guida interne, che si applicheranno a tutti i dipendenti, includono la lotta alle discriminazioni basate su età, sesso, origine nazionale, religione, convinzioni personali, orientamento sessuale, identità di genere e livello di abilità.
Le nuove linee guida prevedono il divieto di esporre simboli religiosi negli uffici pubblici. Ciò significa che simboli come le croci non potranno essere esposti su pareti o scrivanie. Tuttavia, i dipendenti possono indossare simboli religiosi individualmente, ad esempio sotto forma di medaglioni.
Tutti gli eventi organizzati dall’ufficio saranno di natura laica, il che significa che non ci saranno preghiere o ordinazioni. La decisione del sindaco di Varsavia ha provocato non poche polemiche. “Trzaskowski in azione.
Tra un anno potrebbe essere il presidente dell’intero Paese”, ha scritto Piotr Semka, editorialista di “Do Rzeczy”. “Rafał Trzaskowski ha appena vietato l’esposizione di simboli religiosi a Varsavia. Mi risulta che il divieto riguardi anche simboli religiosi come Hanukkah?” – chiede il politologo Adam Wielomski.
“Negli uffici di Varsavia le bandiere arcobaleno sono benvenute, ma le croci sono vietate? La Costituzione tutela il diritto di professare pubblicamente la propria fede. A tutti. Anche al funzionario. In alcuni Paesi non esiste tale garanzia.
Sfideremo l’attacco di Trzaskowski alle libertà costituzionali”, ha annunciato Jerzy Kwaśniewski, presidente dell’organizzazione Ordo Iuris.
Altri critici dell’iniziativa si chiedono, che cosa sarà vietato prossimamente? Mangiare carne? Oppure la possibilità di esporre la bandiera nazionale? Non sia mai che i non-polacchi si possano offendere.

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Cristianofobia, persecuzione indiretta del credo cristiano.