1
2
Francesco I
1438
Il Sacrario della Gran Madre di Dio in Torino. Nota storica: Con l'occupazione delle truppe napoleoniche, Torino fu oggetto di grandi cambiamenti. I Francesi iniziarono, tra l'altro, l'abbattimento …Altro
Il Sacrario della Gran Madre di Dio in Torino.

Nota storica:
Con l'occupazione delle truppe napoleoniche, Torino fu oggetto di grandi cambiamenti. I Francesi iniziarono, tra l'altro, l'abbattimento dei bastioni e delle mura che cingevano la città e studiarono uno sbocco verso la collina, che portò alla costruzione del ponte di pietra su progetto del La Ramèe Pertinchamp. La costruzione del ponte non era ancora del tutto ultimata, quando, il 20 maggio 1814, il Re Vittorio Emanuele I lo attraversò per rientrare in città dopo l'obbligato soggiorno in Sardegna.

Il Municipio volle eternare il ricordo dell'avvenimento erigendo una chiesa in Borgo Po e istituendo una funzione religiosa che prevedeva una distribuzione di pane ai poveri il 20 maggio di ogni anno.
Da qui l'iscrizione sulla trabeazione "ORDO POPULUSQUE TAURINUS OB ADVENTUM REGIS".

La chiesa, il cui progetto venne affidato al Bonsignore nel 1818, venne inaugurata il 20 maggio 1831, alla presenza del Re Carlo Alberto.
È un edificio di stile neoclassico che riecheggia il Pantheon di Roma.
Sorge in posizione scenografica, ai piedi della collina, che la pone all'altezza di piazza Castello annullando con un'illusione ottica il dislivello di circa sette metri di piazza Vittorio.
All'esterno della chiesa la statua del Gaggini (o Gazzini), raffigura il Re Vittorio Emanuele I. Ai lati della gradinata le due statue del Chelli raffigurano la Fede e la Religione.

Sul frontone il bassorilievo del Somaini rappresenta la Madonna col Bambino con le mani protese verso i Decurioni della Città di Torino che le rendono omaggio.

La Madre di Dio è anche effigiata nella statua dell'altar maggiore e nei rilievi realizzati a Milano nel 1830, che rappresentano quattro momenti della sua vita e che ornano la base della cupola emisferica a cassettoni.

Ai lati del portale le due statue di San Marco e di San Carlo Borromeo sono di Chialli e Pagliani.

L'interno è a pianta circolare con due cappelle laterali nelle quali si trovano le statue di San Giovanni Battista, patrono della città, di San Maurizio e dei beati Margherita e Amedeo di Savoia che ricordano la devozione di Casa Savoia per questi esempi di santità. (Vedi articolo relativo ai beati di Casa Savoia .)

Al centro della navata un grande foro lascia vedere, nell'interrato, l'ossario dei caduti (circa 4.000 soldati deceduti negli ospedali torinesi a seguito della Prima Guerra Mondiale).
......................................................................................................................................
Voglio qui ricordare Don Ernesto Bellone, morto nel novembre del 2013, docente di Italiano, storia, latino e religione al Liceo Valsalice e professore associato di latino medioevale presso l'Università di Torino.
Egli, negli anni 80 e 90 del secolo scorso celebrava la messa festiva alle ore 11.30 nel sacrario dei caduti della Gran Madre.
Indimenticabili erano le sue omelie, molti fedeli portavano il registratore per poi risentirle a casa. Le omelie erano veri e propri corsi monografici che seguivano il calendario dell'anno accademico come, ad esempio, "i sacramenti", "i Beati di Casa Savoia", "I santi subalpini", "i dogmi di Santa Romana Chiesa" , "Il Concilio di Trento" , "Gli eretici nelle Valli Piemontesi". Finita l'omelia, da bravo docente invitava i fedeli a leggere un saggio per approfondire la tematica affrontata.

R.I.P.
DolceMente
Una delle chiese più suggestive di Torino.