Il malocchio è un vero maleficio? – Esorcista don Raul Salvucci

«Padre. potremmo star tanto bene, ma pare che tutte le cose vadano storte, perché siamo tanto invidiati». «La cartomante ci ha detto che le nostre cose non vanno perché abbiamo addosso il malocchio di persone che non ci possono vedere». «La goccia d'olio in mezzo al piatto con l'acqua si disintegra subito perché siamo tanto
invidiati».

C'è un foltissimo sottobosco di temute realtà malefiche che si indicano con la parola «malocchio» o anche con «invidia», «iettatura» e «scalogna». Cosa pensare? Don Gabriele Amorth scrive: «Il malocchio consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo. Non si tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone portino scalogna se ti guardano storto; queste sono storie. Il malocchio è un vero maleficio, ossia suppone l'intenzione di nuocere a una determinata persona con l'intervento del demonio. Di particolare c'è il mezzo che viene usato per portare a compimento l'opera nefasta: lo sguardo. Ne ho avuti pochi di casi e non completamente chiari» (G. Amorth, Un esorcista racconta, cit., p. 124).

Per mons. Balducci il malocchio non esiste. «Ben diverso dal concetto di mago è quello dello iettatore, un individuo cioè la cui stessa presenza provoca inconvenienti, disguidi, malefici. Ovviamente non esiste in ciò alcun fondamento; il far considerare in tal modo una persona può dipendere da un particolare episodio, da una strana coincidenza rilevata da qualcuno, che poi comincia a parlarne, se ne diffonde la voce e l'individuo finisce per essere uno che "porta iella".

Per altri questo potere malefico viene limitato agli occhi, il suo sguardo è portatore di male: si ha così il malocchio» (C. Balducci, Il diavolo, cit., p. 318). Personalmente, per molto tempo non ho creduto a queste cose e spiegavo alle persone che me ne parlavano che, se io guardo con cattiveria o con invidia una persona, non è possibile che poi questa si senta male. Ho avuto poi la possibilità di parlarne con calma con il noto esorcista palermitano, Matteo La Grua, figura venerabile che in questo campo può essere definita: «maestro di color che sanno». Egli mi convinse che il «malocchio» è una realtà.

Si tratta, mi spiegò, di persone che sono portatrici di negatività. Potrebbero anche saperlo, ma a volte non se ne rendono neppure conto. Di fatto poi scaricano presenze cattive e di disturbo su persone che incontrano. Non su tutte però, ma su quelle che per sensibilità o per debolezza psichica sono recettive. Se in un secchio d'acqua immergo una sbarra di ferro, non si impregna affatto; se vi immergo un pezzo di legno, si impregna un po', ma se ci metto dentro una spugna, si riempie d'acqua. Sono i soggetti «spugna», che, a causa prevalentemente della loro sensibilità, assorbono queste negatività e stanno male. Basandomi su queste spiegazioni, ho poi potuto capire molte situazioni delle quali prima non riuscivo a capirne il senso. È necessario precisare la diversità di questa forma malefica dal maleficio.

1 - La fattura o maleficio è molto più forte e sistematica e ha sempre bisogno di oggetti fisici fatturati. Il malocchio è molto più leggero e non è legato a oggetti fatturati. Ogni qualvolta si riscontrano oggetti nei cuscini, a casa, nello stomaco, vuol dire che si tratta di maleficio. Il malocchio invece è semplicemente un influsso cattivo che viene comunicato di volta in volta attraverso i vari incontri.

2 - Pur essendo il malocchio più leggero, ha un aspetto terribilmente pericoloso. Comunicandosi con lo sguardo, in genere opera su persone con cui ci si incontra abitualmente, e a ogni incontro si rinnova l'influsso cattivo. Quando avviene su persone che abitano nello stesso condominio o nello stesso ufficio o laboratorio diventa una vera tortura. Quando, come succede spesso, si riesce a identificare da chi proviene, scatta il processo di «suggestione» di cui ho parlato già, e la vita della persona colpita diventa un vero calvario, un vero calvario, specialmente per chi si trova a vivere in diretto contatto a causa del lavoro, dell'abitazione o della parentela.

L'identificazione della persona portatrice può avvenire tenendo conto che (sia che ne sia cosciente o anche ignara) soffre già in se stessa della presenza delle negatività che poi scarica sugli altri. Quindi non è mai serena, ma triste e inquieta, con uno sguardo poco rassicurante e modi di comportamento per niente accattivanti.

3 - La difesa sarebbe molto semplice, se non subentrasse appunto una suggestione cronica. È un influsso momentaneo che può essere allontanato portando addosso qualche medaglietta o immagine sacra benedetta. É bene premunirsi con una breve preghiera prima dell'eventuale incontro, se è possibile preventivarlo, facendo dopo l'incontro un atto profondo di fede in Gesù e nella sua potenza di salvezza, con altre invocazioni anche a Maria o ai santi; poi subito divagarsi, non pensarci, interessarsi di altre cose. Ottima cosa è anche quella di pregare il Signore per chi emana questi influssi.