L’ultima incredibile profezia di Anguera
GLI ULTIMI MESSAGGI DI ANGUERA
4.686 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 01/09/2018
Cari figli, una grande e dolorosa tempesta verrà sulla Casa di Dio e la sofferenza sarà grande per gli uomini e le donne di fede.
Il vostro rifugio di protezione sarà la verità.
State attenti.
Piegate le vostre ginocchia in preghiera.
Soffro per quello che vi attende.
Restate con Gesù.
Riempitevi del Suo Amore e ovunque testimoniate la vostra fede.
Conosco ciascuno di voi per nome e sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione.
Non tiratevi indietro.
Quello che dovete fare, non rimandatelo a domani.
Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamate Gesù.
Egli è il vostro tutto e senza di Lui nulla siete e nulla potete fare.
Avanti nella difesa della verità.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace.
4.685 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 30/08/2018
Cari figli, cercate il Signore, perché Egli vi ama e vi aspetta a Braccia Aperte.
Vivete nel tempo della Grande Battaglia tra il Bene e il male.
Restate con il Signore per essere vittoriosi.
Io sono vostra Madre e sono venuta dal Cielo per dirvi che questo è il tempo opportuno per il vostro ritorno.
Non incrociate le braccia.
I nemici avanzeranno e contamineranno con falsi insegnamenti i Miei poveri figli.
Molti cammineranno come ciechi che guidano altri ciechi e il dolore sarà grande per gli uomini e le donne di fede.
Voi potete sconfiggere il nemico con la forza della preghiera e nella difesa della verità.
Non temete.
Il Signore è con voi.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace
4.684 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 28/08/2018
Cari figli, coraggio.
Dio ha il controllo di tutto.
COLUI CHE SFIDA IL SIGNORE PERDERÀ E LA SUA MASCHERA CADRÀ.
La verità del Signore sarà sempre verità.
Difendete la verità e ovunque testimoniate che siete del Signore.
DateMi le vostre mani, perché desidero camminare con voi in questo tempo difficile.
Cercate forze nella preghiera, nell’ascolto del Vangelo e nell’Eucaristia.
Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede.
Coloro che rimarranno fedeli al Vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù saranno proclamati Benedetti del Padre.
Avanti nella difesa della verità.
Sono vostra Madre e soffro per quello che vi attende.
State attenti.
Non tiratevi indietro.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace.
APPROFONDIMENTO TEMATICO:
«Colui che sfida il Signore perderà e la sua maschera cadrà».
Non è la prima volta che ad Anguera si parla questo linguaggio.
In un messaggio di qualche mese fa la Regina della Pace affermava: «verrà il giorno in cui le maschere cadranno e i lupi fuggiranno» (14.11.2017).
È senz’altro evidente, nessuno è in grado di anticipare con certezza matematica il significato di queste profezie. Eppure ciò che conta è ugualmente palese: il linguaggio riecheggia la nota parabola del Signore Gesù sul grano e la zizzania perché in entrambe le metafore si allude ad un lavoro nascosto del male che è destinato ad essere fermato, interrotto, perentoriamente e definitivamente. Si tratta quindi di una profezia-promessa dalla valenza estremamente positiva.
Ricordiamo l’insegnamento del Maestro:
«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio» (Mt 13, 24-30).
Anche ad Anguera la parabola evangelica del grano e della zizzania è ripresa dalla Regina della Pace per trasmettere una promessa che è al contempo una profezia:
«Tutti quelli che governano nella giustizia amano e difendono la verità. Vivete nel tempo in cui la zizzania cresce in mezzo al grano, ma il Signore separerà i Suoi Eletti e questi saranno ricompensati» (12.07.2017).
«La zizzania crescerà e molti si confonderanno pensando sia il grano, ma il Signore separerà il Suo popolo da tutta la malvagità» (19.10.2017).
Le due metafore (quella della zizzania e delle maschere), accostate e decodificate alla luce delle massime dell’Eterna Sapienza e degli eventi degli ultimi anni (ancora più degli ultimi mesi) trasmettono una verità di particolare efficacia per affrontare al meglio il momento di presente: giungerà il tempo in cui la zizzania, cresciuta al punto da essere ormai chiaramente identificabile e separabile dal buon grano, sarà da Dio (da Lui direttamente o indirettamente per mezzo di suoi ministri ed intermediari) falciata e gettata via impedendo così ai cattivi di contagiare ed avvelenare mortalmente i figli della luce, gli eletti del Signore.
È ancora una volta, quello che ci giunge da Anguera, un messaggio che trasmette profonda speranza, inalterabile confidenza nel potere di Dio e in un suo intervento risanante la Chiesa. Come ciò avverrà, evidentemente, non si può saperlo con certezza, anche se mi sembra possibile avanzare qualche previsione.
In effetti, una indicazione sembra provenire dallo stesso messaggio di Anguera che fa riferimento ad un preciso individuo (sebbene non chiamato per nome) che sarà costretto a gettare la maschera: la maschera cadrà. Ebbene, penso che alla luce delle recenti dichiarazioni del vescovo Carlo Maria Viganò e degli altri precedenti “scricchiolii” della strategia del sinedrio dei “demolitori della Sacra cappella” (Card. Pacelli), il riferimento anonimo della profezia poterebbe essere integrato con un nome e cognome preciso…
In ogni caso, al di là delle plausibili letture, il messaggio di Anguera lascia a tutti noi, implicitamente, dei punti di riflessione preziosi che desidero veicolare attraverso un bel commento di don Dolindo Ruotolo sulla parabola evangelica del grano e della zizzania.
Nella speranza di vedere presto adempiuto quest’ultimo vaticinio della Regina della Pace, invito tutti alla lettura di queste arricchenti considerazioni di un grande uomo di Dio e profondo conoscitore delle Sacre Scritture e dei misteri di Dio:
«Dio semina nel cuore degli uomini il buon seme della sua parola, ma il demonio non se ne sta, e cerca di seminare sul grano la zizzania, quando i coltivatori del campo dormono. La zizzania o loglio, lolium temulentum, è una pianta che non differisce molto dal grano quando è ancora tenera; ma si distingue bene poi dal frutto che produce perché le sue spighe hanno granelli neri, che frammischiati alla farina di grano in quantità notevole, la rendono nociva. Gesù non poteva scegliere una similitudine più appropriata per designare gli errori, le eresie e le illusioni di una falsa vita cristiana, con le quali il demonio cerca rendere vana la semina fatta dal Signore.
Gli errori si diffondono quando i sacerdoti dormono, cioè quando non hanno una vita di ardente zelo e non sanno vigilare nella preghiera; allora subdolamente satana invade il campo del Signore, e per mezzo degli eretici getta il germe della dissensione con errori teorici e pratici, che sembrano avere l’apparenza della verità e sono esiziali alla salvezza delle anime. È così che nel campo seminato da Gesù Cristo si trovano i buoni e i cattivi, gl’illuminati dalla verità e gli ottenebrati dagli errori. Il Signore, per prova degli eletti, permette che i buoni siano accanto ai cattivi, e si riserva di fare la cernita del suo gregge nel giorno del giudizio. Gli eretici e i cattivi, per quanto possano dissimularsi sotto apparenze ingannatrici, si smascherano con la loro vita, proprio come la zizzania si fa conoscere dal suo frutto.
Lo zelo del bene ci fa desiderare che i cattivi non ci siano nel mondo, e vorremmo che la giustizia di Dio li recidesse con castighi improvvisi e terribili. È questa l’aspirazione di tante anime specialmente quando vedono la tracotanza e l’apparente trionfo dei cattivi. Ma il Signore ha dato all’uomo il tempo della vita come prova, e non interviene per non interrompere questa prova e per dare a tutti tempo di penitenza. Se la giustizia rigorosa dovesse colpire i cattivi, essa finirebbe per colpire anche i buoni, perché nessuno è senza colpa al cospetto del Signore; è dunque necessario che la misericordia si effonda su tutti, buoni e cattivi, affinché quelli, crescendo fino alla maturità, abbiano il tempo e la grazia di poter produrre almeno quel minimo frutto che li renda capaci dell’eterna ricompensa.
1. Il mistero dei buoni e dei cattivi nel mondo: oggi particolarmente attuale
In questa parabola è prospettato uno dei problemi più gravi nella vita della Chiesa, come si è detto: nel campo del mondo c’è la buona semente, seminata dal Signore, cioè ci sono i buoni, i figli del regno, quelli che crescono per dare un frutto di bene, e per godere poi l’eterna ricompensa, e c’è la zizzania seminata dal diavolo, la quale rappresenta i cattivi, i figli del maligno. Quelli che traviano dalla Legge del Signore, benché chiamati anch’essi all’eterna gloria come tutti gli uomini, si rendono figli di satana comunicando alla sua vita ed alla sua malizia. Come Gesù Cristo forma i figli del regno comunicando loro la sua vita per i Sacramenti e per l’Eucaristia, così satana forma i figli delle tenebre invasandoli con le sue suggestioni interne e con le sue tentazioni esterne.
Il mondo con le sue illusioni, e la carne con le sue prepotenze sono le vie per le quali satana raggiunge le anime, e sotto quella specie di morte comunica loro la propria malignità, e le lancia poi nella Chiesa come elemento di dissensione e di scandalo. Il peccato è proprio dell’umana fragilità, ma certe forme di delinquenza non sono semplicemente dei malanni dello spirito, sono delle vere possessioni diaboliche che mutano il buon seme in zizzania, e poi lo gettano nel campo di Dio per turbarne lo sviluppo.
2. È vicina la mietitura?
Forse questa zizzania non si è vista mai così palesemente nella Chiesa quanto nei nostri tempi; si può dire che, come la pianta cattiva si manifesta di più con l’avvicinarsi del tempo della messe, così la zizzania del campo di Dio si manifesta, con l’avanzarsi dei secoli, in una maniera più impressionante. È la pianta satanica che cresce e forma i semi maledetti di nuove germinazioni di male, le quali diventano tanto invadenti da dover essere eliminate e bruciate nella messe universale alla fine dei secoli.
L’esistenza indiscussa dei figli di satana, comunicanti con la sua vita attraverso le varie specie del male, ci deve rendere pieni di sollecitudine amorosa a comunicare con Gesù attraverso i Sacramenti.
Satana sconvolge le nazioni per tentare di soffocare la vita della Chiesa, e suscita gli uragani delle persecuzioni sanguinose per troncare le piante del buon seme quando sono in pieno sviluppo. La sua azione funesta è sempre dissimulata, ed egli si serve sempre dei perversi per agire, utilizzandoli come tristissimi ministri del suo tenebroso operare.
Un vero cristiano non può prestarsi ai funesti giochi di satana, non può dormire in una vita fiacca, e rimanere nelle tenebre con una fede poco illuminata dalla profonda conoscenza delle eterne verità; deve vigilare, istruirsi, partecipare alla vita della Chiesa e tenersi lontano radicalmente dalla vita del mondo. L’illusione di conciliare Gesù Cristo e il mondo, e la falsa coscienza di agire bene e produrre opere lodevoli, quando esse sono invece tutte impregnate di mondo, non rende bene il male, e prepara le sorprese più penose nel giorno del giudizio.
Chi va a comprare da una macchina automatica può illudersi che la sua falsa moneta sia buona a cavare dal distributore il pacchetto di sigarette, il cioccolatino o la pasta dolce; quando il conio è falso, o è falso il metallo, la macchina gliela restituisce con quella silenziosa e calmissima implacabilità che fa conoscere la falsità della moneta. Gettala dieci volte nel ricevitore, protesta mille volte che a tuo giudizio quella moneta è ottima, la macchina dieci volte la rimetterà fuori.
Innanzi a Dio non è possibile illudersi, perché Dio è verità, e il suo giudizio non comporta discussioni, è ciò che è, non altro! Si potrà giustificare quanto si vuole l’impurità con l’arte e con le esigenze naturali, la moda col decoro della propria condizione, e con la necessità di non farsi deridere, i divertimenti illeciti con la necessità di vivere, le baldorie sfrenate e pagane delle spiagge con le esigenze terapeutiche, ecc.; tutto questo non vale nulla, è moneta falsa che non ha potenza di far guadagnare la ricompensa della vita, è pagamento di eterna rovina!
Ricordiamoci che più satana semina la zizzania nel mondo e più dobbiamo desiderare di essere buon grano nel campo di Dio, senza cedere nulla al male».
4.686 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 01/09/2018
Cari figli, una grande e dolorosa tempesta verrà sulla Casa di Dio e la sofferenza sarà grande per gli uomini e le donne di fede.
Il vostro rifugio di protezione sarà la verità.
State attenti.
Piegate le vostre ginocchia in preghiera.
Soffro per quello che vi attende.
Restate con Gesù.
Riempitevi del Suo Amore e ovunque testimoniate la vostra fede.
Conosco ciascuno di voi per nome e sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione.
Non tiratevi indietro.
Quello che dovete fare, non rimandatelo a domani.
Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamate Gesù.
Egli è il vostro tutto e senza di Lui nulla siete e nulla potete fare.
Avanti nella difesa della verità.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace.
4.685 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 30/08/2018
Cari figli, cercate il Signore, perché Egli vi ama e vi aspetta a Braccia Aperte.
Vivete nel tempo della Grande Battaglia tra il Bene e il male.
Restate con il Signore per essere vittoriosi.
Io sono vostra Madre e sono venuta dal Cielo per dirvi che questo è il tempo opportuno per il vostro ritorno.
Non incrociate le braccia.
I nemici avanzeranno e contamineranno con falsi insegnamenti i Miei poveri figli.
Molti cammineranno come ciechi che guidano altri ciechi e il dolore sarà grande per gli uomini e le donne di fede.
Voi potete sconfiggere il nemico con la forza della preghiera e nella difesa della verità.
Non temete.
Il Signore è con voi.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace
4.684 – MESSAGGIO DELLA MADONNA DI ANGUERA, TRASMESSO IL 28/08/2018
Cari figli, coraggio.
Dio ha il controllo di tutto.
COLUI CHE SFIDA IL SIGNORE PERDERÀ E LA SUA MASCHERA CADRÀ.
La verità del Signore sarà sempre verità.
Difendete la verità e ovunque testimoniate che siete del Signore.
DateMi le vostre mani, perché desidero camminare con voi in questo tempo difficile.
Cercate forze nella preghiera, nell’ascolto del Vangelo e nell’Eucaristia.
Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede.
Coloro che rimarranno fedeli al Vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù saranno proclamati Benedetti del Padre.
Avanti nella difesa della verità.
Sono vostra Madre e soffro per quello che vi attende.
State attenti.
Non tiratevi indietro.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace.
APPROFONDIMENTO TEMATICO:
«Colui che sfida il Signore perderà e la sua maschera cadrà».
Non è la prima volta che ad Anguera si parla questo linguaggio.
In un messaggio di qualche mese fa la Regina della Pace affermava: «verrà il giorno in cui le maschere cadranno e i lupi fuggiranno» (14.11.2017).
È senz’altro evidente, nessuno è in grado di anticipare con certezza matematica il significato di queste profezie. Eppure ciò che conta è ugualmente palese: il linguaggio riecheggia la nota parabola del Signore Gesù sul grano e la zizzania perché in entrambe le metafore si allude ad un lavoro nascosto del male che è destinato ad essere fermato, interrotto, perentoriamente e definitivamente. Si tratta quindi di una profezia-promessa dalla valenza estremamente positiva.
Ricordiamo l’insegnamento del Maestro:
«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio» (Mt 13, 24-30).
Anche ad Anguera la parabola evangelica del grano e della zizzania è ripresa dalla Regina della Pace per trasmettere una promessa che è al contempo una profezia:
«Tutti quelli che governano nella giustizia amano e difendono la verità. Vivete nel tempo in cui la zizzania cresce in mezzo al grano, ma il Signore separerà i Suoi Eletti e questi saranno ricompensati» (12.07.2017).
«La zizzania crescerà e molti si confonderanno pensando sia il grano, ma il Signore separerà il Suo popolo da tutta la malvagità» (19.10.2017).
Le due metafore (quella della zizzania e delle maschere), accostate e decodificate alla luce delle massime dell’Eterna Sapienza e degli eventi degli ultimi anni (ancora più degli ultimi mesi) trasmettono una verità di particolare efficacia per affrontare al meglio il momento di presente: giungerà il tempo in cui la zizzania, cresciuta al punto da essere ormai chiaramente identificabile e separabile dal buon grano, sarà da Dio (da Lui direttamente o indirettamente per mezzo di suoi ministri ed intermediari) falciata e gettata via impedendo così ai cattivi di contagiare ed avvelenare mortalmente i figli della luce, gli eletti del Signore.
È ancora una volta, quello che ci giunge da Anguera, un messaggio che trasmette profonda speranza, inalterabile confidenza nel potere di Dio e in un suo intervento risanante la Chiesa. Come ciò avverrà, evidentemente, non si può saperlo con certezza, anche se mi sembra possibile avanzare qualche previsione.
In effetti, una indicazione sembra provenire dallo stesso messaggio di Anguera che fa riferimento ad un preciso individuo (sebbene non chiamato per nome) che sarà costretto a gettare la maschera: la maschera cadrà. Ebbene, penso che alla luce delle recenti dichiarazioni del vescovo Carlo Maria Viganò e degli altri precedenti “scricchiolii” della strategia del sinedrio dei “demolitori della Sacra cappella” (Card. Pacelli), il riferimento anonimo della profezia poterebbe essere integrato con un nome e cognome preciso…
In ogni caso, al di là delle plausibili letture, il messaggio di Anguera lascia a tutti noi, implicitamente, dei punti di riflessione preziosi che desidero veicolare attraverso un bel commento di don Dolindo Ruotolo sulla parabola evangelica del grano e della zizzania.
Nella speranza di vedere presto adempiuto quest’ultimo vaticinio della Regina della Pace, invito tutti alla lettura di queste arricchenti considerazioni di un grande uomo di Dio e profondo conoscitore delle Sacre Scritture e dei misteri di Dio:
«Dio semina nel cuore degli uomini il buon seme della sua parola, ma il demonio non se ne sta, e cerca di seminare sul grano la zizzania, quando i coltivatori del campo dormono. La zizzania o loglio, lolium temulentum, è una pianta che non differisce molto dal grano quando è ancora tenera; ma si distingue bene poi dal frutto che produce perché le sue spighe hanno granelli neri, che frammischiati alla farina di grano in quantità notevole, la rendono nociva. Gesù non poteva scegliere una similitudine più appropriata per designare gli errori, le eresie e le illusioni di una falsa vita cristiana, con le quali il demonio cerca rendere vana la semina fatta dal Signore.
Gli errori si diffondono quando i sacerdoti dormono, cioè quando non hanno una vita di ardente zelo e non sanno vigilare nella preghiera; allora subdolamente satana invade il campo del Signore, e per mezzo degli eretici getta il germe della dissensione con errori teorici e pratici, che sembrano avere l’apparenza della verità e sono esiziali alla salvezza delle anime. È così che nel campo seminato da Gesù Cristo si trovano i buoni e i cattivi, gl’illuminati dalla verità e gli ottenebrati dagli errori. Il Signore, per prova degli eletti, permette che i buoni siano accanto ai cattivi, e si riserva di fare la cernita del suo gregge nel giorno del giudizio. Gli eretici e i cattivi, per quanto possano dissimularsi sotto apparenze ingannatrici, si smascherano con la loro vita, proprio come la zizzania si fa conoscere dal suo frutto.
Lo zelo del bene ci fa desiderare che i cattivi non ci siano nel mondo, e vorremmo che la giustizia di Dio li recidesse con castighi improvvisi e terribili. È questa l’aspirazione di tante anime specialmente quando vedono la tracotanza e l’apparente trionfo dei cattivi. Ma il Signore ha dato all’uomo il tempo della vita come prova, e non interviene per non interrompere questa prova e per dare a tutti tempo di penitenza. Se la giustizia rigorosa dovesse colpire i cattivi, essa finirebbe per colpire anche i buoni, perché nessuno è senza colpa al cospetto del Signore; è dunque necessario che la misericordia si effonda su tutti, buoni e cattivi, affinché quelli, crescendo fino alla maturità, abbiano il tempo e la grazia di poter produrre almeno quel minimo frutto che li renda capaci dell’eterna ricompensa.
1. Il mistero dei buoni e dei cattivi nel mondo: oggi particolarmente attuale
In questa parabola è prospettato uno dei problemi più gravi nella vita della Chiesa, come si è detto: nel campo del mondo c’è la buona semente, seminata dal Signore, cioè ci sono i buoni, i figli del regno, quelli che crescono per dare un frutto di bene, e per godere poi l’eterna ricompensa, e c’è la zizzania seminata dal diavolo, la quale rappresenta i cattivi, i figli del maligno. Quelli che traviano dalla Legge del Signore, benché chiamati anch’essi all’eterna gloria come tutti gli uomini, si rendono figli di satana comunicando alla sua vita ed alla sua malizia. Come Gesù Cristo forma i figli del regno comunicando loro la sua vita per i Sacramenti e per l’Eucaristia, così satana forma i figli delle tenebre invasandoli con le sue suggestioni interne e con le sue tentazioni esterne.
Il mondo con le sue illusioni, e la carne con le sue prepotenze sono le vie per le quali satana raggiunge le anime, e sotto quella specie di morte comunica loro la propria malignità, e le lancia poi nella Chiesa come elemento di dissensione e di scandalo. Il peccato è proprio dell’umana fragilità, ma certe forme di delinquenza non sono semplicemente dei malanni dello spirito, sono delle vere possessioni diaboliche che mutano il buon seme in zizzania, e poi lo gettano nel campo di Dio per turbarne lo sviluppo.
2. È vicina la mietitura?
Forse questa zizzania non si è vista mai così palesemente nella Chiesa quanto nei nostri tempi; si può dire che, come la pianta cattiva si manifesta di più con l’avvicinarsi del tempo della messe, così la zizzania del campo di Dio si manifesta, con l’avanzarsi dei secoli, in una maniera più impressionante. È la pianta satanica che cresce e forma i semi maledetti di nuove germinazioni di male, le quali diventano tanto invadenti da dover essere eliminate e bruciate nella messe universale alla fine dei secoli.
L’esistenza indiscussa dei figli di satana, comunicanti con la sua vita attraverso le varie specie del male, ci deve rendere pieni di sollecitudine amorosa a comunicare con Gesù attraverso i Sacramenti.
Satana sconvolge le nazioni per tentare di soffocare la vita della Chiesa, e suscita gli uragani delle persecuzioni sanguinose per troncare le piante del buon seme quando sono in pieno sviluppo. La sua azione funesta è sempre dissimulata, ed egli si serve sempre dei perversi per agire, utilizzandoli come tristissimi ministri del suo tenebroso operare.
Un vero cristiano non può prestarsi ai funesti giochi di satana, non può dormire in una vita fiacca, e rimanere nelle tenebre con una fede poco illuminata dalla profonda conoscenza delle eterne verità; deve vigilare, istruirsi, partecipare alla vita della Chiesa e tenersi lontano radicalmente dalla vita del mondo. L’illusione di conciliare Gesù Cristo e il mondo, e la falsa coscienza di agire bene e produrre opere lodevoli, quando esse sono invece tutte impregnate di mondo, non rende bene il male, e prepara le sorprese più penose nel giorno del giudizio.
Chi va a comprare da una macchina automatica può illudersi che la sua falsa moneta sia buona a cavare dal distributore il pacchetto di sigarette, il cioccolatino o la pasta dolce; quando il conio è falso, o è falso il metallo, la macchina gliela restituisce con quella silenziosa e calmissima implacabilità che fa conoscere la falsità della moneta. Gettala dieci volte nel ricevitore, protesta mille volte che a tuo giudizio quella moneta è ottima, la macchina dieci volte la rimetterà fuori.
Innanzi a Dio non è possibile illudersi, perché Dio è verità, e il suo giudizio non comporta discussioni, è ciò che è, non altro! Si potrà giustificare quanto si vuole l’impurità con l’arte e con le esigenze naturali, la moda col decoro della propria condizione, e con la necessità di non farsi deridere, i divertimenti illeciti con la necessità di vivere, le baldorie sfrenate e pagane delle spiagge con le esigenze terapeutiche, ecc.; tutto questo non vale nulla, è moneta falsa che non ha potenza di far guadagnare la ricompensa della vita, è pagamento di eterna rovina!
Ricordiamoci che più satana semina la zizzania nel mondo e più dobbiamo desiderare di essere buon grano nel campo di Dio, senza cedere nulla al male».